FORMULA UNO. Ferrari, McLaren, Williams, Lotus e Force India tolgono i veli dei turbo 2014
Gennaio e febbraio sono per la Formula 1 ciò che rappresentano per il calcio i mesi di luglio ed agosto: si presentano le squadre, i nuovi volti, si svelano progetti e programmi per la stagione che sta per iniziare. Una stagione che per gli appassionati delle quattro ruote partirà il prossimo 16 marzo in Australia.
La caccia alla Red Bull e a Sebastian Vettel, campione del mondo degli ultimi 4 anni, la aprono tre big e due scuderie di seconda fascia: la Ferrari ha presentato la nuova F14T, vettura numero 60 della casa di Maranello. Tecnicamente, la monoposto presenta l’abbassamento del telaio e del musetto, come da nuovo regolamento. Esteticamente si può notare la livrea a tre colori: oltre all’immancabile rosso che domina gran parte della macchina, sono presenti contorni bianchi sull’alettone posteriore, neri sul retro della vettura. Le reazioni alla presentazione della Ferrari 2014 sono state di prassi: Alonso e Raikkonen si sono detti carichi ma consci che per ridurre il gap dalla Red Bull serviranno lavoro, sforzi e sacrifici non da poco. Il presidente Montezemolo ha ripiegato sulla fiducia le speranze della stagione che verrà; fiducia riposta nelle rivoluzioni regolamentari che potrebbero scompaginare le certezze di Red Bull e Mercedes, spostandole dal regno austro-tedesco a quello emiliano-romagnolo.
Sogna la Ferrari, accarezza speranze anche la McLaren, seconda monoposto presentata. La casa di Woking (la MP4-29), reduce da un pessimo campionato che ha visto il licenziamento di Sergio Perez, sostituito dall’esordiente Magnussen, ha tolto i veli alle nuove Frecce d’argento che quest’anno sono argentate per davvero, visto che la macchina non presenta altri colori se non un paio di virgolette rosso arancio, dovute ad un famoso sponsor telefonico. Il 2014 non porterà il titolo mondiale, la McLaren lo sa bene; sarà un anno di transizione, forse l’ultimo in Inghilterra per Button se andrà a buon fine la trattativa che dovrebbe riportare Alonso nel 2015 alla corte dei britannici, di certo il primo per Kevin Magnussen, pronto a farsi le ossa accumulando giri ed esperienza. Transizione in attesa dei motori Honda del 2015 e di un ritorno a grandi livelli per la storica scuderia d’oltremanica.
Veli tolti anche per la Lotus che ha confermato Grosjean e rimpiazzato Raikkonen col plurisponsorizzato Maldonado. Si chiama E22 la nuova Lotus, simile alla precedente per forma e colori (nera con bordi gialli ed intarsi rossi), ma ancora più ambiziosa come obiettivi: lo scorso anno Raikkonen ha vinto una gara, peraltro quella d’esordio, per poi stare quasi sempre sul podio con vari secondi posti; Grosjean non è stato da meno pur non riuscendo a conquistare quella pole position e quel successo che ancora mancano al giovane e promettente pilota francese. Non sappiamo se la Lotus 2014 sarà in grado di lottare per il mondiale, non sappiamo quanto la crisi economica che ne ha frenato l’evoluzione nel 2013 potrà influire: di certo sarà una mina vagante con alle spalle un sodalizio validissimo e sicuro come la Renault che fornirà ancora i motori, e al volante due piloti veloci ed affamati di successi.
Presenta le sue vetture pure la Williams che vuole dimenticare in fretta un 2013 pessimo, uno dei peggiori anni della gloriosa storia della scuderia inglese. Si riparte da un giovane, Bottas, confermato nonostante gli scarsi risultati della scorsa stagione, e da un vecchietto come Felipe Massa, pronto a prendere finalmente le redini di prima guida, dopo gli anni da scudiero in Ferrari a far da aiuto cuoco ai grandi chef Schumacher, Raikkonen ed Alonso. La nuova Williams, tutta blu, punta per la prima volta sui propulsori Mercedes, cullando ambizioni da vertice, quantomeno conquistare qualche podio e stazionare stabilmente in zona punti. Il vantaggio sarà quello di non poter far peggio dell’ultimo campionato.
Infine, ecco la nuova Force India e la nuova Sauber. In India si è lavorato alacremente per migliorare una vettura che nel 2013 ha fornito prestazioni al di sotto delle aspettative; un obiettivo da centrare con due piloti di sicuro affidamento: Nico Hulkneberg, tornato in Force India dopo la parentesi alla Sauber dove si è fatto ammirare per velocità e sfrontatezza, poi illuso e scaricato da Ferrari e Lotus, sarà il capitano della squadra, Sergio Perez, scacciato in malo modo dalla McLaren dopo una stagione pessima più per colpa di una macchina indecente che dei demeriti del messicano, agirà come supporto, alla ricerca di rilancio. Stanziare perennemente fra i primi dieci, sia in qualifica che in gara, è l’augurio e il progetto lavorativo della vettura indiana che sfoggerà il suo solito duetto cromatico arancio-verde, ma da quest’anno su sfondo nero anzichè sul fin qui canonico bianco. La Sauber, sempre motorizzata Ferrari, presenta la nerissima C33 che sarà affidata alla guida del tedesco Sutil, proveniente dalla Force India dove ha raccolto poco o niente nell’ultimo anno, e al messicano Gutierrez, confermato dopo la stagione di apprendistato vissuta lo scorso anno, utile a fargli prendere dimestichezza con la vettura e la categoria. Far qualcosa di meglio del 2013 è l’obiettivo che si sono posti in Svizzera alla partenza della nuova avventura.
Ed ora si attende la presentazione dei campionissimi della Red Bull, degli inseguitori della Mercedes, oltre alle altre piccole ma agguerrite scuderie, tutte in fila per dar vita al nuovo campionato, quello delle rivoluzioni tecniche e regolamentari, quello del ritorno ai turbo, i motori della sfide fra Prost e Senna, i motori antecedenti all’epopea di Michael Schumacher, l’emblema di uno sport che non può davvero far a meno del suo più grande campione.
FORZA MICHAEL!
Marco Milan