Serie A. Top e flop
Campionato finito, ormai è possibile tirare quelle somme che, anzi, già da qualche giornata erano chiare. Con il 38esimo turno completato è possibile andare a vedere quindi i top e i flop di una stagione che ha regalato alla Juventus un meritatissimo quarto scudetto consecutivo, ha confermato la Roma come seconda forza del campionato e premiato una grandiosa Lazio. Salutano la massima serie, invece, il Parma, il Cesena e il Cagliari, con storie e modalità ovviamente diverse.
In questo viaggio lungo 38 partite andiamo a scoprire i top e flop di Mediapolitika.
Top.
Juventus-Tevez. E’ stato sicuramente Tevez l’emblema, il simbolo, di un campionato condotto sempre al vertice. L’argentino ha chiuso a quota 20 gol, ma quello che ha portato in casa bianconera va oltre il mero numero dei gol. Tevez ha dato tante certezze e al secondo anno juventino è pronto a regalare anche uno storico triplete.
Toni. Non può non finire nell’elenco dei top il capocannoniere del campionato, insieme a Mauro Icardi. Luca Toni chiude il campionato a quota 22 gol dimostrando di essere ancora quel bomber di razza che ha segnato ovunque in giro per il mondo. Capace di fare andata e ritorno quel viaggio a Dubai che tanti calciatori fanno per chiudere la carriera. Luca invece è tornato e a 38 anni ha vinto la classifica cannonieri.
Gabbiadini- Berardi- Zaza. Sono la nuova leva del calcio azzurro, quelli che fanno sperare Conte in vista degli Europei. Berardi ha chiuso il campionato a 15 gol, con l’unico difetto che a tratti sembra essere quella sua “testa calda” che lo porta a espulsioni banali. Anche Zaza è arrivato in doppia cifra realizzando 11 reti, contribuendo alla tranquilla salvezza del Sassuolo di Di Francesco. Gabbiadini come Berardi ha realizzato 15 reti, senza subire lo stacco del passaggio da Genova a Napoli.
Florenzi. Pochi i motivi per sorridere in casa giallorossa, il secondo posto e la vittoria nel derby hanno salvato una stagione altrimenti negativa, condita da costanti problemi sul campo e in panchina. L’ultima conferenza stampa di Rudi Gacia è la dimostrazione di come l’aria a Trigoria non sia delle più allegre. Tra tutte le difficoltà è però emerso Alessandro Florenzi. Autore di reti straordinarie è stato lui quello che più ha incarnato il concetto di grinta e di abnegazione lungo tutto il campionato.
Pioli-Lazio. E’ sicuramente la Lazio di Pioli la più grande sorpresa del campionato. Dopo un avvio complicato la squadra biancoceleste è diventata per lunghi tratti della stagione una vera schiacciasassi, rischiando di portare a compimento una grandissima rimonta sulla Roma che a gennaio sembrava irraggiungibile. Pioli al primo colpo non solo ha riportato la Lazio in Europa ma l’ha fatto dalla porta quasi principale. Ci sarà un difficile preliminare di Champions League, ma a Formello hanno tempo per pensarci.
Flop
Benitez-Napoli. Aver vinto la supercoppa ai rigori contro la Juventus e l’aver disputato la semifinale di Europa League non può certo bastare al Napoli, che ha vissuto una stagione completamente sull’altalena. Pochi alti e tanti bassi che hanno fatto chiudere gli azzurri al quinto posto, peggior risultato degli ultimi anni. Benitez voleva salutare con la squadra lasciandola in Champions e nonostante tutto ci era andato vicino se non fosse stato per il rigore sbagliato di Higuain, che avrebbe suggellato una rimonta impossibile sulla Lazio avanti 2-0 (partita chiusa 2-4). Nel complesso la stagione, viziata dal preliminare di Champions fallito la scorsa estate, è stata assolutamente negativa.
Le milanesi. Il campionato condotto da Inter e Milan rappresenta un po’ il cambio della geografia calcistica. L’Inter ha chiuso all’ottavo posto, il Milan al decimo, dietro a romane e genovesi. Il Milan saluterà Inzaghi non ancora pronto per panchine così pesanti, mentre Mancini aspetta che la presidenza mantenga le promesse di fare una squadra competitiva.
Parma. La pagina nera per eccellenza di questo campionato è quella del Parma, o meglio tutto quello che è accaduto dalla mattina dopo la qualificazione del Parma alla scorsa Europa League. La squadra ripartirà dalla B, nonostante tifosi e giocatori abbiano comunque onorato la competizione. Tutto il contorno di passaggi societari, di stipendi non pagati rappresentano una pagina nera che si spera di non rivivere con il Genoa la prossima stagione.
di Cristiano Checchi