La stagione del Borussia Dortmund, la vittoria con l’Hoffenheim non risolve i problemi
Una luce in fondo al tunnel forse si vede. Il Borussia Dortmund torna alla vittoria in campionato e sale a 14 punti in classifica, riuscendo così ad abbondonare l’ultima posizione. Il risultato di venerdì contro Hoffenheim è certamente salvifico dal punto di vista delle prospettive in Bundesliga. Il gol di Gundogan, al rientro in campo dopo un lungo periodo di stop e autore di una grande prestazione, permette agli uomini di Klopp di scavalcare quattro squadre in un colpo solo e di uscire dalla zona retrocessione.
Una partita che però non sembra ancora sufficiente per riconsegnare ai tifosi gialloneri e a tutti gli appassionati di calcio una squadra che fino alla scorsa stagione giocava con contuità un calcio dinamico, veloce e spettacolare, a tratti quasi perfetto. Lo stesso calcio che quest’anno il Dortmund è riuscito a far vedere solo in pochissime occasioni, quelle più importanti sicuramente, che però si contano sulle dita di una mano. Un dato che testimonia come il problema non sia di personalità o di natura tecnica. In Champions League il Borussia comanda un girone piuttosto complicato con Arsenal, Anderlecht e Galatasaray. In Europa i tedeschi si trasformano: il bilancio stagionale parla di 4 vittorie ed una sola sconfitta, nell’ultima gara contro l’Arsenal, e qualificazione agli ottavi di finale in cassaforte praticamente già da un mese.
Il Borussia formato Champions in realtà si è visto anche alla decima giornata di campionato, quando i terribili ragazzi di Klopp, come venivano chiamati fino alla scorsa stagione, hanno creato più di qualche pensiero all’invincibile armata di Pep Guardiola. Quel sabato l’Allianz Arena era stata letteralmente ammutolita da un’azione da fantascienza sull’asse Aubameyang-Reus, che aveva portato quest’ultimo ad un colpo di testa facile facile con Neuer che aveva potuto solo guardare il pallone spegnersi alle proprie spalle. I tifosi ospiti increduli si chiedevano se stessero assistendo ad una partita della Play Station o se invece fossero di fronte al tanto atteso momento della rinascita in campionato. Nel secondo tempo però era venuta nuovamente fuori la fragilità mentale e difensiva degli otto volte campioni di Germania permettendo al Bayern di capovolgere il risultato con i gol di Lewandowsky (spietato ex) e del solito Arjen Robben.
Da quel momento il Borussia ha vinto solamente due partite, entrambe in casa ed entrambe per 1-0, quella già citata di venerdì e quella dell’undicesima giornata contro il Borussia Moncheglabach, quando a decidere era stata addirittura un’autorete di Kramer. Un segnale del fatto che probabilmente quello che manca quest’anno alla squadra di Klopp è la forza della continuità e la capacità di vincere le partite anche quando non gioca il suo miglior calcio, una caratteristica che hanno tutte le grandissime squadre e che il Borussia deve provare a ritrovare se vuole riuscire nella difficilissima risalita in Bundesliga. La Champions League d’altronde è diventata il suo habitat naturale e fallire un obiettivo del genere potrebbe ridimensionare le ambizioni del club, oltre che comportare la perdita di alcuni protagonisti dei successi passati, Jurgen Klopp in primis.
(di Giovanni Fabbri)