Giochi di potere al Congresso degli Stati Uniti
I Repubblicani mettono a rischio il budget dell’Homeland Security Department per contrastare la decisione del Presidente sull’immigrazione illegale
Questa settimana il Congresso degli Stati Uniti vive momenti degni di essere immortalati nella fortunata serie di Netflix “House of Cards”, che segue i giochi di potere senza scrupoli del Rappresentante della maggioranza al Congresso Americano Frank Underwood.
I rappresentanti del partito repubblicano al Congresso, infatti, minacciano di portare avanti un progetto di legge che il presidente Obama ha già annunciato boccerebbe. Il disegno di legge prevede, tra altre più controverse misure, i fondi all’Homeland Security Department, l’organo che si occupa della sicurezza ai confini e di contrastare le attività terroristiche. La vicenda sta causando grande clamore, dato che mai come in questo momento storico la maggior parte degli americani sente il bisogno di incrementare le misure di sicurezza antiterroristiche.
Pomo della discordia è una delle voci del disegno di legge. Si tratta di una voce che annullerebbe un decreto fortemente voluto dal presidente Obama nel 2012, che bloccherebbe la deportazione di oltre 4 milioni di immigrati illegali, di cui la maggior parte sono minori portati nel Paese dai genitori, i cosiddetti “Dreamers”. Per abolire questa misura i rappresentati del partito Repubblicano hanno deciso di portare avanti la legge, vincolandola all’elargizione anche di 40 milioni di dollari all’Homeland Security Department. Il termine ultimo perché la legge passi al vaglio del Senato è la prima settimana di marzo. Dopo quella data non sarà più possibile proseguire l’iter per la sua approvazione, con la conseguente impossibilità di fornire i soldi al dipartimento per il resto dell’anno finanziario. La conseguenza non sarebbe la diretta chiusura dell’HSD, ma una forte riduzione dei suoi compiti, mentre il 90% dei suoi impiegati continuerebbe a lavorare senza percepire lo stipendio, fino al superamento della crisi. Una decisione che non porterebbe ad alcun effettivo cambiamento, quindi, se non un peggioramento del morale nazionale.
Si tratta di una decisione controversa, che in molti hanno condannato. Il partito democratico ha formalmente accusato i deputati repubblicani di fare giochi politici scorretti, dettati da un’insensata voglia di vendetta, in un periodo caratterizzato da violente minacce al Paese.
Ci sono però delle trattative in corso: i Repubblicani stanno cercando un dialogo, in modo da salvare il disegno di legge che amministrerebbe i fondi, modificando la politica sull’immigrazione voluta dal presidente Obama: a non subire la deportazione sarebbero solamente gli immigrati illegali arrivati nel Paese quando minorenni.
Non è ancora chiaro come la Casa Bianca deciderà di reagire a questa proposta. L’opinione pubblica americana, però, si schiera a favore del Presidente, garantendo così una vittoria morale in quello che è stato il primo vero scontro da quando i Repubblicani hanno la maggioranza al Congresso e al Senato. La mossa dei Repubblicani non sembra opportuna anche in vista delle prossime elezioni presidenziali: le statistiche indicano che nel 2016 i cittadini americani di origine ispanica avranno un ruolo determinante nell’elezione del nuovo Presidente.
(di Francesca Parlati)