Libri – La follia non risiede solo nei “pazzi”
LIBRI – Preso quasi per caso dallo scaffale della Feltrinelli, L’inganno delle pagine segrete, di John Harding, è uno di quei libri che si leggono in tre ore volendo poiché ti tiene talmente con il fiato sospeso che non si vede l’ora di arrivare alla conclusione dello stesso.
L’autore riesce a creare una trama fitta di misteri e segreti, fatta di follia, passati misteriosi e futuri incerti. Troverete decisamente spiazzante che non si riesca a capire perché il Dott. Shepherd – di cui in realtà il protagonista ha semplicemente preso l’identità – sia finito in un manicomio costruito su un’isola.
Protagonisti di questo volume sono Jane (solo verso la fine scopriremo il suo vero nome), paziente dell’Istituto che con le sue antiche torri svetta solitario sull’isola sferzata dal vento, giovane bellissima e silenziosa che non ricorda chi è, ed il già menzionato Dott. Shepherd.
Quest’ultimo non crede nei metodi di cura crudeli e violenti usati dagli altri medici. Crede che i libri abbiano il potere di arrivare nel profondo delle persone. Il potere di far ritrovare sé stessi. Nell’Istituto si praticano infatti cure molto particolari, crudeli e più folli delle malate stesse. Sheperd si opporrà a questi trattamenti e per far valere la sua idea con il dottor Morgan, il capo dell’ Istituto si impegnerà nell’attuare un metodo diverso solamente su una ricoverata, per l’appunto Jane Dove.
Giorno dopo giorno i versi di Shakespeare e i romanzi di Charles Dickens fanno riaffiorare piccoli frammenti nella memoria di Jane. Eppure il dottore ha un lato oscuro che nasconde molto bene agli altri abitanti dell’isola.
Maestrale la maniera in cui vengono tradotti in parole i sentimenti di paura ed angoscia del protagonista maschile, soprattutto quando fra i corridoi dell’istituto cominciano a riecheggiare rumori sinistri e avvengono morti misteriose.
Certo l’ambientazione aiuta molto la vicenda e la suspense che ritroviamo in questo volume: quale posto migliore, infatti, di un manicomio per inscenare un racconto folle come quello ideato dall’autore?
Lo stile dell’autore è scorrevole, anche se per buona metà del libro non si capisce dove Harding voglia andare a parare. I personaggi sono ben delineati e tutti con un ruolo preciso, in modo da non risultare mai superflui o inutili, come per esempio l’inserviente altera e fredda che incute tanto timore nel Dott. Shepherd, o il rigido Dott. Morgan a capo dell’Istituto.
L’inganno delle pagine segrete è, come abbiamo già accennato, un romanzo fitto di mistero e davvero intrigante, dal finale spiazzante ma perfetto. Potrebbe ingannare persino Agatha Christie.
Questo volume racchiude in sé molti generi: mistery, thriller, noir e gotico. Un libro che alla lontana ricorda lo stile di Edgar Allan Poe con richiami alla letteratura classica di Shakespeare e Dickens, sempre molto apprezzati.
(di Arianna Catti De Gasperi)
Note sull’autore:
John Harding è nato in un piccolo villaggio nella regione di Ely, a est dell’Inghilterra. Si è trasferito per il college al St Catherine di Oxford dove è stato anche compagno di corso di Martin Amis.
Ha lavorato dapprima come giornalista, poi come editor, prima di diventare uno scrittore. Il suo primo bestseller è What We Did On Our Holiday.
Vive a Richmond con la moglie e i due figli. Nel 2010 la casa editrice Garzanti ha pubblicato il suo romanzo La biblioteca dei libri perduti e Il segreto dell’ultima estate.