ESCLUSIVA – Riccardo Mancini, Fox Sports: “L’Atletico Madrid vincerà il campionato. Il prossimo anno Blanc deve trionfare in Europa”
I principali campionati europei sono agli sgoccioli. Alcuni verdetti sono già arrivati, altri invece verranno scritti nel corso dell’ultima giornata. Tutto ancora da decidere in Spagna, dove sia Atletico Madrid che Barcellona possono vincere il campionato e si sfideranno al Camp Nou nell’ultimo turno. Gli uomini di Simeone possono giocare con due risultati su tre, anche con un pareggio infatti festeggerebbero il ritorno alla vittoria della massima serie. Tutto già deciso invece in Francia. Il Paris Saint-Germain di Laurent Blanc è già campione, seconda posizione per il Monaco. Di tutto questo ci parla Riccardo Mancini, telecronista di Fox Sports ed esperto di calcio spagnolo e francese.
Finale di Liga avvincente, Barcellona e Atletico Madrid si giocheranno il titolo nello scontro diretto dell’ultima giornata. Chi la spunterà?
“Quest’anno l’Atletico ha dimostrato di essere più squadra e di avere maggiore continuità rispetto al Barcellona. Meriterebbe la squadra di Simeone per quanto visto finora. Ma è davvero la partita delle partite con il vantaggio, per i colchoneros, di avere a disposizione due risultati su tre. Sarebbe comunque un finale romantico per entrambi: per l’Atletico perché tornerebbe a vincere, da sfavorita, dopo 18 anni; per il Barca che, con un vero e proprio miracolo, riuscirebbe a ribaltare una stagione anomala e dedicherebbe il titolo al compianto Tito. A sensazione dico che alla fine la spunteranno il carattere e la continuità degli uomini di Simeone”.
Comunque vada la stagione dell’Atletico è strordinaria. Simeone ha fatto un miracolo?
“Ha fatto un miracolo fino ad un certo punto. Sulla carta, presi singolarmente, i suoi giocatori sono inferiori, a livello qualitativo, rispetto a quelli di Barca e Real. Ma non dimentichiamoci che, in questo sport, non sempre a trionfare sono le giocate dei singoli, anzi. E poi stiamo comunque parlando di giocatori che, a mio avviso, nel giro di qualche anno, possono tranquillamente raggiungere standard di prestazione paragonabili ai più grandi. La cosa che ha fatto la differenza finora è stato un collettivo fantastico. Tutti remano dalla stessa parte, non ci sono primedonne e Simeone sa come farli a rendere al massimo. Questa è la differenza tra un allenatore normale e un allenatore destinato a diventare uno dei più bravi al mondo”.
Il Barcellona invece, nonostante abbia ancora la possibilità di vincere il campionato, probabilmente non avrà più Martino sulla propria panchina.
“Andrà via perché, da persona umile, si è preso subito le sue responsabilità, capendo che, forse per la sua idea di gioco, il Barca non è la squadra ideale. Non era semplice comunque lavorare in quelle condizioni: tanta pressione addosso dopo un ciclo così vincente e giocatori probabilmente un po’ scarichi e non più così integri dal punto di vista fisico. Se dovesse vincere il titolo la sua opera avrebbe del miracoloso”.
Anche in chiave salvezza può ancora succedere di tutto. Il Valladolid affronta il Granada e l’Osasuna il Real Betis già retrocesso.
“Sono coinvolte quattro squadre per due posti e sarà un finale emozionante anche in chiave salvezza. Il Granada lo vedo spacciato. Scontro diretto fuori casa e maggior numero di sconfitte in stagione dopo il Betis ultimo. Per il resto può accadere di tutto. L’Almeria, su tutte, ha diversi giocatori interessanti: può farcela”.
Il giocatore che in Spagna ti ha impressionato di più?
“Mi hanno impressionato due giocatori dell’Atletico Madrid: Arda Turan e Raul Garcia, assist, gol, costruzione del gioco, fantasia e qualità: hanno tutto per imporsi presto sulla scena come due dei centrocampisti più forti al mondo. Guardando, invece, più in basso, penso che Feghouli del Valencia e Alberto Bueno del Rayo siano due giocatori in grado di fare la differenza anche in Italia. Da poter prendere sborsando relativamente poco”.
In Francia invece nessuna sorpresa, PSG già campione da tempo.
“In Francia il Psg non ha rivali. E non ne avrà per diversi anni se gli altri club non riusciranno ad investire quanto gli arabi parigini. Campionato praticamente mai in discussione, Monaco ancora lontano ma, potenzialmente, può avvicinarsi. Sarà interessante capire come le sanzioni per il fair play finanziario andranno ad influire sul mercato del Psg. Di sicuro non si indebolirà ma magari il processo di crescita previsto potrebbe rallentarsi e qualcuno potrebbe approfittarne”.
Nonostante la conquista del campionato, Blanc ha avuto qualche difficoltà nel gestire soprattutto l’eliminazione dalla Champions. Il prossimo anno però sarà ancora a Parigi.
“Aspettavano la vittoria del titolo per annunciare il rinnovo fino al 2016. Lo hanno fatto, ma adesso sia Ibra che Al Khelaifi vogliono vincere qualcosa di più importante. Il presidente si aspetta il salto di qualità già nella prossima stagione e Blanc avrà, ancora di più, i riflettori puntati addosso. Non sempre ha mostrato, secondo me, sensibilità e tatto giusti per lavorare con giocatori del calibro di Ibra e Cavani. Soprattutto col Matador il rapporto non è mai stato idilliaco. La prossima sarà la stagione della verità. Per il Psg e per l’allenatore francese”.
Il Monaco secondo, Ranieri ha forse fatto il massimo con la rosa a sua disposizione. Nel Principato sceglieranno un altro tecnico?
“Vero che ha fatto il massimo con i giocatori a disposizione ma, anche lui come Blanc, ha peccato un po’ nella gestione del gruppo. Troppi giocatori scontenti, troppo malumore nell’ambiente. Per questo lascerà il Principato. Il presidente russo si aspettava maggiore spettacolo e il prossimo anno in Champions, con una tifoseria di appena 5000 unità di media, non sarà semplice. Avevano scelto Ancelotti, offrendo un contratto triennale a 15 milioni netti a stagione. Ripiegheranno su un allenatore comunque di prima fascia. Le intenzioni sembrano serie”.
Il giocatore che in Francia ti ha stupito di più?
“Quello francese è un campionato che mi affascina molto ed è in costante crescita. Due giocatori del Lione che mi fanno impazzire sono Grenier e Lacazette, entrambi nel giro della Nazionale francese e con una qualità al di sopra della media. Tra i giocatori che si conosco meno, invece, ci sono Alessandrini del Rennes, ala mancina classe ’89 molto veloce e dotata di una tecnica importante, e Daniel Wass, altro 89 ma dell’Evian, che può giocare ovunque: terzino destro, centrocampista, esterno o trequartista, e poi tira molto bene le punizioni. In Italia, secondo me, farebbero molto bene”.