Atp Cincinnati. I ruoli si invertono: Federer manda ko Djokovic. Il Re del tennis è lontano dall’abdicare
Li avevamo lasciati così Roger Federer e Novak Djokovic, uno di fianco all’altro in un classico cerimoniale di fine torneo. Era Wimbledon, Novak Djokovic aveva appena piegato le resistenze di Roger Federer reduce dalla semifinale perfetta contro Andy Murray. Poco più di un mese dopo i due si sono ritrovati di nuovo in finale nel Master 1000 di Cincinnati, con di nuovo lo svizzero reduce da un’altra partita perfette contro un ormai rassegnato Murray. Pronosticato da molti quindi l’ennesimo successo di Novak Djokovic: prevedibile immaginare il solito muro serbo pronto a respingere ogni attacco dello svizzero con colpi sempre più profondi e più veloci, impedendo quindi a Federer di prendere possesso dello scambio.
Sulla carta ci si aspettava questo tipo di partita. Ma questo Djokovic, non al suo solito livello durante tutta la settimana, nulla ha potuto contro un Federer destinato a stupire ogni volta di più. Si sta perdendo ormai il conto di quante vite tennistiche possiede lo svizzero, ogni anno ci si domanda “sarà l’ultimo”, ogni anno ci si risponde “no!”. A 34 anni appena compiuti Federer è sempre competitivo e sopratutto continua a regalare magie innovando un gioco ai limiti della perfezione. L’ultima è quella che adesso lo vede rispondere 2 o 3 metri dentro al campo, non sempre ovviamente, ma lo ha già fatto con Bautista, con Anderson, Feliciano Lopez, Andy Murray e da ultimo contro Novak Djokovic. Risposte di controbalzo e poi subito a rete a chiudere il punto: fantascienza.
Ecco quindi che il robot Djoko, decisamente spazientito da queste irriverenze è, dopo un primo set in cui ha dovuto difendere più volte palle break, crollato nel tie break giocato in maniera perfetta da Federer, esatto contrario di quanto successo nel primo set nell’atto finale di Wimbledon. Chi si aspettava un Djokovic pronto a mettere in piedi l’ennesima rimonta, come in semifinale contro Dolgopolov, è rimasto deluso dall’atteggiamento del numero uno del mondo. Capace di concedere il break in apertura “grazie” a ben 3 doppi falli. Il secondo set è scivolato via così, con Federer impegnato, dopo aver fallito le palle del 5-1, a tenere il tentativo di reazione del serbo, in grado di andare 40-40 a due punti da un contro break che forse avrebbe riaperto i discorsi. Contenuto l’ultimo tentativo di rientro di Djokovic Re Federer è volato verso il settimo titolo a Cincinnati, gli stessi successi a Wimbledon e ad Halle. Ad impressionare, oltre al 1000 numero 24 della carriera, è che questo torneo Federer: 21-20 il punteggio
Dall’altra parte il serbo non ha molto di cui disperarsi, senza esprimere mai livelli altissimi è arrivato come sempre in finale, avrà da scrollarsi di dosso la delusione per la prima volta mancata, cosa che sta capitando spesso quest’anno: Cincinnati come il Roland Garros. Ma c’è ancora qualcosa di importante da mettere in bacheca per il serbo: Us Open e Atp Finlas su tutti. Qualcosa ci dice che per riuscirci dovrà vedersela ancora una volta contro il Campione di Cincinnati, e nuovamente 2 del mondo, Roger Federer.
di Cristiano Checchi