Giovani in Europa, i dati Eurostat sul sito “Young Europeans”
Confrontare la condizione dei giovani tra i 16 e i 29 anni con quella dei coetanei dei 28 Paesi dell’UE e dell’area EFTA (Islanda, Norvegia, Svizzera e Liechtenstein) è oggi possibile grazie a un’infonografica interattiva predisposta dall’Eurostat, l’ufficio delle statistiche dell’Unione europea. Il nuovo sito internet, “Young Europeans”, in inglese e con una veste grafica stilizzata che rappresenta i giovani nei vari scenari della vita quotidiana, semplifica in chiave interattiva i dati della pubblicazione “Being Young in Europe today”, diffusa ad aprile e rilanciata in occasione della Giornata Internazionale della Gioventù, dedicata quest’anno al tema “I giovani e l’impegno civico”. L’attualità di quel rapporto andrebbe integrata con i dati sulla disoccupazione diffusi dall’Eurostat il 1° settembre, che evidenziano l’alta percentuale di disoccupati sotto i 25 anni nell’Europa a 28 Stati. A luglio 2015, 4.634.000 giovani risultavano disoccupati, con il tasso più basso in Germania (7%), Malta (8,7%) e Estonia (9,5%), mentre i più alti si registrano in Grecia (51,8%), Spagna (48,6%), Croazia (43,1) e Italia (40,5%).
Grazie all’infonografica ci si può fare un’idea abbastanza precisa della propria situazione lavorativa, formativa, famigliare e personale. Infatti, indicando sesso, nazionalità ed età, il sito elabora la media del proprio Paese rispetto a ciascuno dei temi proposti (famiglia, lavoro, studi e tempo libero e utilizzo di Internet), confrontandola con quella europea e restituendo, inoltre, i valori minimi e massimi per Paese. Per comprendere meglio il funzionamento del sito, è stata effettuata una simulazione tenendo conto della condizione delle ragazze italiane a 16 e 29 anni e dei ragazzi italiani a 24 anni.
La condizione dei giovani italiani – Partendo dalla popolazione di sesso femminile e muovendosi tra gli estremi delle fasce d’età del cursore interattivo, 16 e 29 anni, dalla prima sezione “Me & my family” emerge che il 98,6% delle 16enni e il 57,8% delle 29enni vive con i genitori, entrambe al di sopra della media europea rispettivamente del 95,3% e del 30,9%. L’83,2% delle danesi a 16 anni vive al di fuori del nucleo famigliare, mentre a 29 anni il primato spetta alle slovacche (62,7%). Invece, i ragazzi che a 24 anni vivono ancora con i genitori rappresentano il 94,2%, ben al di sopra della media europea del 79,9%. Sono ancora gli slovacchi a staccarsi dalla famiglia più dei coetanei (96,4%).
Il quesito successivo evidenzia l’età in cui i giovani vanno a vivere fuori casa. interessante notare che il primato spetta ancora una volta alle giovani danesi (20,6 anni), le italiane decidono di staccarsi dal nucleo abitativo della famiglia a quasi 29 anni (28,9), mentre i coetanei maschi aspettano due anni in più (31,2). Tale dato è presumibilmente correlato alla situazione lavorativa che offre questa opportunità dove si registra un più elevato tasso di occupazione. Per il primo figlio, in Italia, si aspettano i 30,6 anni, l’età media più alta, che in Bulgaria scende a 25,7, mentre per il matrimonio 31 anni (31,1) e i coetanei maschi i 34 anni. Le prime a sposarsi sono le rumene (26,3 anni), mentre le ultime a compiere il ‘grande passo’ sono le svedesi (33 anni).
Passando alla seconda sezione “Me & my work”, si nota che solo l’1,6% delle sedicenni risulta avere un’occupazione, il dato più basso in tutta l’UE, mentre la media europea è del 14%. L’Olanda (50,8%) risulta avere il più alto tasso di occupazione femminile a 16 anni. Per quanto riguarda i ragazzi a 24 anni il tasso di occupazione è ancora piuttosto basso (32% vs 51,4 media UE). Per le ragazze a 29 anni, il tasso di occupazione è ancora al di sotto della media UE (66,4%), con il nostro Paese fanalino di coda (45,7%) in quella fascia d’età, mentre al primo posto per numero di occupate si piazza il Lussemburgo (81%). In merito al primo contatto con il mondo del lavoro, il 47% delle 29enni italiane ha svolto un tirocinio, mentre solo il 24% dei ragazzi dichiara di aver completato un tirocinio entro i 24 anni. Internet è lo strumento preferito dalle 29enni greche (52%) per candidarsi alle offerte di lavoro rispetto al 36% delle coetanee italiane, quasi quanto i coetanei maschi (37%).
Nella terza sezione “Me, my free time and my studies” si nota che i ragazzi che all’età di 24 anni hanno completato un percorso di percorso di istruzione secondaria superano la media europea (65,8%), raggiungendo il 71,3%, mentre le coetanee arrivano al 72,7%. Una serie di quesiti esplorano le attività del tempo libero, dal al numero di libri letti nell’ultimo anno, ai concerti, alle rappresentazioni teatrali e agli spettacoli al cinema a cui i giovani hanno assistito, nonché l’acquisto di biglietti online. Il 42% delle sedicenni italiane pratica sport almeno una volta a settimana, a differenza del 71% delle coetanee finlandesi e solo del 16% delle maltesi. I giovani italiani sono i più sportivi (68%), ma detengono anche il primato negativo (79%) per non avere assistito ad alcuna rappresentazione teatrale.
Nell’ultima sezione “Me and the Internet” si scopre che l’89% delle ragazze italiane a 16 anni utilizza Internet ogni giorno (la percentuale scende sorprendentemente al 79% per le 29enni). Lo stesso quesito rivela che l’84% dei 24enni di sesso maschile si connette quotidianamente. In Svezia per le 16enni e in Lussemburgo per i 24enni si arriva al 100%.
L’utilizzo dei social network è ugualmente molto diffuso: l’80% li utilizza regolarmente (66% delle 29enni), ma la percentuale più elevata in questo caso spetta alle portoghesi (99%) e alle danesi (98%). Interessante notare che solo il 34% delle 29nni italiane usa l’Internet banking, percentuale che per i ragazzi si ferma al 26%, rispetto a una media Ue del 62% e al 99% delle coetanee finlandesi. Solo il 7% dei ragazzi acquista film o musica online, rispetto al 51% dei coetanei del Regno Unito, che superano ampiamente la media europea in questa categoria di consumi (23%). Le 16enni, invece, occupano l’ultimo posto per gli acquisti di vestiti e articoli sportivi (11%), ma molto più elevata è numero di 29enni che utilizzano Internet per fare chiamate e videochiamate (43% vs media UE del 45%).
A seconda di come li si legga, selezionando una delle variabili dicotomiche che la mappa propone a ogni livello e per ogni sezione, i dati riescono a soddisfare curiosità sugli stili di vita o indagare più accuratamente la situazione di una fascia di popolazione. Va sottolineata, tuttavia, l’impossibilità di cambiare i parametri dell’età e del sesso con il procedere dei quesiti, aspetto che permetterebbe di confrontare più velocemente i dati per genere. A parte questa criticità, il sito lanciato dall’Eurostat è un’occasione per scoprire i primati, positivi e negativi, detenuti dai coetanei europei confrontandoli con quelli di casa nostra e con i dati di Paesi che talvolta restano ai margini delle statistiche.
(di Elena Angiargiu)
Fonte foto: ec.europa.eu