Serie A, top e flop. Il record di Buffon, lo squallore tra Bonucci e Rizzoli, passando per il cuore del Carpi
Consueto appuntamento con i top e flop della 30esima giornata di Serie A. Tanti gli spunti che il massimo campionato ci ha lasciato, con in primis la solita bufera che ormai sta abituando i tifosi di Torino e Juventus dopo il derby.
TOP
IL NUMERO UNO DEI NUMERI UNO- Non poteva non essere sua l’apertura dei top di questa giornata, Gianluigi Buffon, è arrivato a il record che ogni portiere sogna di far suo. Il record di imbattibilità in campionato apparterrà, probabilmente per molto tempo, al portiere italiano più forte della storia. Giusto così viene da dire. Il gol di Belotti dal dischetto ha fermato l’imbattibilità a quota 974 minuti, ma il record di Sebastiano Rossi era già stato ampiamente superato dopo i primi 4 minuti di gara. Un portiere di solito vince di squadra, non ha molti record personali di cui vantarsi, questo è sicuramente il più prestigioso e raggiungerlo in un derby poi rende ancora tutto più speciale.
LA BANDA CASTORI NON MUORE MAI- Avevamo già esaltato la scorsa settimana il cuore di una squadra data per spacciata a inizio campionato, che nonostante un folle cambio di panchina in corsa è tornata, di nuovo sotto la guida del fido Castori, a giocarsi in maniera incredibile una salvezza che mai come questa volta è alla portata. Con la seconda vittoria di fila (2-1 al Verona) il Carpi ha raggiunto un disastroso Palermo a quota 28 punti, relegando penultimo il Frosinone a 27 (uscito comunque con un pareggio importante dalla sfida contro la Fiorentina). Sperare è lecito e il prossimo turno vede un trittico di sfide decisamente pericolose: Carpi – Sassuolo, Genoa – Frosinone e Chievo – Palermo. Si salvi chi può.
SULLE ALI DI DIAMANTI- Vincere 2 a 0 in casa contro un Bologna ridotto in 9 uomini non è di per se una cosa sui basare un evento Top. Ma se a compiere tale impresa è l’Atalanta di Reja che non vinceva dal 6 gennaio, allora l’evento ha qualcosa di straordinario. A suonare finalmente la carica in casa bergamasca è stata la punta di diamante della campagna acquisti di gennaio. Ovviamente si parla, scusate per il gioco di parole, di Alessandro Diamanti. Suo l’assist per l’1 a 0 e suo il gol che ha chiuso i discorsi. Una vittoria scaccia crisi che richiudete definitivamente lo spiraglio che si era aperto su una clamorosa lotta per non retrocedere.
FLOP
BONUCCI VS RIZZOLI- Poche righe, forse anche troppe, per spiegare quanto è stato ignobile assistere al testa a testa di Leonardo Bonucci e Nicola Rizzoli. Squallido il gesto di un Bonucci, al quale forse il famoso motivatore dovrebbe anche spiegare come stare un po’ più calmo, altrettanto triste è stato non vedere il cartellino rosso sventolato in faccia al difensore. Passaggio a vuoto questo di un arbitro da tempo considerato il migliore d’Italia.
PALERMO SEMPRE PIU’ NERO E MENO ROSA- La situazione in casa Palermo è vicina al collasso, al debutto sulla nuova panchina Walter Novellino non è riuscito a dare la sterzata sperata e la squadra di Zamparini continua a precipitare nell’abisso della zona retrocessione. Situazione drammatica con il Carpi che con due vittorie di file ha raggiunto Vasquez e compagni e il sempre battagliero Frosinone a meno 1. Lo 0 a 0 contro un Empoli che ormai non ha più da chiedere la dice tutta sulle possibilità che ha questa squadra di non tornare di nuovo in Serie B.
EDIN DZEKO E IL MAL DI GOL- La “Maledizione del numero 9”, così potrebbe essere intitolato un film girato tra le mura di Trigoria, anche se probabilmente prendere Johnny Depp come protagonista non sarebbe possibile. Battute a parte, è questo l’incubo che si sta vivendo a Roma: dopo aver bomber del calibro di Pruzzo, Voller, Balbo, Batistuta e Montella, senza dimenticare Totti che siede comodamente in panchina, la squadra capitolina non trova pace. Ci ha provato con Osvaldo, con Destro e Doumbia prima di piombare, quasi a colpo sicuro su Edin Dzeko. Dopo l’inizio promettente con il gol alla Juventus, la punta bosniaca è precipitata lentamente in un tunnel abulico, un torpore dal quale ogni tanto è uscito un timido raggio di sole (vedi doppietta al Palermo, gol a Carpi o a Udine) e nulla più. Si può parlare soltanto di timido raggio di sole, perché tra un segnatura e l’altra si sono accumulati errori su errori, molti dei quali grossolani. L’ultimo della lista è quello che probabilmente ha sancito l’uscita della Roma dalla corsa per il secondo posto. Un mix di frustrazione e rabbia che ha portato il numero 9 a sparare in una curva ancora deserta un comodo pallone di fronte ad Handanovic. Errore reso meno amaro dal pareggio di Nainggolan, che però di certo non maschera le lacune di un attaccante che soltanto 8 mesi fa aveva infiammato una città.
(di Cristiano Checchi)