Consorzi bonifica in Puglia. Sprechi e inefficienze. Intervista al Consigliere regionale Gianni Stea
Consorzi bonifica. 270 milioni di debiti in 10 anni. Ora si cerca di correre ai ripari con l’ultima Commissione d’indagine. Il presidente della Commissione: “Bisognerebbe chiedere spiegazioni a chi ha governato prima, in particolare a Vendola”.
Una nuova Commissione d’indagine è stata istituita dalla Regione Puglia per indagare sulla gestione di quattro Consorzi di bonifica operanti sul territorio pugliese: Terre d’Apulia, Stornara e Tara, Arneo, Ugento-Li Foggi che coprono il territorio di 203 Comuni per 210mila ettari irrigui. La Commissione, in deroga alla legge regionale n.12/2001 che ha per oggetto le norme straordinarie per i Consorzi di bonifica, è presieduta da Gianni Stea (Area Popolare) e ha come vicesegretari Napoleone Cera (Area Popolare) e Marco Galante (Movimento 5 Stelle) e come segretario Mauro Vizzino (Esp).
A destare l’attenzione sulla vicenda sono stati l’enorme buco finanziario rilevato negli ultimi anni e i lauti stipendi di dirigenti e personale assunto a tempo indeterminato. I dati parlano di salari che vanno dai 2.300 ai 6.000 euro al mese per i dirigenti, mentre per segretarie e uscieri la retribuzione si aggirerebbe tra i 1.700 e il 2.500 euro. Una disparità tra costi e ricavi dei Consorzi, la cui opera di bonifica costa ai pugliesi 13 milioni di euro all’anno.
270 milioni di euro: questa la situazione debitoria accumulata in 10 anni. Un ammanco portato dal 2011 al 2015 a 219 milioni grazie all’operato della precedente Commissione presieduta da Giuseppe Antonio Stanco, il quale tuttavia ha presentato le dimissioni a luglio 2015. Segue un’altra nomina: è la volta di Gabriele Papa Pagliardini. E arriviamo a oggi: la nuova Commissione si è data 60 giorni di tempo per capire le cause del deficit e trovare soluzioni adeguate al dissesto finanziario. Una risposta doverosa soprattutto nei confronti di agricoltori e cittadini che spesso lamentano la mancanza di servizi e prestazioni all’altezza delle esigenze e delle aspettative del comparto agricolo.
Quello della Commissione sarà un lavoro impegnativo e complesso al quale tutte le forze politiche si sono dichiarate disponibili, per fare luce su quanto è accaduto dal 2004 ad oggi.
Il Terre d’Apulia è il consorzio più esteso, comprendendo la provincia di Bari e cinque comuni di quella di Taranto. Due consorzi hanno sede in Salento, l’Arneo a Nardò e Ugento-Li Foggi a Ugento, con sede staccata a Lecce. Il consorzio di Stornara e Tara, con sede a Taranto, serve 23 comuni tarantini e Bernalda in Basilicata.
Le organizzazioni agricole, Coldiretti in testa, hanno anche denunciato malversazioni non da poco: molti lavori di manutenzione delle opere irrigue e di bonifica sarebbero stati pagati dagli enti e mai eseguiti dalle ditte appaltatrici. Soltanto i due enti foggiani, della Capitanata e Montana del Gargano, operano in gestione ordinaria.
“Auspichiamo un’azione celere”, afferma il direttore di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele il quale sostiene l’immediata riapertura della campagna irrigua 2016 per cercare di porre riparo agli effetti negativi creati dalla mancanza di acqua sia in termini di perdita produttiva che di mancati investimenti.
La nomina del Consigliere comunale, Gianni Stea, a presidente della nuova Commissione di bonifica arriva tra qualche polemica di carattere politico, ma Stea replica “Questa non è una campagna politica. C’è stata la volontà di fare un passo in avanti sia nella maggioranza che nell’opposizione”. L’abbiamo intervistato.
In quale direzione procederà la Commissioni ?
Abbiamo richiesto tutta la documentazione dei bilanci dal 2004 al 2015 per capire da dove provengano queste situazioni “sofferenti” degli ultimi anni per poter fare un’analisi e capire come sono lievitate queste spese.
Prima di lei sono stati Commissari Giuseppe Antonio Stanco e poi Gabriele Papa Pagliardini. Quale situazione ha ereditato?
Ringrazio il Commissario Stanco per il lavoro svolto dal 2011 al 2015. La situazione debitoria era di 270 milioni di euro e l’ha portata a 219 milioni. È prevista per lunedì un’audizione con Pagliardini per i consorzi di bonifica commissariati e poi mercoledì un’altra audizione con i direttori dei consorzi non commissariale della Capitanata per avere un quadro generale più chiaro.
Pensa che sarà utile una riforma?
Di sicuro si. Oggi abbiamo una situazione con milioni di euro di debiti nei confronti delle banche, dell’Enel, dell’Inps e delle ditte appaltatrici. Credo che dovremmo dare un taglio secco anche facendo ricorso a dei concordati del 30, 25 o 40 per cento e iniziare a chiudere questa partita.
Quale dei Consorzi di bonifica mostra la situazione più critica?
La provincia di Taranto mentre la situazione del Consorzio leccese appare più “risolvibile”, almeno per il discorso dei debiti.
Si è parlato di responsabilità politica.
Bisognerebbe chiedere a chi ha governato in passato, in particolare a Nichi Vendola. Non siamo giudici, siamo chiamati come Commissione ad analizzare la situazione e vedere dove si sono create queste falle e cercare risoluzioni. Punto al fatto che tutti i consiglieri, non solo coloro che fanno parte della Commissione, ma tutti e 51 compreso il presidente del Consiglio Comunale e il presidente della Regione Michele Emiliano diano delle risposte serie. Questo è compito della politica. È il momento di fare chiarezza e di “giocare a carte scoperte” per il bene degli agricoltori pugliesi e dei cittadini.
(di Anna Piscopo)