Brasile 2014: l’inizio degli stranieri d’Italia, Mertens e Gervinho gol da tre punti
di Marco Milan
La nazionale azzurra di Cesare Prandelli ha iniziato bene l’avventura a Brasile 2014, vincendo e convincendo contro l’Inghilterra. Ma di Italia e soprattutto di campionato italiano c’è tanto da scoprire a questi campionati del mondo, specie i giocatori impegnati nella nostra Serie A ma provenienti da paesi esteri.
Insomma, la serie a italiana non sarà più la meta dei grandi campioni, ma riesce ancora a regalare protagonisti in grado di far la differenza sul palcoscenico pallonaro più prestigioso. Dopo la prima giornata mondiale, gli italiani più determinanti sono risultati Dries Mertens e Gervais Lombe Yao Kouassi, meglio noto come Gervinho. L’ala del Napoli, entrato dalla panchina a metà ripresa, ha siglato la rete con cui il Belgio ha messo ko l’Algeria, ed un po’ tutti, dalle Alpi alle Ande, si son chiesti per quale motivo il ct fiammingo Wilmots lo avesse lasciato ad ammuffire in panchina per un’ora buona. L’attaccante della Roma, invece, ha disputato l’intera gara della sua Costa d’Avorio contro il Giappone di Alberto Zaccheroni ed è stato determinante esattamente come il suo collega partenopeo: africani sotto di un gol contro i nipponici (in gol col milanista Honda, a proposito di calciatori dei nostri confini), prima di ribaltare la situazione trovando il gol vittoria con l’esterno giallorosso. Honda, Mertens e Gervinho sono stati finora gli unici giocatori militanti nel campionato italiano ad andare in gol, ma la colonia tricolore non si è fermata alle sole segnature. Nelle due partite dell’Olanda, ad esempio, il milanista Nigel De Jong è stato fra i migliori della nazionale arancione, già qualificata per gli ottavi di finale.
Di grande spessore anche la tribù colombiana: Cuadrado (Fiorentina) devastante con le sue sgroppate, Yepes (Atalanta) e Zapata (Milan) perfetti nelle chiusure difensive, Zuniga (Napoli) ed Ibarbo (Cagliari) spine nel fianco sulla fascia, a spiegare il 3-0 inequivocabile dei sudamericani contro la Grecia in cui il bolognese Kone ed il romanista Torosidis hanno inciso poco e niente. In ombra Gonzalo Higuain con l’Argentina: entrato ad inizio ripresa contro la Bosnia, il centravanti del Napoli ha sì fornito a Messi l’assist per il sontuoso 2-0 dell’attaccante del Barcellona, ma verso la porta bosniaca ha concluso pochino. A proposito di Bosnia, l’esordio degli slavi nella fase finale del campionato del mondo non è stato fortunato, così come la prestazione del romanista Pjanic e del laziale Lulic, entrambi imbrigliati dalla rognosa linea mediana degli argentini. Nel Cile che vola, invece, resta in ombra Arturo Vidal, probabilmente ancora condizionato da qualche acciacco fisico e sostituito prima del 90′ sia nell’esordio cileno contro l’Australia e sia nella seconda gara contro la Spagna. La nazionale sudamericana, però, ha potuto apprezzare Eduardo Vargas, attaccante di proprietà del Napoli, ma prestato dalla società di De Laurentiis prima in Brasile al Gremio e poi in Spagna al Valencia; l’impressione, viste le prestazioni della punta cilena, è che il Napoli stia seriamente pensando di riportarlo alla base. Si è ben disimpegnato Sulley Muntari nonostante la sconfitta del Ghana contro gli Stati Uniti; il centrocampista mancino del Milan è stato infatti uno dei pochi ghanesi a rendersi pericoloso. Discorso inverso per Paul Pogba: il centrocampista francese della Juventus, a fronte della vittoria dei transalpini contro l’Honduras, ha palesato non poche difficoltà risultando alla fine uno dei peggiori in campo della nazionale di Didier Deschamps, ex giocatore e tecnico della stessa Juve.
Infine la schiera dei non giudicabili: Miroslav Klose (Lazio) ha osservato dalla panchina Muller piegare le poche resistenza portoghesi, stesso discorso per il romanista Maicon che è rimasto a guardare tanto nella gara inaugurale del Brasile contro la Croazia, tanto nel secondo impegno dei carioca contro il Messico. Poco da dire anche su Mateo Kovacic: il centrocampista croato dell’Inter è apparso timido contro il Brasile, tanto che il ct Kovac lo ha tenuto a riposo nell’incontro contro il Camerun, inserendolo solo nel finale e a risultato ormai acquisito. Secondo e terzo round adesso: qualcuno andrà avanti, qualcun altro tornerà a casa, ma il gruppo del nostro campionato è assai nutrito e la vecchia Coppa Rimet è pronta ad accogliere altri protagonisti del bel paese. Aspettiamo e vediamo.