Disturbi alimentari, intervista a Stefano Iovino
A Napoli nasce un centro specializzato nel trattamento dei disturbi alimentari
Di disturbi del comportamento alimentare si continua a morire. Malattie come anoressia e bulimia costituiscono una delle prime cause di morte nelle giovani. Il cibo diventa in questi casi un’ossessione, un nemico, un qualcosa su cui riversare paure, incertezze e dolore. Quel dolore inspiegabile che fa salire le lacrime agli occhi mentre si guarda una forchetta o mentre si posano i piedi sul piatto freddo di una bilancia. Nei disturbi alimentari ci si sente soli, perduti, sul ciglio di un abisso e purtroppo spesso non si sa a chi rivolgersi per chiedere aiuto.
Da poco a Napoli è stato inaugurato il centro per i disturbi alimentari DiCA dove personale specializzato offre consulenze e percorsi terapeutici ai pazienti e ai loro familiari. Abbiamo intervistato Stefano Iovino, psicoterapeuta e fondatore del centro insieme alla dottoressa Giuseppina Barra.
Come e perché nasce il centro per i disturbi alimentari DiCA?
Il centro DiCA nasce perchè i Disturbi del Comportamento Alimentare sono un fenomeno in ampia crescita epidemiologica al quale non corrisponde altrettanta sensibilità da parte del tessuto sociale. L’esperienza pluriennale con questo tipo di disturbi ha fatto da volano nella volontà di creare un “posto” in cui potersi occupare di un fenomeno sempre più preoccupante.
Da dove deriva il nome DiCA? Perché la scelta di una i minuscola?
L’acronimo scientifico per descrivere questo tipo di disturbi è DCA (Disturbi del Comportamento Alimentare). L’aggiunta di una i minuscola fa diventare verbo quella che è una sigla scientifica. E non un verbo qualunque. Un verbo che racchiude in sé il concetto che di Disturbi Alimentari si può parlare, si può “dire”.
Nel trattamento di anoressia, bulimia e binge molto importante è l’ascolto. In che modo e attraverso quali figure il centro DiCA si adopera?
L’ascolto è l’elemento fondamentale se si vuole veramente dare voce alle sofferenze di una persona. Il nostro è un ascolto “attivo” che ci permette di entrare nel mondo interiore di chi manifesta un sintomo e di stabilire un rapporto di collaborazione finalizzato all’instaurarsi di una relazione basata sulla fiducia e sul sentirsi accolti. A tal proposito, fin dai primi incontri nel nostro centro si incontrano Psicoterapeuti che prestano particolare attenzione a ciò.
Quando una persona si ammala ne risentono anche i familiari. A tal proposito il vostro centro prevede dei percorsi specifici. Di cosa si tratta?
La famiglia è spesso il luogo in cui si riscontra la genesi ed il mantenimento di disturbi alimentari. La nostra visione è quella di utilizzare la famiglia come alleato e strumento di aiuto al trattamento. Se necessario i familiari possono intraprendere percorsi di psicoterapia o partecipare a gruppi non terapeutici che svolgono la funzione di sostegno al trattamento.
Innovativo e completo di informazioni dettagliate. Da poco è stato messo online il nuovo sito dicanapoli.it. Che cosa può trovare l’utente all’interno?
Il sito è strutturato in modo semplice per essere di facile consultazione. Al suo interno si possono trovare informazioni sui Disturbi del Comportamento Alimentare oltre al funzionamento ed il metodo che il centro DiCA utilizza, l’equipe ed una serie di articoli, sistematicamente aggiornati, relativi ai vari aspetti dei DCA.
Molte ragazze sono riuscite a guarire da patologie come l’anoressia o la bulimia. Come si esce dall’ossessione per il cibo?
L’idea sulla quale si basa il nostro lavoro è che una via d’uscita esiste. Questo può accadere solo se si ha il coraggio di vedere cosa si nasconde dietro un sintomo invalidante, distruttivo e pericoloso, di ascoltare la sofferenza interiore che questi sintomi cercano di anestetizzare.
Che consiglio daresti a chi sta vivendo l’incubo dei disturbi alimentari e non sa a chi rivolgersi per chiedere aiuto?
Il consiglio è quello di rivolgersi a delle strutture in cui operano professionisti altamente specializzati nella cura dei Disturbi Alimentari e non di ricorrere a “metodi fai da te” che possono solo risultare inutili e controproducenti. A tal proposito ne approfitto per ricordare che offriamo gratuitamente, previo appuntamento, una consulenza gratuita per conoscere il centro ed il suo funzionamento.
(di Sabrina Ferri)