Nazionale, il caso Lotito oscura la prima uscita di Antonio Conte
Di Giovanni Fabbri
Il nuovo corso della Nazionale post-fallimento in Brasile comincia sotto una strana stella. Il volto sulle prime pagine di tutti i giornali dopo la vittoria nell’amichevole di Bari contro l’Olanda non è stato quello del tanto acclamato dalla stampa Antonio Conte, né quello di uno dei due goleador del match (Immobile e De Rossi). In realtà il centrocampista giallorosso è stato protagonista del day-after Olanda per una frase che sarebbe stata pronunciata dopo la gara contro i tulipani: “Ma che ci fa questo qui?”. Chiaro riferimento al presidente della Lazio Claudio Lotito, presente al San Nicola e spettatore della prima partita della Nazionale azzurra con Carlo Tavecchio a capo della Federcalcio. Un segnale evidente della volontà di dimostrare il potere conquistato in Federazione dopo l’elezione del nuovo presidente. È stato proprio il patron biancoceleste a spalleggiare durante il periodo pre-elezioni la candidatura del suo amico Tavecchio, una sponsorizzazione che non si è interrotta neppure dopo lo scivolone “razzista sulla buccia di banana”. Alla fine ha vinto lui e quello di giovedì sera è stato probabilmente il modo di festeggiare questo importante successo politico.
Molti senatori, a partire proprio dal romanista Daniele De Rossi, sembrano però non aver digerito questa presenza. Non è usuale infatti trovare un consigliere federale a bordo campo durante una partita degli azzurri, nonostante non ci sia nessun divieto in questo senso. Lotito si è difeso proprio cavalcando questa tesi: “Sono un consigliere del comitato di presidenza della Figc, ho pieno diritto di stare al seguito del gruppo”. Poi però la necessità di spiegare la reale motivazione che lo ha spinto fino in Puglia: “Comunque ero lì perché dovevo vedere De Vrij. Mio figlio gli aveva telefonato prima della partita perché voleva la maglietta dell’Olanda. Sono semplicemente andato a ritirarla, ce l’ho qui nella borsa”. Nessuno probabilmente ha messo in dubbio la presenza della casacca oranje nel trolley del numero uno biancoceleste, ma l’alibi sostenuto non sembra essere così forte. Stefan De Vrij, giovane difensore ex Feyenoord, è attualmente un calciatore laziale e avrebbe potuto portare al figlio del presidente la maglia della Nazionale direttamente a Formello, senza scomodare il padre e fargli affrontare un lungo viaggio per assistere ad una semplice amichevole. Insomma, se proprio avesse voluto solo la maglietta, Lotito avrebbe potuto trovare un modo più semplice per accontentare il figlio.
La sua presenza ha invece avuto l’effetto di oscurare la prima uscita di Antonio Conte da commissario tecnico. Una visita che ha provocato, almeno apparente, qualche piccolo problema all’interno dello spogliatoio come evidenziato dalle parole di Daniele De Rossi. Con lui sembrano essersi schierati alcuni senatori della squadra come Buffon e Chiellini, anche se poi il portiere ha voluto gettare acqua sul fuoco dichiarando che Lotito è sempre stato vicino alle vicende della Nazionale. Ma chissà come avrà preso Antonio Conte il proliferarsi delle polemiche, proprio lui che cura in maniera a dir poco maniacale gli equilibri dello spogliatoio delle squadre che allena. Il malcontento di alcuni calciatori non gli avrà certamente fatto fare i salti di gioia, l’ex juventino è abituato ad accentrare la critica della stampa su di sé e non tollera che figure esterne possano intromettersi ed intaccare la tranquillità dei suoi calciatori. Intanto continuano le prove tecniche per stabilire quale sarà la formazione che domani affronterà la Norvegia per il primo impegno di qualificazioni agli Europei. La vicenda Lotito sta lentamente rientrando, le polemiche continuano a sgonfiarsi e Conte lavora serenamente con i suoi giocatori, consapevole del fatto che Oslo è molto più lontana di Bari e tra i norvegesi non milita nessun calciatore biancoceleste.