Tennis, Australian Open. Djokovic, Federer e Murray i soliti grandi

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Il tennis maschile ha un padrone assoluto: Novak Djokovic conferma il suo strapotere anche nel suo torneo preferito, l’Australian Open. Sesto titolo a Melbourne che per Novak è quello che il Roland Garros è per Nadal e Wimbledon per Federer. 

Nole
Novak Djokovic, Tennis

Il dominatore assoluto è lui, ancora una volta: Novak Djokovic. Il tennista serbo, numero uno del mondo, ha cominciato il 2016 proprio con le stessa abitudine del 2015, vincere. Il primo Slam della stagione non ha praticamente avuto storia, è stato un monologo di Nole dal primo all’ultimo giorno. La facilità con cui annienta gli avversari non può che lasciare a bocca aperta chiunque si trovi di fronte alle sue gesta tennistiche. La finale contro Andy Murray ne è stata la dimostrazione più nitida e cristallina. Un match vinto dal serbo per tre set a zero, senza concedere neppure una chance di provare ad entrare in partita al forte avversario scozzese. Molte volte gli era capitato di cominciare la stagione in maniera convincente, ma forse mai come quest’anno l’uomo di gomma ha la possibilità di provare a portare a casa il Golden Grand Slam, non si vede d’altronde chi potrebbe riuscire a metterlo in difficoltà sulla distanza di 3 set su 5. Il voto più alto del torneo dunque non può che andare a lui, si merita chiaramente un rotondo 10 in pagella.

La seconda posizione del pagellone maschile non è del secondo classificato, ma del più forte di tutti: Roger Federer. Il trentaquattrenne svizzero ha incantato tutti con la sua solita eleganza fino al match di semifinale, quando si è imbattuto nell’invincibile Djokovic. Anche in quella partita, persa per tre set a uno, Roger è riuscito a far vedere ciò di cui è capace, è rimasto nel match fino alla fine del quarto set dimostrandosi l’unico giocatore in grado di poter impensierire (non battere) il numero uno del mondo. Fino a quando riuscirà a mantenere questa brillantezza fisica potrà giocarsela con chiunque, pronto ad approfittare del primo passo falso di Novak Djokovic per tornare a vincere i trofei più prestigiosi. Si merita un grande 8.5 in pagella.

Il terzo gradino del podio non può non andare all’altro finalista, lo scozzese Andy Murray. Il giocatore britannico ha disputato un torneo strepitoso, ma ha avuto il demerito di non riuscire ad opporre la giusta resistenza a Djokovic nel corso dell’ultimo atto. Il numero due del tabellone ha commesso lo stesso errore della semifinale contro Milos Raonic, è partito piano, con poca aggressività, senza provare ad imprimere alla gara il suo ritmo. Un approccio a cui si può rimediare contro tutti i giocatori del mondo, eccetto uno, proprio Novak Djokovic. Un atteggiamento che è stato pagato a caro prezzo e che non ha più permesso allo scozzese di giocarsi il titolo di campione dell’Australian Open. Il suo torneo merita comunque un 8 pieno.

Dopo i tre voti più alti però non può mancare una menzione d’onore per il vero padrone di casa. Lleyton Hewitt è stato eliminato al secondo turno dal numero otto del tabellone David Ferrer e ha salutato definitivamente il tennis giocato regalando ai suoi tifosi uno dei momenti più emozionanti dell’intera manifestazione. Ha lasciato così come aveva cominciato, lottando su ogni punto, stringendo il pugno e urlando “c’mon” anche a risultato ormai compromesso. A fine gara non è mancato neppure l’elogio del suo ultimo avversario: “È stato il mio idolo. A casa ho un piccolo museo. Ho la maglietta di un solo tennista, la sua. Firmata”. Il voto al suo torneo è 6, semplicemente perché non poteva fare di più. Il voto alla carriera è 9.

(di Giovanni Fabbri)

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