La Virtus Roma non trova pace: ko anche contro Venezia
Ancora una battuta d’arresto in campionato per l’Acea Roma che si è piegata, in casa, all’Umana Venezia di “Charlie”Recalcati62-72. La differenza tra le due squadre è evidente, di classifica con i lagunari saldamente secondi e la Virtus zavorrata nei bassifondi, e di budget con la società di Brugnaro che ha mostrato al Palatiziano tutta l’abbondanza che le consente di tenere lontani dalla gara giocatori quali Viggiano, Dulkys o quel Nelson che, nei 14 minuti e spiccioli di secondi in campo, ha spezzato l’equilibrio.
Ma la pietra tombale su un incontro che Jones aveva riaperto ad un minuto e mezzo dalla fine l’ha messa Tomas Ress, proprio l’ex capitano di Siena, una specie di incubo ricorrente per i tifosi virtussini che dalle sue mani hanno storicamente visto partire parabole che hanno spento in gola urla di vittoria, come le due triple insaccate per far scorrere i titoli di coda. Roma, guidata in panca da Fucà, Dalmonte squalificato, ha dovuto rinunciare all’infortunato De Zeeuw ed aggregare al gruppo i claudicanti Triche e Ebi.
Il primo è ormai un ectoplasma cestistico che si muove senza senso sul campo, Ebi invece ha prodotto una prova solida ma il ginocchio dolente sembra averlo messo ko: se i tempi di recupero saranno lunghi possibile il taglio. L’avvio dell’Acea aveva illuso: 13-2 in un amen grazie a Morgan, eccellente gara chiusa con 12 punti e 8 rimbalzi, e soprattutto Jones. Ma dalla panchina a parte Ebi, Fucà ha raccolto nulla.
Così la qualità della formazione ospite è emersa e mettere la freccia per iniziare a condurre è stato per la Reyer naturale. Goss, ex che ha ricevuto applausi prima e dopo la gara ed una targa dalla società, ha giocato una partita sufficiente mentre grandi problemi hanno creato Peric (15 punti), Ortner (10 punti e 6 rimbalzi) e Nelson (12 punti).
L’Acea ha pagato a caro prezzo una percentuale al tiro incommentabile, 19-57 dal campo, figlia di un complessivo 6-32 degli esterni da parrocchia. Alle porte ora la traferta di mercoledì a Volgograd, ex Stalingrado, per la penultima della Last 32 di Eurocup, prima del bis interno al Palazzetto di domenica prossima contro Capo d’Orlando.
(di Emanuele Granelli)