Affittopoli a Roma. Immobili comunali a pochi euro al mese. Chi responsabile?
A Roma nuova affittopoli. Immobili comunali low cost con vista su Colosseo, Piazza Navona, e Fori Imperiali. Tronca: responsabili le precedenti amministrazioni per il mancato aggiornamento dei canoni di locazione
Chi avrebbe mai pensato che per abitare a un passo da Piazza Navona bastassero poco più di 24 euro al mese. Chi avrebbe mai creduto che per godere della vista di San Pietro comodamente dalla propria terrazza fossero sufficienti appena 10 euro. Eppure, sono proprio questi i numeri emersi dall’ indagine voluta da Francesco Paolo Tronca, commissario straordinario del comune di Roma.
Nei primi giorni di febbraio, il commissario ha reso nota l’esistenza di circa 500 immobili di proprietà del comune affittati a prezzi molto più bassi del valore di mercato, nonostante siano situati nelle zone più prestigiose di Roma. Lo scandalo “Affittopoli”, così ribattezzato dai media, al momento interessa soltanto la zona del centro storico romano, per la quale sono emerse percentuali esemplificative del livello di gravità. Come riportato da Il Sole24 ore, dei 574 immobili esaminati, soltanto 18,5 % ospita inquilini con un regolare contratto di affitto. In una “zona grigia”, corrispondente al 49,6% del totale delle abitazioni verificate, ci sono gli utenti con contratti scaduti o per i quali è in corso la verifica dei requisiti per la regolarizzazione della locazione, mentre gli abusivi rappresentano il 16,2%. Il 15,7%, infine, è la percentuale rappresentativa degli utenti regolari, in attesa di firmare il contratto.
É certamente lecito domandarsi il perché di tale situazione, soprattutto considerando l’esistenza di problemi che, aldilà di ogni demagogia, potrebbero giungere a una risoluzione se il comune riscuotesse le giuste somme per l’affitto delle sue proprietà immobiliari. Una spiegazione, secondo Tronca, è rintracciabile nel mancato aggiornamento dei canoni di locazione da parte delle precedenti amministrazioni e, per questo, il commissario è intenzionato a continuare la verifica su tutti i 43 mila immobili appartenenti al Campidoglio. Attualmente, i controlli si sono concentrati sulla zona del I Municipio, rivelando situazioni che raccontano abusi, morosità, irregolarità e subaffitti. Secondo le ultime notizie, le prossime azioni di monitoraggio interesseranno le zone di Roma Nord, in particolare il ricco quartiere Parioli, e seguiranno le stesse modalità utilizzate per il centro storico. La task force di Tronca, infatti, incrocerà dati catastali, dichiarazioni dei redditi e storie amministrative degli immobili del quartiere capitolino. Nulla sarà tralasciato: abitazioni, negozi ma anche circoli di partito e sedi di istituzioni. Non a caso, tra i dati più clamorosi emersi dalle verifiche sul I Municipio, vi sono le irregolarità nei canoni di affitto di alcune sedi storiche della politica romana: l’attuale sezione del Partito Democratico di via dei Giubbonari (che ha ospitato, in passato, il Partito Comunista Italiano e in seguito i Democratici di Sinistra) e quella di Fratelli d’Italia di Colle Oppio (sede, un tempo, del Movimento Socialista Italiano e, più tardi, di Alleanza Nazionale).
L’operazione Tronca ha generato, come da aspettative, schiere di sostenitori scandalizzati e di detrattori. Tra i primi figura il Codacons che ha già annunciato che «si costituirà parte offesa nel procedimento dinanzi la Procura di Roma e chiederà il risarcimento ai soggetti che saranno ritenuti responsabili dello scandalo affittopoli, per i danni arrecati alla collettività e per aver il Codacons sostenuto per anni ingenti spese di affitto e di manutenzione mentre altri soggetti, senza alcun titolo, occupavano immobili di prestigio in pieno centro senza spese o pagando solo pochi spiccioli» Anche l’ex sindaco Ignazio Marino ha preso posizione e, durante un videoforum di Repubblica Tv, ha affermato: «Tronca? Astuto. Il censimento sugli affitti? Lo avevamo già fatto noi», riferendosi all’ operazione trasparenza iniziata sotto il suo mandato nel marzo 2015.
L’attribuzione del merito (se di merito si può parlare), tuttavia, conta molto poco. Perché, aldilà degli sviluppi e dei futuri risultati delle indagini, Roma perde, per l’ennesima volta, la sua dignità. Di fronte all’Italia, all’Europa e a tutto il mondo.
(di Giulia Cara)
Fonte immagine: Ilgiornale.it