Coppa d’Africa al via in Guinea Equatoriale, chi succederà alla Nigeria?
Dopo la tempesta autunnale che ha portato all’esclusione del Marocco, paese designato per organizzare la Coppa d’Africa 2015, e lo spostamento della competizione in Guinea Equatoriale, il torneo africano (che scatterà il 17 gennaio) è pronto mettere in mostra talenti emergenti e figure già affermate.
Due anni fa in Sudafrica vinse la Nigeria che stavolta non potrà difendere il titolo in quanto eliminata nelle qualificazioni dal Congo, determinando la prima grande sorpresa della manifestazione. Esclusione di lusso anche per l’Egitto che con 7 successi resta la nazionale primatista nell’albo d’oro della competizione. Le grandi favorite per la vittoria finale appaiono, in ordine alfabetico, Algeria, Camerun e Ghana. I magrebini hanno destato già in estate un’ottima impressione ai mondiali brasiliani con gli ottavi di finale raggiunti e l’eliminazione patita solo per mano della Germania poi campione del mondo. Algeria inserita nello stesso gruppo del Ghana, altra pretendente al titolo, che al contrario in Brasile è sembrata la brutta copia della bella ed organizzata compagine ammirata nel 2010. Un Ghana che inoltre vorrà prendersi quella finale strappatagli due anni fa in Sudafrica dal Burkina Faso che vinse la semifinale ai calci di rigore guadagnando l’accesso ad un’incredibile finale contro la Nigeria. Il Camerun dopo la pessima figura mondiale, tenta il riscatto continentale anche se l’epoca d’oro degli anni novanta e duemila sembra essersi ridotta ed in Camerun si ha l’impressione che la nazionale di calcio stia attraversando una fase di transizione e di assestamento; ciò non toglie, però, che i camerunensi, per blasone ed esperienza, si collochino quasi di diritto fra le pretendenti ai primi quattro posti. In seconda fila partono invece Tunisia, Sudafrica e la rinnovata Costa d’Avorio, orfana di Drogba, ma con i colpi Yaya Tourè e Gervinho sempre in canna, anche se, a dirla tutta, gli orange d’Africa danno meno garanzie rispetto al passato, in più, tanto per aggiungere angosce, l’eliminazione cocente rimediata ai mondiali all’ultimo minuto per mano della Grecia, non ha fatto altro che girare il coltello della sventura nella piaga ivoriana già allargata da tante delusioni negli ultimi vent’anni nonostante organici da sogno. Difficile che Zambia (campione d’Africa nel 2012) e Burkina Faso (finalista nell’ultima edizione) possano ripetere gli exploit che le hanno rese famose, mentre il Mali, nonostante l’apporto del romanista Keita, non ha più lo smalto di un tempo e farà fatica a qualificarsi in un girone con Camerun e Costa d’Avorio. La Guinea Equatoriale, invece, è padrona di casa ma ha poche frecce al proprio arco, anche se il raggruppamento assieme a Burkina Faso, Gabon e Repubblica del Congo non appare insormontabile. Ci si attende sempre, infine, la riscossa di un Senegal che fece innamorare il pianeta ai mondiali del 2002 ma che non seppe mai più ripetersi, come il risveglio da un sogno intenso ma breve.
La scorsa edizione della Coppa d’Africa ebbe un discreto successo di pubblico e un notevole fascino per qualità di gioco e intensità di partite che, specie nella fase ad eliminazione diretta, seppero incollare gli spettatori davanti alle loro televisioni. Il pericolo ebola che ha fatto ritirare il Marocco che in teoria sarebbe potuto essere fra le protagoniste del torneo, è solo un ricordo, ora la parola passa al campo e alle 16 nazionali impegnate: palla al centro, si comincia.
GIRONE A: GUINEA EQUATORIALE, BURKINA FASO, GABON, REPUBBLICA DEL CONGO
GIRONE B: ZAMBIA, TUNISIA, CAPO VERDE, REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO
GIRONE C: GHANA, ALGERIA, SUDAFRICA, SENEGAL
GIRONE D: COSTA D’AVORIO, MALI, CAMERUN, GUINEA
(di Marco Milan)