Addio Cairo, l’Egitto avrà una nuova Capitale
Il Generale Al Sisi con un colpo di Stato nel 2013 ha messo fine al governo dei Fratelli Musulmani in Egitto, riportando i militari al centro del potere e instaurando un nuovo regime che nei fatti ha rimpiazzato quello che per 30 anni era stato guidato da Hosni Mubarak.
Nei giorni scorsi nell’oasi vacanziera e blindata di Sharm El Sheik, si è tenuta la conferenza economica per lo sviluppo dell’Egitto, voluta proprio dal Presidente egiziano Al Sisi. Una tre giorni organizzata con il chiarissimo fine di attrarre investimenti stranieri e rafforzare l’immagine dell’Egitto come pilastro di stabilità nell’area mediorientale, costantemente minacciato dalle violente azioni dello Stato Islamico.
Duemila delegati provenienti da più di cento nazioni diverse, sono gli spettatori di “Egitto e il futuro”,che hanno il compito di recepire il progetto finanziario egiziano e di cogliere le ricchissime opportunità di investimento contemplate: si parla di circa sessanta grandi progetti in diversi otto settori.
Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Kuwait hanno già promesso quattro miliardi di dollari ciascuno di aiuti finanziari e investimenti. Il progetto illustrato a Sharm El Sheik prevede di snodarsi nel corso di quattro anni, puntando a raccogliere all’interno di questo periodo ben 60 miliardi di dollari di investimenti.
I progetti illustrati sono ingenti e ambiziosi, come quello che prevede la costruzione di una nuova capitale in grado di accogliere cinque milioni di persone ad est del Cairo, al fine di provvedere al sovrappopolamento che affligge oggi la capitale egiziana.
È stata presentata come “la città globale per il futuro dell’Egitto”, ospiterà 1,1 milioni di abitazioni per 5 milioni di abitanti e verrà edificata sulla via che dal Cairo va al Mar Rosso. Quarantamila stanze di hotel e 1,8 milioni di metri di centri commerciali, 1.250 edifici religiosi e 2000 scuole di vario grado, 663 strutture sanitarie e 21 “distretti residenziali”. La previsione annunciata è di 1,75 milioni di nuovi posti di lavoro stabili. Nella progettazione sarà inoltre rispettata una “etica della sostenibilità” ambientale con 91 chilometri quadrati di impianti di energie rinnovabili e 100 chilometri quadrati di parchi. Al completamento della nuova capitale, il parlamento, le ambasciate, i ministeri e gli uffici governativi egiziani verranno trasferiti. Se il progetto verrà portato a termine il Cairo non apparirà più nei libri di geografia con il titolo di Capitale d’Egitto.
La nuova metropoli egiziana arriverà a raggiungere le dimensioni dell’intera Singapore, ossia 700 chilometri quadrati. I responsabili della realizzazione non sono ancora noti ma il sito sembra citare la presenza di Capital City Partners, un fondo di investimento immobiliare istituito da Moahmed Alabbar, costruttore del Burj Khalifa di Dubai, il grattacielo più alto del mondo.
(di Azzura Petrungaro)