Coppa d’Asia. Storia di una competizione poco seguita
L’Asian Cup è un torneo che per molto tempo è stato ai confini della geografia del calcio. Oggi però la Coppa d’Asia ha raggiunto una certa notorietà grazie alla sempre più crescente presenza di giocatori asiatici nei campionati più importanti d’Europa, all’interesse che stanno sviluppando le TV riguardo al torneo (per esempio in Italia Eurosport sta trasmettendo alcune partite della manifestazione) e alla qualificazione per la FIFA Confederations Cup per la nazionale detentrice del trofeo.
LA STORIA – L’edizione che si sta disputando quest’anno è la sedicesima, sono sette le squadre che sono riuscite ad alzare la Coppa continentale con il Giappone team con più rassegne vinte (quattro). In passato, nel 1964, una nazione oggi affiliata alla UEFA vinse il trofeo, era Israele, che cambio però confederazione dal 1974 per motivi geopolitici. Il paese organizzatore dell’Asian Cup 2015 è l’Australia, nazione geograficamente non asiatica, ma che ha voluto affiliarsi all’AFC (Asian Football Confederation) per avere più opportunità di qualificarsi alla Coppa del Mondo, visto che quattro posti per la rassegna iridata sono infatti garantiti alla confederazione asiatica, più un altro posto che può provenire dal playoff interzona tra Asia e Sud America. Mentre all’OFC (Oceania Football Confederation) è garantito solo un posto ai playoff interzona contro una nazionale centroamericana.
EDIZIONE 2015 – I match si stanno svolgendo in cinque stadi di cinque città diverse, alcune strutture dalla capienza molto alta, come gli 83.500 posti dell’Australin Stadium di Sydney, altre meno, come il Canberra Stadium, che ha solo 25.011 posti disponibili. Alla fase finale oltre ai Socceroos (Australia), si sono qualificate quindici squadre, tra cui un’esordiente, la Palestina. Le favorite d’obbligo erano proprio le 4 nazionali che la scorsa estate hanno disputato il mondiale in Brasile. Il Giappone partiva con il favore dei pronostici, i detentori del torneo, che in finale avevano superato proprio l’Australia quattro anni fa, sono un misto di grande esperienza e tecnica e nonostante sia appena iniziato il mandato di Aguirre, dopo il quadriennio Zaccheroni non poteva non essere considerato per la vittoria finale. Un gradino più sotto Corea del Sud ed Iran: i primi stanno cambiando molto della loro rosa svecchiando un roster logoro che negli ultimi anni non è riuscito a bissare il livello di gioco raggiunto con Hiddink alla guida all’inizio del nuovo millennio. I secondi invece sono squadra molto europea sia per la qualità di gioco espressa, sia per il curriculum del proprio allenatore Carlos Queiroz (ex Manchester United e Real Madrid) e soprattutto per doti fisiche.
LE STELLE – Leggermente sotto questo podio c’è proprio l’Australia che fa grande affidamento sul suo giocatore simbolo Tim Cahill. Questa competizione sarà il canto del cigno per il trentacinquenne che con la sua nazionale ha vinto poco viste le sue qualità: solo una coppa d’Oceania nel 2004, dove contribuì con sei reti che gli valsero la scarpa d’oro di quel torneo. Non mancano, come detto, giocatori di livello europeo: dodici provenienti dalla Bundesliga, cinque dalla Premier League, cinque dalla Russian Premier League, tre dalla Eredivisie e due dalla Liga e dalla Serie A (i giapponesi Nagatomo ed Honda).
SEMIFINALI – Il torneo è ormai giunto alle semifinali. La prima si giocherà lunedì a Sydney tra Corea del Sud (vincitrice del gruppo A che nei quarti di finale ha eliminato ai supplementari l’Uzbekistan) e Iraq (qualificatosi come seconda nel gruppo D e poi vincitore ai quarti di finale contro l’Iran). Purtroppo l’impresa irachena non è stata accolta con gaudio in tutto il paese. Per i fondamentalisti dell’Isis infatti guardare la partita della propria nazionale in TV è una violazione della sharia e tredici ragazzi sono stati fucilati. Una notizia che ha sconvolto il mondo visto che lo sport spesso è stato veicolo per promuovere la pace tra i popoli, evidentemente per ora questa edizione della Coppa d’Asia non è riuscita nell’intento. Tornando al calcio che verrà giocato la seconda semifinale sarà disputata invece a Newcastle martedì tra i padroni di casa dell’Australia (secondo nel gruppo A e vincitore contro la Cina ai quarti di finale) e gli Emirati Arabi Uniti, cenerentola del torneo, arrivati secondi nel gruppo C che poi sono andati a battere nei quarti di finale ai rigori la nazionale più importante asiatica, il Giappone. Chi vincerà strapperà il pass per la finale in programma sabato 31 a Sydney.
(di Flavio Sarrocco)