Libri – Chourmo: Thriller ed avventura nel cuore di Marsiglia

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di Arianna Catti De Gasperi

Layout 1Se il primo approccio al noir è stato deludente, sicuramente potrete rifarvi occhi e mente con questo splendido volume di Jean-Claude Izzò.

Secondo libro di una trilogia, Chourmo: Il cuore di Marsiglia è un volume che veramente porta il lettore dentro i vicoli di questa cittadina di mare francese, esplorando tutti gli aspetti della vita non solo dei personaggi stessi, ma anche della società che ve ne fa parte. Molti sono infatti i temi trattati: dalla malavita alla gioventù, dall’amore spassionato e adolescenziale all’immigrazione, dalla mafia alla famiglia e persino al razzismo.

L’autore, purtroppo scomparso prematuramente nel 2000, esprime qui tutta l’anima della città cosmopolita, della commistione di razze, umanità e del mare del Mediterraneo. Più che un romanzo, Chourmo , sembra un’autobiografia: il racconto dei sapori, dei colori, delle vicende travagliate del protagonista, Fabio Montale, riportano tutte  a quell’amore-odio che Izzo prova verso la “citè”.

La prosa è scorrevole, gradevole ed avvincente. Bisogna stare certamente attenti nella lettura, causa del continuo intreccio di personaggi e storie che potrebbero portare il lettore un po’ fuori strada. Unica pecca riscontrabile nel libro è la voglia di strafare con la trama: alcune “sorprese” o intrecci sono troppo iperbolici e non aggiungono decisamente nulla alla trama, soprattutto quando si è in dirittura di arrivo.

Chourmo, nel dialetto marsigliese significa letteralmente  ciurma, per estensione “che fa parte, che rema con la ciurma”, e quindi è applicato al modo di vivere dei locali, nel senso della comunione d’intenti e del loro aiutarsi vicendevole, caratteristica principale di tutti i personaggi che ruotano intorno al protagonista, e forse anche a Fabio Montale stesso.

“…Chourmo in provenzale, significa la ciurma, i rematori della galera. A Marsiglia, Le galere, le conoscevamo bene. Per finirci dentro non c’era bisogno, come secoli fa, di aver ucciso il padre o la madre. No, oggi bastava essere giovane, immigrato o non… Lo scopo del Chourmo era che la gente si incontrasse. Si “immischiasse” come si dice a Marsiglia. Degli affari degli altri e viceversa. Esisteva uno spirito Chourmo. Non eri di un quartiere o di una cité. Eri Chourmo. Nella stessa galera, a remare! Per uscirne fuori. Insieme.”

Ma di cosa parla questo libro in effetti? La storia narra di Guitou che è un adolescente aspetta con ansia di incontrare Naima. “È il loro primo incontro clandestino. Un amico conosciuto nelle vacanze gli ha prestato l’appartamento di Marsiglia momentaneamente libero per il week-end all’insaputa dei suoi che sono fuori città. Guitou se n’è andato da casa senza dire nulla. Naima è una ragazza araba e i suoi genitori, soprattutto il suo secondo padre, non amano propriamente gli stranieri, in particolare quelli emigrati dal Nord Africa. Svegliati da strani rumori provenienti dal piano di sopra i giovani non sanno che fare, sono in casa d’altri. Guitou apre la porta e vede sulle scale un uomo armato. Uno sparo e poi il gusto del sangue in bocca.

Montale, ex-poliziotto in pensione, di ritorno dalla pesca con la sua amata barchetta trova ad aspettarlo Gelou “la più bella del quartiere”, una lontana cugina di cui era stato segretamente innamorato da giovane. Poi si erano persi di vista. Rimasta vedova (il marito era stato misteriosamente ucciso e con lui gestiva una avviata trattoria) si era messa a vivere con un ricco italiano dalle larghe conoscenze che la corteggiava discretamente da tempo. Gelou è preoccupata, suo figlio Guitou è scomparso e non ha suo notizie da giorni e supplica Montale di rintracciarlo. 

Inizia così un viaggio nei meandri della Marsiglia marginale, dove giovani irredentisti algerini si trovano grottescamente alleati con i nazionalisti di destra e la mafia italiana fa da sfondo alla rinascita urbanistica della città. Guitou ucciso, Naima scomparsa, un vecchio amico anche lui freddato sotto i suoi occhi. L’intreccio si dipana poco a poco portando allo scoperto la vera natura del secondo marito di Gelou: un killer professionista affiliato alla mafia. Era lui la persona che Guitou non avrebbe dovuto vedere sulle scale.”

“Mi dicono a volte che i miei libri sono neri e pessimisti, ma il più bel complimento che spesso mi hanno fatto è dirmi che quando si finisce di leggerli viene una maledetta voglia di vivere”.
(Jean-Claude Izzo)

 

Fonte foto: Marc Dupuy Flickr

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