Nuova proposta della Commissione Europea per fare fronte all’emergenza immigrazione
Mercoledì 27 maggio, la Commissione Europea ha proposto un sistema per risolvere l’emergenza rifugiati negli stati membri. La proposta è un tentativo di far fronte alla crisi che nell’ultimo anno ha visto un aumento del 50% del numero di persone che attraversano il Mediterraneo dal Medio Oriente e dal Nord Africa in cerca di un futuro migliore. Il progetto della Commissione prevede una quota di rifugiati per ciascuno stato e un rimborso di 6000 € a persona per contribuire alle spese.
Nata per aiutare i due Paesi meta primaria degli sbarchi, Grecia e Italia, il progetto sarebbe applicabile solamente a chi arriva dalla Siria, coinvolta da quattro anni in una sanguinosissima guerra civile, e dall’Eritrea, uno dei regimi più oppressivi al mondo, secondo quanto affermato in una dichiarazione rilasciata lo stesso giorno. Il restringimento a questi due paesi è derivato da una condizione necessaria per permettere la ricollocazione dei rifugiati: per essere compresi nel progetto, bisogna avere la nazionalità di uno stato con una percentuale di accettazione della richiesta superiore al 50%. Siriani e eritrei componevano circa il 75% dei migranti dell’ultimo anno, secondo l’agenzia dei rifugiati delle Nazioni Unite.
Il sistema prevede anche un tentativo attivo di contrastare le attività dei contrabbandieri e la facilitazione dell’identificazione dei migranti al loro arrivo. Il progetto è pensato con un tetto di 40,000 migranti, che verrebbero smistati in vari stati dell’Unione Europea, con un sistema di quote basato su vari fattori: popolazione, economia e tasso di disoccupazione.
Grande sostenitore della proposta è la Germania, al momento il membro dell’unione europea con le maggiori possibilità economica. Francia e Spagna hanno già dichiarato che rifiuterebbero ogni proposta di legge che preveda delle quote fisse. Decisamente contrari, invece, il Regno Unito, l’Irlanda e la Danimarca: secondo i loro rappresentanti, le quote incoraggerebbero ulteriormente l’immigrazione. Durante la conferenza stampa, Dimitri Avramopoulus, Commissario europeo per le immigrazioni, affari interni e cittadinanza, ha anche specificato che la rilocazione dei rifugiati verrebbe sospesa per quegli stati membri che si trovano in situazioni di emergenza proprie.
Il Commissario ha anche dichiarato: “Si tratta di una lunga strada da percorre, dobbiamo superare tutte queste procedure, passare dal Parlamento, dal Consiglio. Ma una cosa non potrà venire rimproverata alla Commissione: di non aver preferito l’inerzia. Continueremo ad andare avanti e a guidare. Crediamo che quello che stiamo facendo oggi porterà beneficio a tutta l’Unione Europea, a tutti gli Stati membri. È una politica omnicomprensiva che comincerà a dare subito risultati”.
La proposta dovrebbe essere firmata a giugno per diventare legge. Nel corso del mese precedente era stato anche proposto di accettare 20,000 richieste di asilo di siriani che non avessero ancora attraversato il Mediterraneo e di collocarli nei vari Paesi dell’Unione Europea, sempre secondo quote fisse.
Fanno comunque discutere i numeri proposti dalla Commissione: se entrambe le proposte dovessero diventare legge, coprirebbero solo il 10% delle richieste, che l’anno scorso in questo periodo ammontavano a 626,000.
(di Francesca Parlati)