Bayern Monaco, Guardiola in crisi con lo staff medico e sul sfondo c’è il Porto
Dopo aver vinto tutto quello che c’era da vincere con il Barcellona, Pep Guardiola, dal 2013 è alla guida del Bayern Monaco, all’attivo una Supercoppa europea, una Coppa del Mondo per Club, un campionato tedesco e una Coppa di Germania. Una storia d’amore che sembrava dover durare per molto tempo ma nel calcio come nella vita gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo ed ecco che l’ex centrocampista spagnolo è costretto ad affrontare il momento più difficile della sua avventura in Germania.
In patria non c’è storia, i biancorossi sono saldamente al comando della Bundesliga e si apprestano a vincere il loro ennesimo scudetto mentre in Champions League le cose si sono complicate e non poco. La sconfitta per 3 a 1 nell’andata dei quarti di finale contro il Porto ha aperto una crisi interna difficile da sanare. Proprio dopo la sconfitta in terra portoghese, il capo dello staff medico del Bayern Monaco, Hans- Muller-Wohlfahrt, si è dimesso con alcuni membri del suo staff in polemica con l’allenatore spagnolo. Con un comunicato, Wohlfahrt, che collabora anche con la nazionale tedesca oltre ad essersi occupato della salute del fuoriclasse dell’atletica Usain Bolt, ha fatto sapere che “lo staff è stato accusato di essere il primo responsabile della sconfitta, senza motivi plausibili”. Il medico ha anche affermato che la fiducia necessaria per gestire la squadra è stata compromessa. In una conferenza stampa tenuta il 17 aprile, Guardiola ha comunque smentito di aver incolpato Wohlfahrt e il suo staff per la sconfitta.
Questo è solo l’epilogo, perché negli ultimi mesi in Germania continuavano a rincorrersi voci sui cattivi rapporti tra allenatore e medici. Proprio contro i portoghesi, Guardiola ha dovuto fare a meno di molti titolari, causa infortuni, come Bastian Schweinsteiger, Javi Martinez, Franck Ribèry, Arjen Robben, David Alaba e Medhi Benatia. Tanti, troppi infortuni ai quali neanche la rosa stratosferica dei bavaresi ha saputo sopperire in vista della Champions League, una competizione che va affrontata sempre al massimo e che non concede repliche soprattutto nelle sue fasi finali. Una partita, quella dell’andata, nella quale il Porto ha saputo neutralizzare gli avanti dei tedeschi per poi ripartire in contropiede, grande responsabilità va data alla retroguardia bavarese che ha concesso troppo e ha permesso a Quaresma e compagni di siglare una vittoria alla vigilia impensabile. Nella partita di ritorno, il Bayern Monaco dovrà vincere con almeno due gol di scarto senza subirne. Non un’impresa per i tedeschi, soprattutto per una delle tre squadre più forti del mondo, i portoghesi lasceranno certamente il pallino del gioco ai biancorossi per poi sfruttare il contropiede così come fatto all’andata. Trovare subito il vantaggio per poi aspettare il momento giusto per completare una rimonta che darebbe la qualificazione alle semifinali di Champions, una gara tatticamente affascinante per la competizione più affascinante.
di Claudio Serratore