Libri – Perdersi per le vie di Parigi
LIBRI – Si intitola Nel caffè della giovinezza perduta, edito da Einaudi, ed è un libro molto particolare, non solo per la storia ma anche per lo stile di scrittura in sé. O lo amerete, o lo odierete. In ogni caso, non potrete smettere di leggero fino a che non arriverete allo scioccante finale.
Ma di cosa narra esattamente questo volume? Patrick Mondiano ci racconta della strana storia di Louki (nome inventato dai clienti del Cafè Condè), il cui vero nome è Jacqueline; una giovane che fugge da una madre che lavora al Moulin Rouge e da un padre ignoto.
Louki è abituata fin dall’adolescenza ai vagabondaggi notturni – viene addirittura arrestata svariate volte per questo – ed è una ragazza che cerca di fuggire da se stessa piuttosto che dagli altri. Si inventa un’altra se stessa, una giovane che studia lingue orientali, per sfuggire a vecchie amicizie inappropriate e da un marito più vecchio di lei da cui si è lasciata sposare, ma che in realtà non ama.
“Non ero veramente me stessa se non nel momento in cui fuggivo. Gli unici bei ricordi che ho sono ricordi di fughe vere e proprie o di scappatelle da casa.”
Affascinante il fatto che Louki, non è in realtà mai voce narratrice di questo libro. Sono sempre gli altri, il detective, l’amante, il giovane frequentatore del Condè, a descriverla.
Tutti vogliono sapere di più della vita di Louki, tutti vogliono conoscerla, persino le strade di Parigi, minuziosamente descritte dall’autore: si potrebbe quasi dire che Modiano è ossessionato dalla topografia di questa città magica.
“Gli ho chiesto data e luogo di nascita di quella Jacqueline Delanque. E anche la data del matrimonio. Aveva una patente di guida? Un impiego regolare? No. Aveva ancora dei parenti? A Parigi? In provincia? Un libretto di assegni? Mentre mi rispondeva con voce triste, annotavo tutti quei particolari che sono spesso i soli testimoni del passaggio di un essere vivente sulla terra. A condizione che un giorno qualcuno ritrovi il taccuino a spirale su cui sono stati annotati con una scrittura minuta e poco leggibile come la mia”.
E’ un romanzo breve, scorrevole e leggero. La storia, come già detto, è abbastanza intricata e lascia sempre degli spazi d’ombra irrisolti nelle storie dei personaggi. Vi sono infatti domande che non troveranno mai risposta, neppure alla fine del volume.
Tutto ruota attorno al Cafè Condè, in cui si incontrano diverse persone, figure bohemien, scrittori squattrinati, giovani e adulti, alcuni immersi in situazioni forse losche, altri perduti in sè stessi o nel mondo. Ogni giorno uno di loro annotava su un quaderno i nomi e i soprannomi di tutti quelli che passavano di li, scrivendo a fianco anche la data, l’ora e il tempo che ciascuno restava nel locale, e fra questi c’è ovviamente la nostra Louki.
Si potrebbe quasi dire che i personaggi di questa narrazione siano immateriali: ci sono, ma non si lasciano mai toccare veramente. Sono uomini soli che vivono alla “bene e meglio”, talmente estraniati dal mondo che alla sicurezza di una casa preferiscono la camera di un albergo.
E’ comunque un libro carico di significati nascosti e lo stile di Modiano è sobrio e misurato, fatto di frasi brevi e rapide, di pagine che scorrono lentamente, ma che conducono ad un finale inaspettato.
Di questo volume l’autore stesso dice: « Ricordi di infanzia, di una giovane studentessa di Belle Arti che si occupava di me, mi portava in questi café di rue du Four, dove lei frequentava gente della sua età, tra cui qualcuno che era del gruppo Guy Debord. Poi, quando ho visto le foto di Van der Elsken, ho riconosciuto un sacco di facce, erano gli amici di quella ragazza».
Una curiosità: nelle storie di Modiano fanno a volte irruzione persone vere. Qui c’è Arthur Adamov, drammaturgo francese di origine armena che, assieme a Beckett e Ionesco, fu il maggiore esponente del teatro dell’assurdo.
(di Arianna Catti De Gasperi)
Note sull’autore:
Patrick Modiano è nato a Boulogne-Billancourt, poco distante da Parigi, il 30 luglio 1945. L’incontro che gli cambia la vita è quello con il grande scrittore francese Raymond Queneau, amico della madre. Da lui viene introdotto nel mondo letterario, e conosce l’editore Gallimard . Nel 1967, scrive il suo primo romanzo La Place de l’Étoile, che viene pubblicato dallo stesso Gallimard; il romanzo gli vale il Premio Roger Nimier.
Nel 1978 gli fu assegnato il Premio Goncourt per il romanzo Rue des Boutiques Obscures, titolo che si riferisce a via delle Botteghe Oscure, di Roma, dove Patrick Modiano ha abitato.
Tra i suoi romanzi e racconti ricordiamo: Dora Bruder, Sconosciute, Bijou, Un pedigree e Nel caffè della gioventù perduta. Il suo penultimo romanzo, L’erba delle notti, sarà pubblicato a dicembre 2014, mentre la sua opera più recente, Pour que tu ne te perdes pas dans le quartier, uscirà nel 2015.