Fede, pubblicità e Bergoglio. Mondadori presenta il settimanale “Il mio Papa”

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di Pierfrancesco Demilito

Negli anni ’90 una rivista faceva impazzire le teenager italiane. Ci stiamo riferendo a Cioè: un settimanale destinato a ragazzine di età preadolescenziale, articoli semplici, tante foto e poster di rockstar nazionali e non. Ma i tempi ormai sono cambiati e il posto dei cantanti è stato occupato da Papa Francesco. Da un anno a questa parte la stampa internazionale, infatti, ha descritto il Pontefice argentino come “un rivoluzionario”, “una rockstar”, “un gran comunicatore” e non è un caso se anche la rivista Rolling Stone ha dedicato a Bergoglio una copertina.

Ma la scorsa settimana nelle edicole italiane è arrivato un settimanale che proprio non ci saremmo aspettati: Il mio Papa, 66 pagine edite da Mondadori e interamente dedicate a Papa Francesco. Il settimanale ha un taglio decisamente popolare e dalla copertina apprendiamo che all’interno è possibile trovare “Due poster e la prima puntata del libro con la storia della sua vita”. Ecco il nuovo Cioè. E così nelle camerette italiane i poster di Piero Pelù (ormai finito in disgrazia e costretto a fare il giudice in un talent su Rai2 accanto a Cocciante e alla Carrà) cede il passo ai poster del Papa.

A sottolineare la vocazione pop del settimanale c’è la scelta di Mondadori di affidare la direzione ad Aldo Vitali, non un vaticanista ma l’attuale direttore di Tv Sorrisi e Canzoni. Nel suo primo editoriale, Vitali scrive: “Se state leggendo queste righe vuol dire che abbiamo una cosa in comune: l’ammirazione e l’affetto profondo per papa Francesco. (…) Il nostro scopo è quello di raccontare le parole e le azioni del Papa non tanto per celebrarlo ma per aiutarlo (nel nostro piccolo) a raggiungere il suo scopo: quello di migliorare il mondo con la collaborazione, la solidarietà, l’amore per la vita, tenendo sempre presente che gli altri siamo noi”.

Più che aiutare il Papa a diffondere il suo messaggio riteniamo, però, che ad aver fatto gola alla Mondadori sia l’ampio mercato che si sta creando intorno alla figura del pontefice. Nella rivista, infatti, sono presenti ben 12 pagine dedicate interamente alla pubblicità. Inserzioni dedicate prevalentemente ad un pubblico femminile e  di over 60 (farmaci dimagranti o contro l’invecchiamento cutaneo, montascale e apparecchi acustici). A pagina 16 viene pubblicizzato un dvd che raccoglie le immagini del primo anno di pontificato, venduto a quasi 10 euro in allegato a Tv Sorrisi e Canzoni.

Ma ci risulta ancora difficile comprendere come sia possibile riempire oltre sessanta pagine alla settimana con articoli esclusivamente dedicati a papa Francesco. Dunque abbiamo deciso di acquistare il settimanale per sfogliarlo. Oltre ai già citati poster è presente una raccolta fotografica dei migliori striscioni esposti in Piazza San Pietro e viene data notizia di alcune “linee di febbre” patite da Bergoglio in settimana.

E grazie ad una sorta di plastico (di vespiana memoria) viene mostrato l’appartamento del Papa.

Tre intere pagine sono invece dedicate ad un evento “importantissimo” avvenuto durante l’udienza generale del 19 febbraio scorso, ovvero il forte vento che ha fatto volare la papalina di Bergoglio. Che imprevisto! titola il settimanale diretto da Vitali.

E la pubblicità dei montacarichi non è l’unico spazio dedicato agli over 60. A pagina 57, infatti, viene spiegato ai poco esperti cosa sia Twitter e come fare per ricevere gli aggiornamenti pubblicati dal Papa sul noto social network.

E infine arriva lo spazio dedicato alle apparizioni televisive del Santo Padre. Una sorta di guida tv per non perdere mai di vista Papa Francesco.

In una recente intervista concessa al Corriere della Sera, lo stesso Bergoglio ha precisato, però, di non amare alcune interpretazioni ideologiche e una certa mitologia. Citando Freud il Papa ha detto: “In ogni idealizzazione c’è un’aggressione. Dipingere il Papa come una sorta di superman, una specie di star, mi pare offensivo”. E secondo i bene informati sarebbe stata proprio l’eccessiva idealizzazione della figura del pontefice a costare il posto a Dino Boffo, direttore di Tv2000 (l’emittente televisiva della Cei).

Comprendiamo (o quantomeno ci proviamo) che sulle scelte editoriali del nuovo settimanale il Vaticano abbia poca voce in capitolo e la Mondadori, dal canto suo, difficilmente rinuncerà ai soldi che arriveranno da questa nuova iniziativa. Ma se questa importante casa editrice ha deciso di investire tanto in questo progetto (tre milioni di copie solo per il primo mese) è perché ritiene che le copie stampate non resteranno invendute. Esiste, dunque, solo un modo per evitare questa ulteriore speculazione: non comprate Il mio Papa. Lasciate che quel settimanale raccolga polvere nelle edicole italiane, fino a smettere di essere stampato. Se i poster del Papa continueranno ad essere venduti non sarà certo colpa della Mondadori ma di chi, collezionandoli compulsivamente, avrà alimentato questo mercato desolante.

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