Champions League. La Juve non sfonda, il CIty ride al 90′. Niente gol tra Psg e Real
La seconda sfida italo-tedesca proposta dal match-day 3 di Champions League vede un altro pareggio; ben meno scoppiettante di quello di Leverkusen tra Bayer e Roma, a Torino una Juve volenterosa va in bianco contro il Borussia Monchengladbach fanalino di coda del girone.
A Torino la Juventus ospita un Borussia trasformato dall’avvento in panchina di Schubert e fresco di quattro successi consecutivi; allo Stadium però i tedeschi pensano soprattutto a non prenderle, cercando spesso di rallentare il ritmo di una Juventus caparbia in avvio di gara. Ai padroni di casa, con Morata e Mandzukic a guidare un attacco ancora privo di Dybala, non manca la voglia di vincere ma le polveri sembrano essere bagnate; i bianconeri si sciolgono dopo il 20’, quando cominciano ad assediare la metà campo avversaria costruendo occasioni a ripetizioni con Mandzukic, Pogba da fuori area, un bel destro di Cuadrado ed ancora Mandzukic, vedendosi però sempre negata la gioia della rete. Al 41’ Morata approfitta di uno svarione avversario e si invola da solo contro Sommer, ma viene steso da Dominguez che da ultimo uomo ed in presenza di chiara occasione da rete scampa incredibilmente l’espulsione; il fortino teutonico rimane in piedi, ed al riposo le squadre vanno sullo 0-0.
Nel secondo tempo i bianconeri ci provano ma, con le idee annebbiate dalla stanchezza, creano molto meno rispetto alla prima frazione; Pogba prova da fuori senza fortuna e sempre il francese, in ripresa rispetto alle ultime uscite, serve un gran pallone a Morata che il n.9 sciupa perdendo l’attimo. Al 67’ Mandzukic reclama un penalty che alla moviola sembrerebbe starci, ma Thomson lascia correre su quella che, difatto, è l’ultima limpida occasione da rete per una Juve che nel finale attacca per inerzia ma non sblocca una gara che ne interrompe il percorso netto nel girone.
Grande rammarico per la banda di Allegri, che contro un avversario modesto non riesce a trovare l’acuto vincente in ottica qualificazione, e dovrà ora prepararsi ad affrontare tutto un altro Borussia a Monchengladbach tra due settimane.
Nell’altra gara del Gruppo D il City esulta ancora una volta in zona Cesarini, piegando il Siviglia al 91’ grazie ad un lampo di Kevin De Bruyne. Le difficoltà europee degli inglesi sono ormai un dato di fatto, e gli andalusi ne approfittano giocando meglio e trovando il meritato vantaggio al 30’ con Konoplyanka; il pari dei locali arriva in chiusura di tempo con il rocambolesco autogol di Rami, che manda le squadre al riposo sull’1-1. Dopo aver sfiorato il colpaccio con Gameiro di testa, nella ripresa la gara sembra incanalarsi verso un 1-1 favorevole ai ragazzi di Emery, ma purtroppo per loro al 91’ De Bruyne si ricorda di essere un campioncino ed entrato in area di rigore apre il sinistro sul secondo palo che manda in estasi Pellegrini e co.
Juve sempre al comando del girone a 7 punti, con il City che centra una vittoria fondamentale ed ora ha il fiato sul collo dei bianconeri, mentre il Siviglia sarà costretto a piegare gli inglesi in casa tra 15 giorni per sperare ancora ed il Borussia festeggia il primo punto del girone.
L’evento calcistico di giornata però era in calendario a Parigi, dove nel girone A andava in scena il primo testa a testa tra PSG e Real Madrid; la montagna alla fine partorisce un topolino, uno scialbo 0-0 che ai punti premia le merengues. Falcidiato dalle assenze, tra gli altri, di Benzema, Bale e James Rodriguez, un Real rimaneggiato tiene infatti bene il campo nella prima frazione rendendosi pericoloso con CR7 e Toni Kroos. Il PSG esce fuori solamente nella ripresa sfiorando il vantaggio con Cavani, in uno dei pochi sussulti dei parigini che non riescono mai a far brillare il tridente atomico Cavani – Ibra – Di Maria. Sempre nel gruppo A lo spareggio per il terzo posto va agli svedesi del Malmo, che contro i favori del pronostico piegano uno Shakthar Donetsk lontano parente della squadra che divertiva l’Europa; agli svedesi (che sprecano anche un penalty) basta la zampata di Rosenberg al 17’ per centrare i tre punti.
Non brilla il Manchester United, che a Mosca non va oltre il pari contro il CSKA. I russi partono meglio ispiritati da un Mario Fernandes che dopo un paio di spunti interessanti propizia al quarto d’ora il penalty che Eremenko si fa respingere sul palo da De Gea ed il solito Doumbia ribadisce in gol. Lenta e prevedibile la squadra di van Gaal fatica ad innescare Rooney e Martial, ed è dunque una fortuna non da poco che l’enfant prodige transalpino si faccia trovare pronto all’appuntamento con il primo gol in Champions al 65’ su una delle poche azioni manovrate dei Red Devils, con Valencia che dal fondo pesca la testa del francese. United e CSKA secondi a pari merito a quattro punti in classifica, perchè nell’altra gara del gruppo B il Wolsburg supera 2-0 il PSV di Cocu; gli olandesi reggono l’urto tedesco in avvio di gara, ma ad inizio ripresa Bas Dost e Kruse scardinano la retroguardia del PSV regalando il successo ai Lupi, protetti anche dai guantoni di Benaglio che allo scadere para un rigore a Locadia.
Funziona il premio vittoria di 35 mila euro promesso dalla dirigenza del Galatasaray ai propri tesserati, che in una sorta di gara senza appello piegano il Benfica 2-1 in rimonta alla Telekom Arena. I lusitani passano dopo 63 secondi con l’inserimento mortifero in area di Nico Gaitan, che con lo scavetto supera Muslera; i locali, caricati anche dal premio partita, non si scompongono e pareggiano al 19’ con Inan dal dischetto e completano la rimonta sul finire di frazione con il gol di Podolski, che ad un anno di distanza dal gol messo a segno in quello stesso stadio contro il Galatasaray regala ai turchi un successo che mancava dall’1-0 sulla Juve del Dicembre 2013. 4 i punti del Galatasaray, che alimenta una corsa a tre che vede il Benfica fermo a 6 lunghezze agganciato dall’Atletico Madrid, che senza sforzarsi piega le riserve dell’Astana per 4-0 grazie a Saul Niguez, Jackson Martinez, Oliver Torres e all’autorete di Dedechko.
Archiviata con 37 reti la terza giornata di gare, tra due settimane il match-day 4 ci fornirà presumibilmente i primi verdetti ufficiali, che inesorabilmente rischiano di decretare anche i primi giudizi sulla stagione delle grandi.
di Michael Anthony D’Costa