Basket, Acea Virtus Roma (4-9) – Dolomiti Energia Trento (8-5) 68-75

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Trento ha il suo “go-to-guy” (ovvero l’uomo dell’ultimo tiro), Roma no. Si può riassumere così l’ennesima sconfitta della Virtus, la quarta consecutiva, la sesta nelle ultime sette. La sfida contro Trento è stata equilibrata, con alti e bassi da una parte e dall’altra; poi Trento, nel momento cruciale, sapeva a chi affidare il pallone (Tony Mitchell), Roma, invece, ancora non ha un punto di riferimento cui affidarsi nelle fasi decisive della partita.

La Virtus doveva reagire, soprattutto sul piano caratteriale, dopo l’ingiustificabile figuraccia in quel di Brindisi. Dalmonte vuole dare subito una scossa con l’ingresso nello starting-five di Stipcevic al posto del discusso Triche, ex di turno. L’avvio è incoraggiante, Roma riesce a trovare facilmente il post con Morgan ad inizio azione e questo costringe la difesa trentina a prendere decisioni estreme, che permettono prima Stipcevic poi Ejim di siglare le prime due triple della gara con grande spazio. Trento comincia a prendere le contromisure dopo dei confusi attacchi iniziali, trova dei punti facili al ferro con Owens e Pascolo e riceve il solito straordinario apporto realizzativo da Mitchell, il miglior scorer del campionato (9 punti nel solo primo quarto). Il primo quarto si chiude 17-19 per gli ospiti, nonostante i problemi al cronometro e al tabellone del PalaTiziano.

Trento può vantare il giusto mix tra americani di buon livello e interessanti prospetti italiani: Baldi Rossi e Flaccadori confezionano un’azione perfetta per il +5. Senza Stipcevic Roma affida la regia prima a D’Ercole, successivamente a Gibson, poi ancora a Triche, evidenziando ancor di più, se ce ne fosse bisogno, i problemi in play-making. Il protagonista del secondo quarto per la Virtus Roma è Jordan Morgan, una presenza costante sotto le plance trentine, anche commettendo qualche errore banale, ma sempre con la giusta intensità: chiuderà il primo tempo con 9 punti e 6 rimbalzi, permettendo ai suoi di chiudere i primi venti minuti avanti di uno (38-37).

L’equilibrio si mantiene per tutto il terzo quarto: Roma con la solita aggressività di Jones e un paio di lampi di Triche riesce a non far scappare Trento, condotta per mano da uno straordinario Mitchell, autore di tre triple nel terzo periodo. Ejim commette in rapida successione quarto e quinto fallo, e dal punto di vista fisico era l’unico che avrebbe potuto reggere il confronto con Mitchell; Jones prende una botta all’altezza della mandibola e per metà ultimo periodo non prende parte alla sfida. Mitchell, prima attaccando in post Gibson, poi dal perimetro, mette 5 punti di fila per l’allungo trentino; Roma risponde uscendo bene dal time-out con un bel canestro dall’angolo di Gibson per il 62-64. Trento riesce a mantenere i due punti di vantaggio fino ai sessanta secondi finali, Stipcevic tenta una tiro da tre piuttosto telefonato che Owens stoppa con irrisoria facilità, sul ribaltamento di fronte Mitchell (32 punti), marcato nell’occasione da D’Ercole, stampa in faccia al capitano virtussino la tripla della staffa (66-71). Roma prova a rientrare con le triple di Gibson e D’Ercole, ma non vanno a bersaglio (33 tiri da tre tentati dopo il record di 38 a Brindisi). Alla sirena finale fischi e contestazione la fanno da padrone: per una Virtus Roma sola al terz’ultimo posto in classifica l’augurio è un anno nuovo un po’ più ricco di soddisfazioni.

(di Emanuele Granelli)

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