Formula 1, Gp Australia: Hamilton batte Rosberg, Vettel riporta la Ferrari sul podio
Il 2015 della Formula 1 parte come si era chiuso il 2014, ovvero con Lewis Hamilton davanti a tutti ed una Mercedes imprendibile ed imbattibile. Il pilota inglese campione del mondo in carica ottiene pole position e vittoria nel gran premio inaugurale in Australia e ribadisce la sua superiorità, anche sul compagno di squadra Rosberg che completa l’ormai consueta doppietta della Mercedes. Vettel completa il podio e lo colora di rosso al termine di una gara incisiva e affrontata col giusto piglio.
Mercedes e Hamilton: la Formula 1 è sempre sotto il segno di un binomio che già l’anno scorso ha stracciato la concorrenza e ha tutta l’intenzione di ripetersi in questa stagione. Hamilton, dopo la pole position del sabato, ha aperto le spalle su Rosberg alla prima curva, poi è scappato via e nessuno l’ha più visto fino al traguardo. Battuto ancora una volta Nico Rosberg, secondo ma di sicuro non soddisfatto se l’obiettivo, come pare, è quello di soffiare il titolo al compagno di scuderia. Chiude terzo un ottimo Sebastian Vettel alla guida di un’ottima Ferrari, tornata sul podio dopo 8 gare (l’ultima volta ad Agosto in Ungheria con Fernando Alonso) ed apparsa competitiva e migliore sia della Williams che della Red Bull; Vettel si è presentato rinvigorito dopo l’ultimo anno di depressione alla Red Bull, determinato e sicuro di sè, esattamente come tutti avevano imparato a conoscerlo quando come un cannibale vinceva gran premi e mondiali. Bene anche Raikkonen che avrebbe chiuso probabilmente al quinto posto se non avesse avuto per due volte problemi al cambio gomme, costretto alla fine a ritirarsi; ma il finalndese aveva fatto segnare tempi sui livelli di Hamilton, segno che la Ferrari c’è e che il campione del mondo 2007 è di nuovo motivato e pimpante. Felipe Massa ha chiuso quarto dopo il terzo posto in qualifica ed una gara appena sufficiente. Quello d’Australia è stato anche il gran premio dei debuttanti e degli assenti: Felipe Nasr ha ottenuto uno strabiliante quinto posto al volante di una rinata Sauber che ha portato anche i primi punti ad Ericsson (ottavo), i due della Toro Rosso hanno chiuso positivamente col nono posto di Sainz e la buona prova del minorenne Max Verstappen nonostante il ritiro per noie elettriche. Sono mancati invece Valtteri Bottas, fermato dai medici per guai alla schiena, Kvyat che si è bloccato in mattinata senza poter prendere parte con la sua Red Bull al gran premio, così come Magnussen con la McLaren. A proposito della scuderia inglese orfana di Alonso: velocità pessime, motori lenti, è sembrato di vedere in pista la Caterham e la Marussia dell’anno scorso, con Button che ha chiuso undicesimo (arrancando a distanze abissali dal decimo posto di Perez e con due giri di ritardo da Hamilton) e quindi ultimo viste le vetture rimaste in pista e quelle non partite. Alonso tornerà in Malesia, ma la sensazione è che questa McLaren vada incontro ad un’annata complicatissima. Assente anche la Manor, la squadra nata sulle ceneri della Marussia) che probabilmente non gareggerà nemmeno a Kuala Lumpur, ed assente in pratica anche la Lotus con Maldonado a muro alla seconda curva e Grosjean fermato misteriosamente da un calo di potenza del nuovo propulsore Mercedes; un peccato perchè i tempi in qualifica erano stati incoraggianti.
Fra quindici giorni in Malesia il secondo appuntamento stagionale, con la Mercedes ancora da battere, una Ferrari in ripresa e l’attesa per i primi segni di vita di Williams e Red Bull, soprattutto da Bottas (se correrà) e da Ricciardo, sesto in patria ma senza particolari spunti, anche perchè la scuderia austriaca, al momento, è un gradino sotto le prime forze del campionato, un po’ per la vettura non perfetta, un po’ per i motori Renault, ormai lontani parenti di quelli che per quattro stagioni le hanno suonate a tutti.
di Marco Milan