Libri – Il fascino dei castelli europei
LIBRI – Un libro ambientato in un castello tetro, senza un iniziale filo conduttore, la cui trama si rivela a poco a poco ed è svelata da un alquanto improbabile deus ex-machina. Tutto questo è La Fortezza di Jennifer Egan.
Le atmosfere sono dense e cupe, e dietro ogni angolo remoto del castello, il cui protagonista Danny, 35 anni e newyorkese di adozione, si trova pian piano ad esplorare, si nasconde un mistero sempre più fitto.
Onestamente, la mania del protagonista per internet e la “connessione” verso il mondo, spesso e volentieri può infastidire il lettore, ma compensano i momenti di follia dello stesso in cui anche i confini tra il reale e l’irreale, e i suoi deliri portano la narrazione a tutt’altro livello.
Una prosa alquanto sperimentale: non ci sono i classici due punti e virgolette per i dialoghi fra i vari personaggi, è piuttosto strutturato quasi come fosse un copione di un film. Difficile a volte addirittura capire dove finisca il colloquio e dove inizi la narrazione della vicenda.
Già dal secondo capitolo di rimane colpiti. Qui, infatti, capiamo che la storia di Danny e del cugino Howard, il quale ha comprato un castello in Europa e lo vuole ristrutturare per farne un resort di lusso dedicato al silenzio e alla meditazione, è una finzione, o quasi. La storia è in realtà narrata da un galeotto che sta frequentando un corso di scrittura creativa.
Il grande tema di questo libro è abilmente riportato dall’autrice su vari piani: la Egan narra infatti della prigionia non solo fisica – l’impossibilitù di uscire dalla galera – ma anche quella morale di Danny che è la dipendenza da internet e dalla comunicazione, è la Storia e la dipendenza carismatica da un potere altrui – come nel caso della contessa chiusa nel mastio – è l’evento traumatico subito da bambini, è in breve quasi tutto ciò che ci circonda. Tutto questo ci viene raccontato, come già accennato, dai vari personaggi di questo volume.
Ci sono molti flashback ed una commistione di vicende reali, surreali ed oniriche.
E’ un classico romanzo gotico. Un affascinante gioco letterario che grazie al narratore onniscente, ci intriga sempre e sempre più – proprio così come Ray (il narratore) preme sulla fantasia dei suoi compagni galeotti i quali vogliono sapere subito il seguito della storia.
Assolutamente un libro da non perdere così come dice il The New York Times Book Review:
“Jennifer Egan è una scrittrice impossibile da etichettare: utilizza gran parte dell’arsenale sviluppato dagli scrittori postmoderni degli anni Sessanta e più di recente da William Vollmann e David Foster Wallace, ma non si può davvero considerare una di loro. […] Tiene sempre viva nel lettore la consapevolezza che l’autore stia manipolando il testo, e al tempo stesso ci consegna i personaggi e la storia con assoluta, appassionata convinzione. Pochissimi scrittori, in questa o altre epoche, sono riusciti nell’impresa di combinare le due cose […] Il risultato è un romanzo prodigiosamente divertente e profondamente commovente.”
(di Arianna Catti De Gasperi)