Serie A. Roma e Juventus a braccetto, male il Napoli. Ok l’Inter
Calcio. Sì, sarà anche banale, ma così è (se vi pare). Roma e Juventus sembrano destinate a fare corsa, una sull’altra, una contro l’altra. Una guardando sempre con occhio interessato al campo dell’altra. Così è stato anche nel turno infrasettimanale che ha visto la squadra, sempre più di Max Allegri, dominare contro un Cesena veramente poca cosa. I bianconeri di Torino sono tornati a respirare l’aria di concretezza e affidabilità che tira quando si può disporre di Arturo Vidal. Doppietta del cileno e gol chiusura di Lichtsteiner. Lo svizzero ha chiuso in porta la solita galoppata sulla fascia destra e tanti saluti alle difficoltà dovute al triplice impegno. Con un po’ di turnover, vedi Giovinco dal primo minuto, e con i lungodegenti Pirlo e Barzagli ancora fuori, la Juve fa 5 su 5 (compresa l’Europa), confermando quanto è noto da più di due anni a questa parte “siamo noi la squadra da battere”.
Ma se c’è una squadra che può provare a insidiare i campioni, quella è la Roma di Garcia. Non è ovviamente una sorpresa che siano i giallorossi i più attrezzati per farlo, ma è sicuramente la Roma è in una posizione ben diversa da quella avuta lo scorso anno. La Roma 2013-2014 si è trovata nella veste di antagonista così, a sorpresa. La bontà della squadra era viva, ma la Roma andò comunque oltre ogni più rosea aspettativa. Quest’anno la squadra è costruita con ben altra ratio. Doveva confermare il ruolo da contendente al titolo della Juventus e rafforzarsi per arrivare a tenere botta colpo su colpo. E così è. La Roma ha vinto una partita a Parma che dà tutta l’idea della forza del gruppo: in campo con parecchie seconde linee la squadra ha vinto, subendo 2 tiri in porta in 90′, su un campo duro e contro un Parma che sa giocare molto bene a calcio, guidato dal sempre ottimo Roberto Donadoni. La punizione gioiello di Pjanic, arrivata nel finale, e dopo le rete di Ljajic e De Ceglie (proprio ex Juventus), è la prova di quanto la Roma, con una rosa lunga che sopperisce ad infortuni e a naturale turnover in vista della Champions, quest’anno abbia tutte le potenzialità per lottare fino in fondo.
Non si sta invece assolutamente confermando è il Napoli di Rafa Benitez. Gli azzurri avevano chiuso la stagione con la Coppa Italia, ma dopo un’estate magra di gioie e acquisti, il Napoli si è presentato in campionato non in grandi condizione. Uomini che non rendono (vedi Hamsik e Higuain) e una rosa sostanzialmente indebolita dalle cessioni estive: questo è lo specchio del Napoli attuale. Il 3 a 3 al San Paolo contro il Palermo (avanti 2-0 e 3-2), con la punta (argentina) di diamante relegata in panchina, è lo specchio di un periodo no, che non è escluso porti all’avvicendamento in panchina.
Vola alta, invece, l’Inter di Mazzarri. Lo fa sulle spalle di due che fino a 2 anni fa giocavano il derby romano, ma che invece oggi fanno sognare l’Inter. Osvaldo, si è esibito nella suo classico gol d’acrobazia e nel finire Hernanes ha realizzato su punizione il gol del definitivo 2-0 sui neroazzurri bergamaschi. L’Inter quindi con un Mazzarri decisamente più sereno rispetto a quello dello scorso anno si trova lì a 8 punti pronta a dare fastidio al duo di testa. Si diverte anche la Samp di Massimo Ferrero, che con il 2-1 in casa contro il Chievo affianca l’Inter a quota 8 punti. Primo gol doriano di Romagnoli, su assist di tacco di Okaka; di Gastaldello il gol dell’1 a 0 e di Paloschi l’unitile rete del Chievo, che incassa la seconda sconfitta di fila. Prova di orgoglio e di forza quella del Verona che sotto 2 a 0 contro il Genoa (doppietta di Matri) è stato in grado di rimontare grazie al gol dell’ex romanista Panagiotis e da un altro gol di Ionita. Non trova continuità invece la Fiorentina, o meglio, la trova soltanto nella sfortuna dei suoi attaccanti. Fuori anche Gomez, oltre che a Giuseppe Rossi e il solo Cuadrado non basta a curare il mal di gol. Montrella, con queste premesse, non è riuscito ad andare oltre lo 0 a 0 casalingo contro il Sassuolo. Disperatamente ultimo il Cagliari di Zeman. Sconfitto anche dal Torino, che ha festeggiato finalmente il primo gol di Fabio Quagliarella con la maglia granata. Avanti con Cossu, su regalo di Padelli, i piemontesi hanno reagito con Glik e poi appunto con l’ex punta juventina. Il pirotecnico 2 a 2 del Milan in rimonta sull’Empoli aveva aperto la giornata martedì sera, Lazio-Udinese di questa sera, invece, la chiuderà.
(di Cristiano Checchi)