Formula 1, GP del Bahrain: la Mercedes è imbattibile, ma la Red Bull sta tornando grande
di Marco Milan
Al momento non ce n’è per nessuno. La Mercedes domina e stradomina, vince e stravince, tanto in qualifica quanto in gara. Tre gare di campionato e altrettanti successi per la casa di Stoccarda, due con Hamilton e uno con Rosberg, fuga nelle due classifiche mondiali.
In Bahrain i due piloti della scuderia con la stella hanno battagliato, si sono scontrati, superati e controsorpassati, dimostrando che fra loro e gli altri c’è un abisso incolmabile, almeno al momento. Rosberg resta al comando della classifica piloti con 11 lunghezze di vantaggio sul compagno di squadra, ma Hamilton ha dimostrato, resistendo agli attacchi finali del tedesco, di avere i gradi del campione del mondo e di potersi prendere presto lo scettro.
Ma il dominio della Mercedes non si limita allo strapotere della casa madre, si estende anzi a tutte le vetture motorizzate dal marchio tedesco, con il podio conquistato dalla Force India di Perez e gli ottimi piazzamenti delle due Williams di Massa e Bottas, e dell’altra Force India di Hulkneberg; unica nota stonata la McLaren con i ritiri di Magnussen e Button. All’ombra della Mercedes torna a salire e a scalare posizioni una Red Bull che, seppur lenta, si sta rivelando affidabile e potente, quasi pronta per tornare a stare coi primi. Ricciardo ha compiuto un capolavoro autentico, partendo dalla posizione numero tredici e arrivando a sfiorare il podio, mancato per un non nulla; nel mezzo un sorpasso irriverente nei confronti di Sebastian Vettel, frutto di talento e grinta da parte dell’australiano. Vettel ha chiuso al sesto posto, un risultato buono sia per la qualifica mediocre del sabato (undicesimo posto) e sia per le difficoltà avute dal campione del mondo in gara, fra drs capriccioso e impotenza del motore Renault contro quello Mercedes. Ma ad ogni gara la Red Bull fa registrare miglioramenti.
E la Ferrari? Opaca, lenta, sempre meno competitiva, la monoposto di Maranello ha disputato un gran premio anonimo, chiuso al limite della zona punti con Alonso nono e Raikkonen subito dietro. Che la Mercedes fosse nettamente superiore lo si sapeva, ma che anche Force India, Williams, Red Bull e McLaren riuscissero a metter dietro le rosse come prestazioni e posizioni, davvero era di difficile pronostico. Alonso continua a dispensare fiducia in vista dei prossimi appuntamenti mondiali, ma le difficoltà della Ferrari appaiono evidenti e ricucire l’imbarazzante gap dai primi, al momento, è pressochè impensabile.
Ma c’è anche chi sta peggio ed è la Lotus. La monoposto inglese aveva lanciato pessimi segnali fin dai test invernali, confermando la mediocrità della vettura nelle prime due gare (lontanissima la zona punti) e facendo segnare qualche timido ma impercettibile moglioramento in Bahrain, ma troppo poco anche solo per ipotizzare una risalita: Grosjean ha chiuso al dodicesimo posto, Maldonado al quattordicesimo, per una somma di numeri e combinazioni che fa sempre zero: zero punti in campionato, zero grinta, zero fortuna (Maldonado ha speronato quasi involontariamente il povero Gutierrez facendogli fare un paio di piroette, per fortuna senza conseguenze) e probabilmente anche zero prospettive per un futuro più roseo. Prossimo appuntamento in Cina nel giorno di Pasqua fra quindici giorni. Ancora due settimane e nell’uovo di Pasqua sarà di nuovo Formula 1.
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