Il Fatto Quotidiano, le quirinarie e la vittoria di Magalli
Ormai il suo volto è ovunque. Basta aprire un giornale o fare accesso a Facebook per rendersi conto che Giancarlo Magalli è il nuovo discusso protagonista delle Quirinarie 2015, il sondaggio online del Fatto Quotidiano che invita gli internauti a esprimere la loro preferenza su una rosa di possibili candidati alla Presidenza della Repubblica. Come sempre il web ha detto la sua e inaspettatamente Magalli ha iniziato a scalare la classifica imponendosi su personaggi quali Emma Bonino, Stefano Rodotà, Milena Gabanelli, Ferdinando Imposimato e Romano Prodi.
Magalli è stato votato da tanti, tantissimi, da oltre 17mila persone. I social media sono invasi da fotomontaggi esilaranti dove il simpatico Giancarlo appare addirittura come figlio di Obama che vuole fare il mestiere del papà. Nel frattempo la pagina Facebook “Magalli al Quirinale” ha già raggiunto gli oltre 20mila fan. Qui arrivano a pioggia i commenti di giovani e meno giovani che vorrebbero davvero vedere il noto presentatore tv nei panni del prossimo Presidente. Ma per quale motivo è spuntato fuori proprio il nome di Giancarlo Magalli?
Alcuni pensano che le Quirinarie non siano state prese seriamente e che quindi nemmeno i voti siano stati espressi in modo serio. (Ma, d’altronde, non si tratta di una sorta di gioco? Insomma il Presidente vero non lo vota certo il popolo!). Sarebbe stato più logico, forse, veder imporsi su tutti Rodotà o comunque qualche personaggio decisamente più appetibile dal punto di vista politico. Perché diciamocelo, Magalli è un presentatore che sa fare il suo mestiere ma con la politica c’entra ben poco. Di questo se ne è accorto (forse in leggero ritardo) anche lo stesso Fatto Quotidiano il quale ha deliberatamente contattato il diretto interessato per convincerlo a ritirarsi.
«Mi hanno chiamato chiedendomi, con simpatia, se per caso non mi fosse andato di ritirarmi, visto che ormai la bella figura l’avevo fatta, per tornare a fare del sondaggio una cosa verosimile. Io ho detto di no per rispetto delle persone che hanno fatto tanto per votarmi» ha sostenuto Magalli.
Probabilmente a far volare in vetta alla classifica Giancarlo Magalli è stato il senso di malessere e insoddisfazione dei cittadini. Gli italiani sono stanchi dei soliti nomi, dei soliti volti, delle solite promesse mai mantenute. Più si va avanti e più cresce la sfiducia. Più passano i giorni e più i giovani smettono di sperare. E allora la questione non è tanto come Magalli abbia fatto ad arrivare primo, ma perché piuttosto. Come lui stesso afferma: «questo risultato è importante perché dà l’indicazione del fatto che ai giovani non piacciono i nomi che si fanno. I politici devono capire che questa valanga di voti non sono per mettere me, ma per togliere loro».