Brasile 2014. La Costa Rica ridimensiona l’Italia. Male quasi tutti, dai cambi nessuna scossa

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prandelli 2di Cristiano Checchi 

Eppure lo dovevamo sapere. Lo dovevamo sapere che la Costa Rica non sarebbe stata un’avversaria così morbida, lo dovevamo immaginare che sarebbe servita la stessa grinta e la stessa concentrazione del debutto per ipotecare un passaggio del turno, che invece , adesso, si complica e non poco. Parlare dopo, si sa, è la cosa forse più semplice, ma è una di quelle cose che vanno fatte.  Giudicare il post Italia-Costa Rica, 0-1, può nascondere delle insidie, ovvero far mescolare tutto in unico calderone. La cronaca di questi brutti 90 minuti si racchiude in un paio di occasioni di Balotelli nel primo tempo, nel gol dei centroamericani con Ruiz, bravo a trafiggere Buffon che ha macchiato il debutto mondiale con un’uscita, per essere generosi, avventurosa. Nel secondo tempo la foga di rimonta azzurra si è fermato al destro di Darmian ben parato in angolo da Navas, arrivato nei primi minuti di gioco. Poco, troppo poco, per poter sperare e meritare un epilogo diverso.

Se di cronaca spicciola c’è stato poco da raccontare, c’è sicuramente più spazio per i commenti e i giudizi. Le scelte di Prandelli innanzitutto: Buffon tra i pali, Abate a destra, Darmian a sinistra, Barzagli e Chiellini al centro. De Rossi, Thiago Motta e Pirlo a centrocampo, esterni Candreva a destra, Marchisio a sinistra, con Balotelli unica punta. Praticamente la formazione prevista, con il solo Barzagli alla fine confermato al posto di un Bonucci dato per certo. Male tanti, o quasi tutti. Ma sopratutto è stato l’atteggiamento e l’intensità data dagli azzurri, e il caldo non può essere una giustificazione, a preoccupare. Sapevamo che la nazionale non era quella che non sbagliava mai un passaggio, come ammirato contro l’Inghilterra, ma non si può pensare che la vera sia quella lenta e prevedibile vista oggi pomeriggio. Sono mancate le conferme. Candreva praticamente non si è mai visto, se non nei primi minuti del secondo tempo, in sostanza prima di essere sostituito. Malissimo Thiago Motta (sostituito nell’intervallo) che ha rallentato un gioco, guidato poi da un Pirlo non brillante come al solito affiancati da De Rossi lineare ma poco incisivo. Ma soprattutto dai cambi, dalla forza fresca non è arrivata nessuna scossa.  Cassano per Motta, Insigne per Candreva e Cerci per Marchisio, hanno offerto uno spettacolo troppo simile a quello visto fino al loro ingresso. Male Cassano che da trequartista puro si è girato poche volte fronte alla porta e ancor meno è riuscito a servire qualche assist dei suoi. Il barese in più è sembrato anche molto scarico dal punto di vista fisico e un pensierino va in automatico, forse dettato dall’amarezza del momento, ai test fisici invocati da Giuseppe Rossi (ma aprire ora, dopo due partite, il discorso assenti non è cosa buona e giusta). 

Ecco quindi che anche da Insigne non è arrivato praticamente niente, se non qualche stop sbagliato e qualche azione solitaria per salvare la patria. L’unico, che almeno all’inizio, ha messo qualcosa è stato Alessio Cerci. Qualche spunto che via via si è spento sulla fisicità degli ottimi difensori della Costa Rica, quasi che in Italia non fossimo abituati a così tanto ardore. Alla fine ci si ritrova così a chiederci quale sia la vera Italia. Quella sfavillante del debutto, o quella lenta e senza certezze. Male, infatti, anche Chiellini, che ha regalato un paio di palle sanguinose agli attaccanti avversari e che è stato graziato dall’arbitro per un fallo da rigore prima del gol dello svantaggio (ce ne starebbe uno forse su Balotelli, ma come non è una giustificazione il caldo, non lo è l’arbitro) e male lo stesso Mario, che dopo la ghiotta occasione fallita nel primo non ha praticamente toccato palla nella seconda mezz’ora della ripresa.

Adesso c’è tempo fino a martedì per riordinare le idee. Contro l’Uruguay l’Italia ha la differenza reti dalla sua, un pareggio quindi consentirebbe agli azzurri di prendersi gli ottavi di finale. In caso di secondo posto però, ci potrebbe essere l’eventuale incrocio nei quarti contro il Brasile. Ma dopo una partita del genere pensare ai quarti di finale rischia di essere troppo ottimistico. Comunque contro la celeste tutto ancora in ballo,  visto che ipoteticamente non è chiusa neanche la questione primo posto, questa è l’unica nota positiva che arriva de Recife. Di certo c’è soltanto che una tra Italia, Uruguay e Inghilterra doveva andare a casa, finirà che saluteranno i sogni mondiali due del trio che avrebbe dovuto fare un solo boccone dalla “povera” Costa Rica. A 90 minuti dal termine l’ex cenerentola può pensare agli ottavi, i sudditi di sua maestà soltanto rendere meno umiliante il ritorno a casa, mentre tra Italia e Uruguay sarà spareggio.

 

 

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