Cornovaglia. Toccare l’Atlantico con un dito
L’oceano s’infrange sulle costiere rocciose che si ergono fiere tra le onde spumeggianti e il cielo. È terra di confine, la Cornovaglia, una delle contee dell’Inghilterra sud-occidentale e la più estrema nel suo protendersi verso l’Atlantico.
Land’s End è il nome del punto più a ovest del Paese, quello che intreccia con l’oceano un discorso senza tempo intriso di vento e salsedine. Si trova nella penisola di Penwith, crocevia tra le correnti atlantiche, quelle della Manica e del canale di Bristol. Monte San Michele, ovvero St Michael’s Mount, è una delle principali attrazioni turistiche della zona, con il castello fiabesco, un tempo abbazia, situato su un isolotto che mantiene i legami con la realtà attraverso un traghetto ed una lingua di terra soggetta al mutare delle maree. Anche in questo somiglia vagamente al Mont Saint-Michel della Normandia, in Francia.
Lungo la costa meridionale troviamo il porto naturale di Falmouth, cittadina famosa per le ostriche, mentre sull’altra sponda del fiordo sorgono le spiagge e il villaggio di St Mawes. In fondo alla baia di Falmouth è situato il capoluogo Truro, la cui cattedrale risale al 1910. Niente di cui stupirsi: l’arte non è propriamente il punto di forza della Cornovaglia, che attrae un gran numero di visitatori soprattutto per le sue bellezze paesaggistiche, al punto tale che il turismo ha rimpiazzato la pesca come occupazione principale e i tipici villaggi di pescatori sono diventati ambite mete di svago. Tornando verso sud, spettacolari scogliere a strapiombo sul mare lambiscono la penisola di Lizard fino a raggiungere l’omonimo Capo, che segna il punto più meridionale dell’Inghilterra.
La parte settentrionale della Cornovaglia è più isolata. Presso Perranporth, Newquay e Padstow si trovano spiagge con lunghi tratti sabbiosi, perfette per chi pratica nuoto o surf, ma lungo la costa non mancano tranquille e suggestive calette. A circa metà della costa nord sorge Tintagel, località identificata con il leggendario paese dove re Artù sarebbe nato e avrebbe avuto un castello.
Se blu è il colore predominante del perimetro roccioso, verde è senz’altro la nuance dell’interno. La Cornovaglia è infatti una regione rurale caratterizzata da brughiere battute dal vento, dolci pendii boscosi, stradine tortuose. Grigio. Altro colore, altra peculiarità. È la tinta dell’ardesia, materiale di costruzione di cui sono fatti i tetti dei tradizionali cottage, rustiche abitazioni di un bianco abbagliante ravvivato da piante rampicanti e fiori disposti in cestini delicatamente appesi o posti sul davanzale delle finestre. Sono i tanti colori che dipingono l’anima agricola di una contea che, come un indice puntato sull’Atlantico, continua ad esercitare il suo fascino senza tempo.
(di Laura Guadalupi)