Wimbledon 2015. Finalmente Gasquet: battuto Wawrinka e adesso la Francia sognad

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Richard Gasquet
Richard Gasquet

Le semifinali di Wimbledon, tabellone maschile, sono alle porte e a Mediapolitika avevamo avvisato nella giornata di lunedì di tenere d’occhio un Wawrinka in formato deluxe. Ok, non saremmo stati gli unici, anche perché puntare sul campione Roland Garros, su uno in grado battere in quella maniera Novak Djokovic, risultava anche abbastanza facile. Invece in questa giornata di riposto, maschile, perché le donne sono pronte a scendere in campo per conquistarsi la finale, ci troviamo a commentare uno scenario, difficile ma possibile: un altro exploit in una finale slam, come fece, proprio IronStan, nell’Australian Open 2014 o come fecero addirittura Marin Cilic, poi campione, e Kei Nishikori agli Us Open 2014, emblema del cambiamento e della maggiore varietà in termini di risultati che il tennis piano piano sta cominciando ad offrire.

Parliamo, ovviamente, di Richard Gasquet. È lui l’indiscusso protagonista dei quarti di finale maschili. Più di Roger che giocherà l’ennesima semifinale a “casa sua” e che non ha faticato contro Simon, più di Djokovic che non ha dato occasione a Cilic di ripetere le gesta eroiche di Flushing Meadows e più di Murray che ha infranto i sogni di un coraggioso Pospisil (e che storia sarebbe stata quella del canadese qualora fosse arrivato in semifinale?).

Domani in semifinale i tre favoriti della vigilia arriveranno tutti abbastanza freschi ai rispettivi incontri: Federer se la vedrà con Murray nel replay della finale Wimbledon e finale olimpica entrambe del 2012 (1 a 1 il punteggio). Mentre Djokovic se la vedrà, appunto, con lo “stanco” Gasquet. Bisognerà vedere quanto però sarà veramente stanco il francese dopo la battaglia vinta contro Wawrinka, quelle battaglie che dal punto di vista fisico possono forse toglierti qualcosa in termini di recupero, ma che dal punto di vista mentale, quando le vinci, possono dare una carica enorme per affrontare l’ostacolo successivo.

Proprio l’incapacità di Gasquet, mostrata nel corso della sua carriera, di superare l’ostacolo nel momento più importate è sicuramente  il più grande rimprovero che si fa ad un giocatore che di talento ne ha sempre avuto in avanzo, ma che invece troppe volte è mancato in tenuta mentale e fisica. Ovviamente si sono registrate vittorie importanti e prestigiose, e non sarà neanche una prima volta per lui la semi a Wimbledon, visto quella disputata nel 2007 contro Federer gli sbarrò la strada. Il Gasquet visto ieri finalmente ha mostrato, oltre al talento, tutte quelle abilità per competere, la forza di non fermarsi nel momento difficile, di attaccare e di essere, finalmente, anche solido in difesa. E poi la testa, che non lo ha abbandonato dopo aver fallito sul 5-3 l’occasione di chiudere il match con il servizio e non lo ha fatto neanche dopo, quando Wawrinka (che ieri ha peccato di qualche errore di troppo con il suo rovescio) ha avuto l’occasione di piazzare il break sul 9-9. Sarebbe andato lo svizzero poi a servire per il match, invece l’occasione fallita lo ha come bloccato, dando nuova energia a Gasquet che nel gioco successivo, avanti 10-9, è andato ad aggredire e a prendersi 3 palle match. Fallite le prime due è stato poi lo stesso Wawrinka a regalare il punto con un rovescio sparato malamente fuori: 6-4, 4-6, 3-6, 6-4, 11-9 dopo 3 ore 30 di gioco.  Wawrinka si aggiunge così a Saville, De Schepper, Dimitrov (superato anche nel ranking) e Kyrgios (il primo a toglierli un set). Novak Djokovic contro Richard sarà favorito assoluto, ma gli ultimi slam dovranno servire da monito per il serbo, perché ormai nel mondo della racchetta le sorprese sono dietro l’angolo e questo lo sa anche Gasquet.

di Cristiano Checchi 

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