Tennis, la rinascita di Flavia Pennetta: da 166 del mondo a campionessa di Indian Wells
di Giovanni Fabbri
Dalla posizione numero 166 alla posizione numero 12. Questo il cammino di Flavia Pennetta nel corso dell’ultimo anno solare. Una posizione di classifica, la centosessantaseisima, che la brindisina occupava alla vigilia di Wimbledon dello scorso anno e che certamente non rispecchiava il suo reale valore. Una caduta determinata dall’operazione al polso, necessaria per risolvere l’infortunio che per tutto il 2012 ne aveva condizionato le prestazioni. Il 31 agosto 2012 infatti Flavia era uscita dalla sala operatoria di Barcellona dopo un intervento che era servito per risolvere la rottura dell’85% del tendine scafo lunato.
Una lunga riabilitazione e una preparazione meticolosa l’avevano portata di nuovo in campo ad inizio 2013, ma in condizioni totalmente differenti rispetto a quelle di 5 mesi prima. Il dolore al polso era sparito, ma bisognava ritrovare quel ritmo partita e quella condizione atletica che solo le gare ufficiali possono regalarti. La ripresa delle attività non è stata semplice, nella prima parte di stagione i risultati hanno tardato ad arrivare, tanto che prima dei Championships di Londra l’azzurra aveva ammesso di pensare al ritiro. Le sue parole avevano rivelato che mai si sarebbe immaginata di giocare a tennis fino all’età di 30 anni e che quindi a 31 era normale pensare di smettere, se i risultati ottenuti sarebbero rimasti quelli dei mesi precedenti. La voglia di allenarsi però non le è mai mancata, neanche nei momenti più difficili. Una tenacia che probabilmente le ha permesso di non mollare e di continuare a lottare per tornare tra le prime giocatrici del mondo.
I risultati hanno cominciato a darle ragione a settembre: nel corso degli US Open 2013 la Pennetta non perde un set fino alla semifinale, partita in cui deve arrendersi a Viktoryia Azarenka. Per lei si tratta comunque del miglior risultato mai ottenuto in un torneo del Grande Slam. Il risultato più alto della sua carriera però deve ancora arrivare ed è datato 16 marzo 2014. Ieri la tennista italiana si è laureata campionessa di Indian Wells, un successo che la riporta ufficialmente tra le primissime tenniste della classifica. Un successo che rappresenta il momento finale di una fantastica rinascita, dai problemi fisici e dalle insicurezze mentali alla vittoria di uno dei tornei più importanti del circuito Wta.
Una vittoria che rappresenta la ciliegina sulla torta di una carriera ricca di soddisfazioni ma che non sembra essere vicina alla conclusione. Una condizione atletica e una solidità mentale evidenziata anche durante la finale di ieri, in cui la brindisina ha dominato il primo set e portato a termine il secondo senza mai distrarsi, nonostante le non perfette condizioni di Agnieszka Radwanska, sua avversaria e numero 3 del mondo. Un 6-2 6-1 condizionato certamente dai problemi al ginocchio della tennista polacca, ma che ha messo ancora una volta in evidenza la superiorità di Flavia sull’avversaria di turno, una superiorità dimostrata nel corso dell’intero torneo contro le più temibili avversarie (Samantha Stosur, Sloane Stephens, Li Na). Da oggi torna ad essere numero 12 del mondo e numero 2 d’Italia, questo il palcoscenico che le compete, queste le soddisfazioni che il tennis può regalarle ancora a lungo.
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