Rapporto Istat, tempo di bilanci: cittadini e nuove tecnologie
Il 2014 non è stato un anno molto positivo per quel che riguarda i cittadini italiani e il loro utilizzo delle nuove tecnologie. Il quadro emerge osservando i dati resi noti dal rapporto “Cittadini e nuove tecnologie” dell’Istat. Se da un lato i dati mostrano, in alcuni casi, un miglioramento rispetto l’anno precedente in altri si riscontra ancora un forte presenza del digital divide, il cui superamento rappresenta un elemento cardine per ogni strategia che si ponga come obiettivo quello di risolvere le criticità che ostacolano lo sviluppo delle nuove tecnologie in Italia.
I dati mostrano come nel 2014 ci sia stato un aumento, rispetto al 2013, delle famiglie che possiedono una connessione ad Internet da casa (dal 60,7 al 64%) e che dispongono di una connessione a banda larga (dal 59,7% al 62,7%). Queste nuove tecnologie si attestano tra quelle più presenti nelle famiglie italiane, fermo restando che ovviamente il telefono cellulare è il più diffuso (93,6%). Sul versante dei beni e servizi tecnologici si osserva, per alcuni di essi, una riduzione del divario tra le famiglie il cui capofamiglia è un dirigente, un imprenditore o un libero professionista e quelle in cui il capofamiglia è un operaio. Infatti, per il telefono cellulare abilitato si passa da 23,5 a 16,1 punti percentuali, per l’accesso ad Internet da casa da 18,7 a 13,6 punti percentuali e per la disponibilità di una connessione a banda larga da 18,6 a 14,4 punti percentuali.
Un divario che non si assottiglia, rispetto all’anno precedente, è quello che riguarda il territorio: le famiglie del Centro nord che possiedono un personal computer sono il 66% e quelle che dispongono di un accesso ad Internet da casa sono il 66,6%. Di contro sono il 57,3% le famiglie che dispongono di un personal computer residenti al Sud e il 58,3% quelle che dispongono di un accesso ad Internet da casa. Infine nelle Isole il 57,9% delle famiglie dispone di un personal computer e il 59,2% un accesso ad Internet da casa.
Alcuni dati interessanti emergono dalle motivazioni del non utilizzo di Internet: la maggioranza delle famiglie che non dispone di un accesso ad Internet da casa sostiene che il motivo principale si trova nelle mancate competenze (55,1%), mentre il 24,3% non ritiene che Internet sia uno strumento utile e interessante. Altre motivazioni riguardano l’alto costo dei collegamenti o degli strumenti necessari (15,8%).
Allargando l’orizzonte al contesto europeo si osserva come la fascia di popolazione tra i 16 e i 74 anni che si è connessa regolarmente si afferma ad una media del 72% mentre l’Italia si attesta ad una media del 56%. Un andamento negativo si afferma anche nella fascia che va dai 16 ai 24 anni con una percentuale del 84% che naviga in rete regolarmente, collocando l’Italia tra gli ultimi posti della graduatoria europea.
In definitiva sono quasi 22 milioni le persone che in Italia non utilizzano Internet, tra queste le percentuali più alte risiedono nelle fascia di età più avanzate e di uscita dal mondo del lavoro.
(di Tiziano Aceti)