Calderoli e la strana storia con la Kyenge. Come liberarsi dalla possessione demoniaca?
di LugraV
Anno difficile per Roberto Calderoli. L’ex ministro (oggi coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord nonché vicepresidente del Senato della Repubblica) è salito agli onori del gossip da ombrellone per quella famosa “storia” con l’ex ministro dell’integrazione Cecile Kyenge. Una storia non amorosa ma a metà tra magia e superstizione, religione e confessione, pentimento e ostinazione.
Da circa un anno le ombre del maligno agitano su casa Calderoli, più o meno insomma dall’altra “storia” con la Kyenge, quella ambientata a Treviglio in un comizio della Lega nord quando il leghista la paragonò ad un elegantissimo animale, l’orango. E’ risaputo poi che l’ex ministro non abbia abbastanza autoironia e che i due siano finiti in tribunale per il processo contro gli insulti con l’aggravante dell’istigazione a sfondo razzista.
Ma questa è cronaca impegnata, non quella che ci ha tanto divertiti nell’ estate 2014 con il tormentone della “Macumba”. Mentre Calderoli porgeva le scuse a Kyenge, in un villaggio del Congo il padre dell’ex ministro, Clement Kikoko Kyenge, si riuniva assieme agli altri abitanti attorno ad un’immaginetta del leader della Lega pregando per scacciare lo spirito che lo aveva spinto a ingiuriare. Almeno così si apprende dallo scoop del settimanale Oggi, documentato da video e foto. Per Calderoli nessun dubbio, quella era una macumba.
Dal giorno del rito numerose disgrazie si sono abbattute sulla testa del povero leghista: sei volte in sala operatoria, due volte in rianimazione, una volta in terapia intensiva, il malore che gli è costato due vertebre e due dita rotte, e poi la morte della madre ed un serpente di due metri in cucina prontamente ucciso con tanto di fotografia a memoria dell’evento.
Un atto che ha scatenato l’ira degli animalisti, un reato procedibile d’ufficio considerato che il senatore è reo confesso. Il serpente in questione era infatti un povero biacco appartenente ad una specie protetta e non pericolosa, poiché sprovvisto di veleno. Ma Calderoli si difende così
Ora però Calderoli è stanco, tutto ciò che ha fatto per liberarsi della macumba non è andato a buon fine. Dopo aver adottato un primo rimedio (cornetto di corallo ricevuto dagli amici napoletani spezzatosi due giorni dopo, senza un pressione di nessun genere) è arrivata la tragica diagnosi della maga: troppe forze tremende in azione.
E così il povero Calderoli ha chiesto aiuto alla rete. Ognuno ha dato il proprio contributo sulla pagina facebook del politico di casa nostra. Neutralizzare la sfiga non sembra poi così difficile. C’è chi propone le “procedure sciamaniche dei celti che sono 100 volte più feroci”, chi consiglia le antiche formule della tradizione popolare o le vecchiette in Sardegna che tolgono il malocchio, “s’ogu pigau” o, perché no, di affidarsi al pinotismo. Mentre molti insistono nel fissare un appuntamento con il più grande esorcista di tutti i tempi, padre Amorth, sedicenti maghe come Donna Cettina, si propongono di toglierlo gratuitamente.
Mentre Calderoli, impegnato con la riforma del Senato di cui è stato relatore, viene osannato come grande statista
molti ne chiedono le dimissioni e spopolano i commenti sulla sua salute mentale
Dopo aver interpellato anche il papa
e prima di procedere su queste tortuose vie di salvezza, Calderoli gioca l’ultima carta e decide di inviare un messaggio distensivo a Clement Kikoko Kyenge per chiedergli la revoca del rituale.
Intanto i post sulla macumba hanno fomentato ancor di più i sostenitori di Calderoli che si sono lasciati andare a commenti razzisti, che rischiano d’inasprire le accuse di istigazione al razzismo e la già delicata situazione processuale. L’ex ministro Kyenge ha negato che sia mai stata fatta alcuna macumba su Calderoli e sottolinea come il rituale fosse solo un gesto di perdono e di accoglienza.
La macumba sarebbe solo una trovata mediatica per distrarre dalle questioni più serie come ad esempio il processo e le vicende giudiziarie della Lega che a dire dei leghisti “sta crescendo in modo esponenziale nei sondaggi”.
Proprio in questo (dicono) clima positivo per la Lega è arrivato però anche l’annuncio shock di Calderoli che vuole ritirarsi dalla politica e aprire un ristorante a Bergamo. Così ha dichiarato in un’intervista al Fatto Quotidiano. Forse Calderoli non gradisce la svolta a sud del partito che si prepara a rompere nettamente con il passato. A scapito dell’ antimeridionalismo professato da sempre dalla Lega, a settembre nascerà infatti nel centro-sud il movimento gemello della Lega Nord.
Calderoli, grazie all’ ultima trovata, lascerà un segno indelebile che forse vedrà presto la sua trasposizione cinematografica ma che comunque resterà nella tradizione popolare italiana come la serie del mitico Fantozzi. La macumba, insomma, sarà forse l’ultimo atto nella scena mediatica di uno dei leader più discussi di sempre.
E qualora il ministro continuasse a sentirsi il peso di una possessione demoniaca, noi lo confortiamo con le parole di Freud, padre della psicoanalisi, sperando che possano essere per lui motivo di riflessione: “Gli stati di possessione demoniaca corrispondono alle nostre nevrosi”.