Serie A, 31^. Delirio Napoli contro la Juventus. Sogna l’Atalanta, crolla il Bologna
di Cristiano Checchi
Anche il week end numero 31 del campionato di Serie A è andato in cascina, con ovviamente alcune sfide che mancano all’appello visto che ormai avere il quadro completo della giornata la domenica sera alle 23 è un ricordo d’altri tempi. Mancano Udinese-Catania e Livorno-Inter, anche se il piatto forte è andato in scena al San Paolo e nella domenica pomeriggio con gli incroci pericolosi sparsi qua e la per l’Italia.
Napoli – Juventus 2-0 (Callejon, Mertens)
Orgoglio azzurro. Battere prima e seconda tra le mura di casa ma correre comunque il rischio di arrivare terza. Il destino potrebbe essere beffardo con gli uomini di Benitez, i quali dopo aver ammutolito i Campioni d’Italia dovranno ritrovarsi mercoledì sera a tifare per un favore dall’ex Donadoni per rendere possibile la rimonta ai danni della Roma. Questo avverrà mercoledì sera, intanto questa notte a Napoli hanno goduto per aver disputato una partita che, anche se Benitez non lo ammetterà mai, può essere quasi definita perfetta. La Juve era senza Tevez, è vero, ma se si è fatto un elogio (uno dei tanti) alla squadra di Conte in questi mesi lo si è fatto proprio al valore della rosa nel complesso dei 22. Ecco quindi che il non aver praticamente mai visto impegnato Reina diventa una nota di merito per la partita degli azzurri. I gol di Callejon (vero ammazza grandi dopo la rete alla Roma) e di Mertens (colpo di mercato da premio oscar) sono stati il naturale epilogo di una partita vinta dall’atteggiamento prima ancora che dalle azioni create. Il Napoli interrompe una striscia di numeri impressionati juventini, difficili anche soltanto da riportare, ridando un minimo (riscriviamolo a scanso d’equivoci: un minimo) d’interesse a un campionato che sulla carta comunque resta ancora chiuso a doppia mandata.
Insolita. Non era di certo la prima volta in cui si assisteva ad un Juve raccolta, pronta a far sfuriare gli avversari, per poi colpire. Questa volta però questo stato di empasse è durato troppo e l’aggressività partenopea respinta fino allo strenuo delle forze da Buffon alla fine ha portato alla seconda sconfitta in un campionato che rischia comunque di essere vinto con qualche giornata d’anticipo. Una partita storta, per di più con qualche problema di rosa, ci può stare, Conte però dovrà preoccuparsi di più dell’insostituibilità di Carlos Tevez per gli impegni futuri invece di stare a bisticciare con Benetiz su chi ha speso più soldi. Quelle chiacchiere vanno lasciate ai bar dello sport. La Juve senza Tevez non è stata mai pericolosa e capire come gestire l’argentino in vista degli impegni in Europa League sarà l’ultima sfida da vincere per il tecnico pugliese.
Sassuolo – Roma 0-2 (Destro, Bastos)
Rigore sì o rigore no? È stato probabilmente il momento con più patos di tutta la partita. I più di cinque minuti trascorsi per scoprie la decisione finale di Rizzoli sul presunto contatto tra Sansone e Benatia, hanno ravvivato una partita che altrimenti ha vissuto di pochi sprazzi romanisti, del gol di Destro, di qualche timida trama dei padroni di casa nel finale e del gol allo scadere di Bastos. Poco, troppo poco per una sfida messa per di più in quell’orario non certo comodissimo a cavallo tra il pranzo e il riposino pre match delle 15. Alla fine probabilmente Rizzoli ha preso la decisione giusta, ma non fidarsi né della sua prima impressione, né di quella dell’assistente di porta (continuano così gli interrogativa sull’utilità di questa presenza) resterà una scelta singolare e probabilmente unica. Alla fine rigore non è stato anche – e forse soprattutto – per i colloqui avuti con i giocatori. Se ne parlerà – e tanto – in settimana.
Così come si parlerà per molto tempo di questa Roma capace di centrare 70 punti in 30 partite , di mandare in gol la bellezza di 16 giocatori (come il Milan), il tutto dando l’impressione di riuscire a ottenere lo stesso risultato buttando nella mischia anche i più insospettabili. Rodrigo Taddei, tornato idolo delle folle e vero gladiatore, e addirittura quel Michel Bastos molto più simile a un oggetto poco utile alla causa, nonostante gli sforzi di Garcia nell’inserirlo.
Lazio – Parma 3-2 (Lulic, Biabiany, Klose, Ciani aut, Candreva)
Di cuore. La Lazio è tornata a sorridere, anche senza il totale appoggio di una tifoseria ormai ai ferri corti e distante il più possibile dalla gestione societaria. Il gol di Candreva allo scadere è valso il 3 a 2, un gol da 3 punti che serve soprattutto per tenere ancora vivo un discorso qualificazione Europa League che purtroppo per gli uomini di Reja ha visto inserirsi a pieno merito anche l’Atalanta. Nonostante tutto l’imperativo è stato quello di non mollare. I gol di Lulic e Klose, raggiunti da Biabiany e un comico autogol firmato Ciani (con la partecipazione di Marchetti), sembravano non bastare per una vittoria importante contro una diretta concorrente; invece dopo aver rischiato di prendere il gol del 3-2 (Munari e Palladino forse non hanno ancora capito come sono riusciti a non segnare) ci ha pensato Candreva a lanciare la maglia al cielo sfogando tutta la rabbia per una stagione andata non proprio come ipotizzato.
Quelli che… le 15. Pareggio che non fa felice nessuno quello andato in scena al Marassi tra Sampdoria e Fiorentin. La sfida presentava un particolare incrocio di ex, con poi Mihajlovic espulso per proteste. Lo 0 a 0 non si è smosso , nonostante le occasioni avute da entrambe, e il punto così consente alla Samp di fare un altro passo in avanti con la salvezza ormai raggiunta, mentre conferma quanto questo campionato sia complicato per una viola che ormai aspetta l’appuntamento in Coppa Italia. I maligni pensavano a un Verona sazio, che di lottare per l’Europa League proprio non ne aveva voglia. Invece ecco servito da Donadel e un doppio Toni il 3 a 0 scaccia crisi ai danni di un Genoa comunque ormai quasi salvo. Si rialza anche il Torino che supera quota 40 grazie alla vittoria per 2 a 1 contro il Cagliari. Senza Immobile Ventura ha potuto esultare per il ritorno al gol di Cerci insieme a El Kaddouri, inutile la rete di Nene. In fondo la situazione quindi resta drammatica per tutte. Oltre alle sconfitte di Cagliari e Sassuolo bisogna, infatti, registrare i tonfi del Chievo Verona e del Bologna negli anticipi di sabato.
I veronesi sono stati asfaltati a Milano da un bel Milan. Mattatore della serata è stato Kakà autore di una splendida doppietta, in gol anche Balotelli (45esimo in Serie A). Il Bologna è stato, invece, tristemente sconfitto da una meravigliosa Atalanta. I gol di De Luca e di Estigarribia lanciano la Dea nella zona europea mentre lasciano il Bologna nelle sabbie mobili, a rischio sorpasso da parte del Livorno.