Tennis, Australian Open. Il saluto a Lleyton Hewitt
Lleyton Hewitt è stato forse il più forte tennista australiano di sempre, tenace in campo così come fuori, specialmente nel 2006, anno martoriato da piccoli infortuni che forse avrebbero potuto portare molti a mollare, ma non Hewitt.
Hewitt è nato ad Adelaide nel 1981 e a soli vent’anni divenne il numero 1 della classifica ATP record che tutt’ora detiene, nel 2000 vinse il suo primo torneo Grand Slam, lo US Open, in doppio con il bielorusso Maks Mirny. L’anno successivo, il 2001, fu un anno di grandissime soddisfazioni per Lleyton, la vittoria in singolo dello US Open contro Pete Sampras e alla fine della stagione la chiusura in testa alla classifica ATP a soli 20 anni e 8 mesi di età; Hewitt resistette per ben 75 settimane consecutive, anche questo un record, che gli vale il nono posto nella classifica all time.
Nel 2002 arrivò la seconda vittoria in un torneo Grand Slam, nel tempio del tennis, Wimbledon, contro David Nalbaldian. La vittoria di Hewitt segnò in qualche modo la fine di un’era, il serve and volley veniva “per la prima volta” battuto da un gioco più difensivo, basato su una grande consistenza da fondo campo e una capacità di difendere e contrattaccare che aprì poi le porte a quella che potremmo definire l’era moderna, di questo gioco certamente Nadal e Djokovic sono stati e tutt’ora sono le migliori espressioni.
Il 2004 fu un altro anno di record, benché meno piacevoli, in tutti e 4 i tornei Slam, Hewitt perse contro i futuri vincitori del titolo – una magra consolazione – anche se è giusto ricordare che il 2004 fu l’anno della consacrazione di Roger Federer, che fu mattatore dell’australiano in tutti i tornei dello Slam, fatta eccezione per il Roland Garros.
Di qui in poi la carriera di Hewitt fu un alternanza di buone prestazioni e sconfitte brucianti, segnata come già detto da numerosi intoppi fisici, ai quali però l’australiano ha sempre risposto con tenacia, e prestazioni spesso consistenti ma, purtroppo, non molto vincenti.
Hewitt ha disputato la sua ultima partita di tennis in un torneo Grand Slam, quello di casa, l’Australian Open, il 21 gennaio 2016, nella Rod Laver Arena contro un David Ferrer che – giustamente -non si è risparmiato ed ha eliminato l’australiano col punteggio di 62 64 64, l’unico gesto di umanità da parte dello spagnolo è stato a fine match quando ha chiesto al campione australiano di scambiare la maglietta, ribadendo come Rusty sia sempre stato il suo idolo, dice lo spagnolo che l’unica maglia firmata presente in casa sua è proprio quella di Hewitt.
Uno Hewitt commosso ha salutato il caloroso pubblico australiano, chiudendo la carriera nel modo più bello, in casa e in uno dei tornei del Grande Slam, il bello di smettere di giocare, quando si sono raggiunti certi traguardi, è dato dalla certezza di restare celebri, proprio come il suo inconfondibile C’mon!
di Francesco Galati