New York chiama Roma, 158 Paesi contro i cambiamenti climatici

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DCIM100GOPROUn invasione di bici, persone, colori e striscioni su una delle vie più antiche e belle del mondo. Migliaia di persone ai Fori Imperiali a Roma per chiedere azioni urgenti e concrete contro i cambiamenti climatici

E’ stata un successo la giornata di mobilitazione contro i cambiamenti climatici promossa ieri dal Power Shift Italia, Italian Climate Network, Legambiente e Kyoto Club e con l’adesione di altre 20 sigle tra organizzazioni, movimenti e aziende.
Un pomeriggio di festa, colori e musica, che ha visto anche la partecipazione della presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini, per chiedere interventi concreti al Governo Italiano, impegnato, in questi giorni, al Summit sul Clima convocato dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon. Obiettivo del Summit discutere, insieme ai Capi di Stato, degli impegni di contenimento delle emissioni in vista dell’accordo globale sul clima atteso a fine del 2015 nella Conferenza delle Parti di Parigi.

Obiettivo della mobilitazione globale far sentire alta la voce della società civile che in tutto il Mondo chiede azioni urgenti e concrete di contrasto e mitigazione dei cambiamenti climatici.
24 ore di eventi, oltre 2.700, che hanno coinvolto 158 Paesi in tutti i continenti. Foto simbolo da tutto il Mondo sono state proiettate a Times Square a New York, dove si sono riunite oltre 1 milione persone per la People’s Climate March.

Dalla giornata romana sono partite in particolare tre richieste:
1  – che il tema del cambiamenti climatici diventi un punto prioritario nell’agenda di Governo, assumendo impegni ambiziosi di riduzione delle emissioni di CO2 e degli altri gas serra, a partire da obiettivi efficaci per la lotta ai cambiamenti climatici e in linea con le raccomandazioni dell’Intergovernamental Panel on Climate Change. In attuazione di questi è necessaria un’accelerazione della trasformazione del sistema di produzione di energia che permetta l’uscita dai combustibili fossili e ponga fine ai sussidi alle fonti fossili, a favore di una generazione energetica distribuita, democratica e pulita.

2 – che l’Italia, in quanto presidente di turno dell’unione europea, si batta per impegni ambiziosi e vincolanti al 2030. Che  nel vertice europeo di ottobre sia portatrice in Europa di una visione lungimirante e ambiziosa nell’attuale dibattito per la definizione dei nuovi obiettivi, proponendo +40% di risparmio energetico, +45% di fonti rinnovabili, -55% di riduzione di CO2. La definizione di questi obiettivi determinerà infatti le scelte energetiche e climatiche dei prossimi quindici anni, influenzando la misura con cui si agirà per contenere il surriscaldamento globale

3 – che l’Italia contribuisca al Fondo Verde per il Clima e mantenga fede agli impegni che erano stati assunti a Copenaghen in tema di finanza per il clima. Finanziamenti per misure di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici sono, infatti, necessari ed è giusto che l’Italia faccia la sua parte.

(Riceviamo e volentieri pubblichiamo)

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