Champions League. Tonfo Roma, piangono le inglesi. Bayern Monaco a valanga
Nessun regalo per Rudi Garcia per le 100 panchine da allenatore della Roma; nel secondo martedì di Champions League infatti i giallorossi cadono incredibilmente a Borisov, complicandosi in maniera inopinata il discorso qualificazione agli Ottavi in una serata di Champions ricca di risultati sorprendenti.
Senza Totti e Dzeko Garcia si affida al tridente leggero Gervinho – Iturbe – Salah, ma gli intenti bellicosi dei capitolini sono frustrati dall’avvio di gara choccante del BATE che, contro ogni ragionevole pronostico, al 30’ conduce per 3-0: all’8’ Stasevich insacca di testa al termine di un’azione confusa, 4 minuti dopo Mladenovic soprende da 30 metri Szczesny inspiegabilmente mal posizionato e, sempre Mladenovic, alla mezz’ora spara sotto la traversa il gol del 3-0 dopo una bella penetrazione in area di rigore.
Un Garcia attonito cerca di scuotere la squadra, mettendo in campo Iago Falque e Torosidis per Vainqueur ed Iturbe nel tentativo di riscattare l’orribile primo tempo; nella ripresa i giallorossi approfittano anche del fisiologico calo dei bielorussi, e sfiorano nel finale una clamorosa rimonta che aumenta i rimpianti per il primo tempo gettato alle ortiche contro un avversario di caratura inferiore. Con il BATE ormai alle corde, Gervinho e Torosidis riaprono sottomisura la gara a 10 minuti dal termine, ma pur attaccando a spron battuto i giallorossi non riescono ad acciuffare il pari in zona Cesarini: prima Salah cestina un’occasione colossale, poi l’acchiappa-Barcellona Florenzi vede il suo destro a giro dal limite dell’area infrangersi sulla traversa strozzando l’urlo di gioia in bocca ai giallorossi, costretti ad una sconfitta pesante nell’economia di un girone comunque ancora incerto.
Nell’altra gara del girone E il Barcellona, senza Messi, soffre molto più delle proverbiali sette camicie per piegare il Bayer Leverkusen; le “aspirine” di Roger Schmidt fanno venire il mal di testa ai catalani, dominando un Barcellona irriconoscibile e raccogliendo i frutti di un eccellente primo tempo con la zuccata di Papadopoulos che supera su corner un dormiente Ter Stegen. Nella ripresa gli spagnoli assediano gli ospiti nella propria metà campo, ma è Hernandez a mancare lo 0-2, e come da legge non scritta il Leverkusen finisce per pagare dazio: ai Campioni d’Europa bastano infatti 2 minuti, quelli tra l’80’ e l’82’, per ribaltare la contesa grazie alle reti di Sergio Roberto e Suarez che cancellano l’impresa del Bayer Leverkusen a pochi metri dal traguardo.
Piange ancora il piatto delle inglesi in Champions, con Chelsea ed Arsenal k.o. in casa del Porto ed all’Emirates con Olympiacos nell’altra clamorosa sorpresa del martedì sera.
A pochi giorni dal suo 122° compleanno, è il Porto a fare la festa all’ex di lusso Josè Mourinho; tornato al Do Dragao con l’intento di rilanciare un Chelsea in crisi di gioco e risultati, lo Special One è costretto a tornare a Londra con le pive nel sacco a causa delle reti di Andrè Andrè e Maicon che vanificano il momentaneo pari di Willian continuando ad alimentare i dubbi su un Chelsea comunque pienamente in corsa per la vittoria del girone; nell’altra gara del gruppo G zero problemi per la Dinamo Kiev, che a Tel Aviv archivia la pratica Maccabi con le reti di Yarmolenko al 5’ del primo tempo e Junior Moraes al 5’ della ripresa.
Pesantissima, nel gruppo F, la sconfitta casalinga dell’Arsenal contro l’Olympiacos, la seconda dopo quella di Zagabria all’esordio. All’Emirates un Arsenal scialbo e sottotono subisce al 33’ il vantaggio ospite siglato da Pardo, cui risponde due giri di lancette più tardi il solito Walcott. Sembra essere il preludio alla rimonta, ma sul finire del primo tempo un innocuo corner di Fortounis viene trascinato da Ospina dentro la propria porta regalando il nuovo vantaggio agli ellenici; al 65’ Sanchez di testa fa 2-2 ponendo nuovamente le basi per la rimonta, ma la serata è maledetta e 60 secondi più tardi il neo-entrato Finnbogason corregge sotto misura un cross dalla destra siglando il definitivo e storico 2-3. A 3 punti come la Dinamo Zagabria, l’Olympiacos lascia a quota 0 l’Arsenal che, chiamato alla doppia sfida con il Bayern Monaco, rischia di fallire clamorosamente il passaggio al turno successivo.
Nella serata degli sgambetti eccellenti non inciampa il Bayern Monaco, che nell’altra gara del gruppo F non si fa intimidire dalla striscia positiva di oltre 40 partite della Dinamo Zagabria e demolisce i Campioni di Croazia già nel primo tempo con le reti di Douglas Costa, Gotze e Lewandowski due volte; il Magic Moment di Lewandowski non si esaurisce, e nella ripresa il Re Mida polacco trova l’hat-trick (decima rete nelle ultime tre gare) con un meraviglioso pallonetto sull’uscita dell’ex-Genoa Eduardo fissando il 5-0 conclusivo.
Nel girone H lo Zenit San Pietroburgo piega a fatica un coriaceo Gent trascinato dal solito Hulk, che al 35’ disegna dal lato corto dell’area il cross sulla testa di Dzyuba che vale l’1-0 e, dopo il pari al 56’ di Matton per il Gent, trova la geniale rasoiata a tagliare il campo che al 68’ manda in porta Shatov per il 2-1 finale che regala ai russi la vetta del girone a punteggio pieno. Vince una gara al cardio-palma il Valencia, che pur soffrendo si aggiudica la battaglia di Lione grazie alla cannonata di Feghouli al 42’, che permette agli iberici di riscattare la sconfitta dell’esordio; si fa dura per l’Olimpic Lione, chiamato alla doppia sfida con lo Zenit con un solo punto raccolto in due partite.
Il quadro del Match-Day 2 di questa Fase a Gironi verrà completato dagli incontri in calendario stasera, tra cui spiccano Benfica-Atletico Madrid, United-Wolfsburg e Juventus-Siviglia; vincendo i bianconeri porrebbero una seria ipoteca sul passaggio del turno, cercando di rialzarsi nuovamente dopo la sconfitta di Napoli e dando una mano non da poco al ranking tricolore nella lunga rincorsa al terzo posto degli inglesi.
Michael Anthony D’Costa