NBA è tempo di playoff: Eastern Conference, chi tra Atlanta e la finale?
I playoff NBA sono da poco iniziati. Andiamo ad analizzare nello specifico la situazione della conference orientale, dove gli Hawks hanno stravinto la regular season e quindi sono i favoriti per la conquista della finale NBA.
Atlanta Hawks-Brooklyn Nets: prima contro ottava. Atlanta arriva ai playoff forte del miglior record stagionale, con quattro All-Star e Mike Budenholzer allenatore rivelazione, alla sua seconda stagione da head coach ha già ottenuto in entrambi gli anni la qualificazione ai playoff, ma se la scorsa stagione gli Hawks occupavano l’ultima posizione in grado di garantire questo obiettivo, l’ottava. Quest’anno la musica è cambiata da 38 vittorie la squadra della Georgia è passata a 60 ed ogni pronostico è a suo favore. I Nets invece si presentano ai playoff come ottavi, newyorkesi che hanno dato via nelle ultime settimane ad una sfida a tre con Pacers ed Heat per l’ultimo posto playoff, dopo che i vicecampioni avevano perso terreno Indiana è rimasta fino all’ultima giornata a duellare con Brooklyn per la post season, grazie alla vittoria con i Magic ed alla contemporanea sconfitta a Memphis nell’ultimo turno dei Pacers i Nets hanno ottenuto l’ultimo pass per i playoff. Le individualità ci sono, ma pensare di passare il turno resta un’utopia, inoltre la sensazione è che qualcosa non funzioni nello spogliatoio, gli indizi sono tre e quindi formano una prova. Paul Pearce, ora ai Wizards ha detto che non si allenavano come dovuto nella grande mela, Kevin Garnett al termine del mercato quest’anno ha chiesto ed ottenuto la cessione e Jason Kidd, che lo scorso anno sulla loro panchina sembrava un dilettante allo sbaraglio, quest’anno su quella dell’ultima squadra della scorsa stagione, i Bucks, si è qualificato per i playoff. Impossibile credere all’eliminazione di Atlanta.
Toronto Raptors-Washington Wizards: Due squadre giovani e che giocano una pallacanestro spettacolare, vederele in regular season è stato piacevole. I playoff però sono un’altra cosa, bisogna essere smaliziati e difendere di più, è la prova del nove per entrambi i team, dovranno essere bravi gli allenatori a spiegare ai propri giocatori che essere belli non è più necessario, ora bisogna vincere. I canadesi basano le loro fortune sull’asse tra piccoli, Demar DeRozan e Kyle Lowry, per la squadra della capitale anche, i gioielli sono il play e la guardia titolare, John Wall e Bradley Beal. I Wizards però sembrano avere un’ossatura con più esperienza, c’è Paul Pearce ed i lunghi sono Nenè e Gortat, ma come anticipato saranno gli accorgimenti dei coach a fare le fortune di due squadre che in stagione hanno ottenuto quasi gli stessi punti.
Chicago Bulls-Milwaukee Bucks: I Bulls sono famosi per essere una squadra estremamente difensiva, i Bucks invece basano le loro sorti sull’attacco. Tra i due roster sulla carta non ci sarebbe paragone. I Bulls con l’aggiunta di Gasol quest’anno hanno ottenuto maggior esperienza e fisico sotto canestro, Rose per l’ennesima volta proprio al termine della stagione regolare sembrava essersi infortunato, ma non sarà nulla di grave, il suo estro spesso mancato a Chicago proprio per i suoi molteplici infortuni sarà necessario per arrivare fino in fondo. Non è da scordare inoltre quando si parla dei Bulls della sagacia tattica del loro allenatore Tom Thibodeau, tra i 30 allenatori NBA uno dei pochi ad essere in grado di prendere le misure di qualsiasi avversario i suoi possano trovarsi davanti, la sua esperienza in gare fatte di sette turni potrà aiutare il team dell’Illinois. I Bucks invece hanno ottenuto i playoff dopo essere stati la peggiore squadra della NBA la scorsa stagione. Milwaukee ha giocatori che arringano le folle arrivando con estrema facilità al ferro, Michael Carter-Williams, ma soprattutto “The Greek Freaks” Giannis Antetokounmpo sono tra gli atleti più divertenti da vedere della NBA. I playoffs però sembrano fuori dalla loro portata, ogni partita in più delle quattro minime previste in questo turno sarà un qualcosa di guadagnato e meritato per una franchigia che la scorsa stagione terminava il campionato con quindici vittorie ed oggi ne ha ottenute quarantuno.
Cleveland Cavaliers-Boston Celtics: La squadra più titolata della lega ha compiuto un vero e proprio miracolo, ottenendo una qualificazione in post season che sembrava impossibile dopo l’All Star Game. I Celtics non possono che ringraziare il loro coach, Brad Stevens, allenatore di trentotto anni, ma che ha compito una gavetta molto lunga nel college basket americano, con l’università Butler, arrivando anche secondo in due occasioni. Pochi avrebbero ottenuto un risultato del genere, soprattutto dopo la cessione dell’uomo franchigia Rajon Rondo. Di fronte però ci sono i Cavs del re, LeBron è tornato a casa per vincere e le statistiche sono dalla sua parte, per esempio lo scorso anno Miami col prescelto ottenne cinquantaquattro vittorie, oggi solo trentasette, vice versa i Cavs senza James erano a quota trentatre W, mentre oggi ne hanno venti in più. I big three dell’Ohio però a differenza di quelli di Miami non si sono ben amalgamati, Love sembra un pesce fuor d’acqua, Irving invece ha mantenuto le sue buone medie. In ogni caso in questo primo turno, non dovrebbe esserci gara.
di Francesco De Felice