Il Barcellona come la Roma: mercato bloccato. Calo d’immagine in vista?

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di Cristiano Checchi 

Foto_spalti BarcellonaLa settimana scorsa la notizia che ha fatto il giro del mondo è stato senz’altro una: il Barcellona condannato a trascorrere due sessioni di mercato senza poter acquistare. Una notizia dura da accettare per i blaugrana e per i suoi tifosi, di certo non abituati a non avere la possibilità di fantasticare con qualche talento sparso per il mondo. Sicuramente meno tristi saranno, invece, i tifosi di altre squadre, a partire dal Real Madrid fino ad arrivare ai tifosi di quelle squadre con qualche beniamino nel mirino di Josep Maria Bartomeu, presidente del Barcellona.

La situazione – Non è una storia edificante per lo storico club catalano, che in questo 2014 sta attraversando una bufera dopo l’altra che non aiutano l’immagine nel mondo della squadra. Dopo le dimissioni di Sandro Rosell, avvenute a gennaio per il caso scoppiato in seguito alla denuncia di un socio del club, Jordi Cases, sul costo di Neymar (di più di quanto dichiarato), è arrivata la decisione della Fifa di bloccare il mercato catalano per irregolarità nel tesseramento dei minorenni tra il 2009 e il 2013. La regola infranta dal Barcellona è l’articolo 19 dello Statuto sul trasferimento dei calciatori, quello che nello specifico tratta il caso di giocatori minorenni. In soldoni al di sotto dei 18 anni non ci si potrebbe muovere, salvo tre eccezioni: se i genitori del ragazzo si trasferiscono nel Paese della società per motivi indipendenti al calcio, se il trasferimento avviene all’interno della Comunità Europea (dove il limite d’età scende ai 16 anni) e se il ragazzo vive a 50 chilometri di distanza dal confine con l’altro Paese. Tre eccezioni che restringono il campo d’azione degli osservatori di giovani calciatori, al di fuori di queste tre possibilità il trasferimento deve essere approvato da un’apposita commissione.

La cantera –Il Barcellona negli anni è diventato il simbolo massimo dell’uso del settore giovanile, quella famosa cantera che adesso è finita sotto l’occhio del ciclone, questa volta non per i successi portati a livello mondiale: sono sei, infatti, i giovani della cantera sospesi già a fine febbraio. Le indagini sono state condotte con il Transfer Matching System, uno strumento con il quale la Fifa vuole promuovere e sostenere un mercato di trasferimenti trasparente, basato su integrità e responsabilità. La piattaforma permette quindi di tracciare i movimenti di calciomercato a livello mondiale, insomma evitare una tratta di giovani calciatori, soprattutto dal continente africano, è l’imperativo della Fifa.

Punizioni – Oltre al blocco del mercato sono state commutate delle pene pecuniarie: 500 mila Franchi svizzeri alla Federazione spagnola, mentre 450 al Barcellona. Inutile dire però che il danno più grande, qualora venisse confermato il blocco del marcato dopo il ricorso che verrà presentato dal club, sarà il non poter mettere mano alla rosa. La società si dice comunque tranquilla di poter usare i 90 giorni a disposizione per poter presentare tutte le documentazioni richieste: “Abbiamo novanta giorni di tempo per dare spiegazioni alla Fifa e chiarire tutto circa il trasferimento e la contrattualizzazioni dei giocatori presi in considerazione”, ci sono inoltre 10 giorni per presentare il ricorso Commissione d’Appello. Insomma la situazione non è ancora chiara e certa, i ricorsi faranno con ogni probabilità il tutto. Il Barcellona comunque potrà contare su una rosa stellare, anche se nel calcio qualche ritocco è spesso necessario.

Precedenti – La storia non è comunque del tutto nuova e il precedente fa sorridere il Barcellona. Al Chelsea, infatti, nel 2010 venne riconosciuta una punizione simile per il passaggio dal Lens del francese Gael Kakuta, che all’epoca aveva 17 anni, ma il Tas (Tribunale arbitrale dello Sport) dopo il ricorso annullò la sentenza. In Italia invece una storia simile si era avuta con la Roma nell’estete del 2005. L’anno prima Franco Baldini aveva portato Philippe Mexes alla corte di Cesare Prandelli (che restò sulla panchina della Roma soltanto per qualche settimana). Il trasferimento dall’Auxerre non fu però riconosciuto regolare alla Roma a partire dall’estate successiva fu bloccato il mercato per due sessioni, con i soli Rodrigo Taddei, Shabani Nonda e Samuel Kuffour acquistati a scadenza prima della sentenza.

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