Libri – Ottimo esordio per Benjamin Wood
LIBRI – Nonostante sia al suo romanzo d’esordio, c’è da dire che Benjamin Wood ha fatto un ottimo lavoro con il suo Il caso Bellwether.
Il romanzo inizia con il colpo di scena: due cadaveri ed un altro personaggio in fin di vita. La storia va poi a ritroso per farci capire la trama ed introdurci i vari personaggi che la popolano.
Il protagonista dovrebbe essere Oscar, un’infermiere che lavora in una casa di riposo, anche se in realtà il fulcro di tutta la narrazione è Eden, musicista e compositore di una delle famiglie bene di Cambridge. La storia gira, infatti, tutta intorno alla famiglia Bellwether dell’alta borghesia inglese, con i suoi figli e i loro amici, che ingannano il tempo tra lo studio e il bere.
L’intruso della narrazione è come abbiamo detto Oscar, che sebbene brillante e serio, appartiene ad una classe culturale meno agiata rispetto agli altri personaggi. É proprio lui la voce narrante di questo volume, cosa che mette ancor più in risalto la differenza e la contrapposizione delle classi sociali nella vicenda.
Ma come entra quest’infermiere in contatto con la famiglia Bellwether? Presto detto: un giorno come altri, camminando accanto alla cappella del King’s College, rimane affascinato dal suono dell’organo, riprodotto proprio da Iris Bellwether, di cui si innamora subito e con cui nasce una relazione intensa che lo porterà a conoscere e far parte della cerchia ristretta degli amici di questa famiglia per bene. Eden, già menzionato prima, è proprio il fratello della bella Iris, leader del gruppo e fanatico dell’idea di poter curare le malattie tramite il connubio di musica e ipnosi.
É proprio su di lui che il lettore dovrà focalizzare la propria attenzione mentre cerca di svelare il mistero di inizio libro.
Ottimo esordio, comunque, per l’autore inglese, che inizia con un ritmo lieve per poi crescere di tono e stuzzicare la curiosità. Sarà grande, infatti, il desiderio del lettore di arrivare alla fine della narrazione per svelare gli arcani e capire a pieno la psicologia intricata dei personaggi – sopratutto per capire se Eden è un genio o solo pazzo.
I dialoghi non risultano mai banali e nonostante la tematica difficile della psicologia umana, il tutto è abilmente costruito e strutturato per non annoiare mai il lettore. Finale decisamente appassionante e poco scontato.
Una nota a margine è che presto questo libro diventerà un film, la cui sceneggiatura è stata affidata al drammaturgo inglese David Eldridge, anche se Wood si prepara già all’uscita del suo prossimo volume.
di Arianna Catti De Gasperi