Formula 1, Russia: Rosberg cala il poker e va in fuga

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Il mondiale 2016 di Formula 1 è targato indiscutibilmente Mercedes, ma su questo c’erano onestamente pochi dubbi. Che il dominatore del campionato fosse però Nico Rosberg era invece poco pronosticabile, considerati i limiti caratteriali mostrati dal tedesco nelle due precedenti stagioni in cui il compagno di box Lewis Hamilton l’aveva fatta da padrone assoluto. E invece il tedesco quest’anno si sta scoprendo leader vincendo tutte e quattro le gare sin qui disputate e portandosi a 100 punti tondi, 43 in più dell’inglese.

79c72d6904d59e4fcdf82cdf27444d37_169_lDOMINIO TEDESCO – In Russia i pronostici erano tutti per la Mercedes che li ha completamente rispettati: Rosberg, dopo la pole position del sabato, è partito bene e si è involato verso una vittoria facile facile, la quarta in quattro gran premi stagionali, la settima consecutiva se si considerano anche le ultime tre gare dell’anno scorso. Rosberg al momento è imbattibile e gli gira pure tutto bene, mentre Hamilton fa fatica, ha guai alla macchina e sembra meno grintoso degli anni passati. Ora Rosberg deve dare un’ultima dimostrazione: tenere le spalle larghe quando arriverà il primo momento difficile di questo sinora perfetto 2016, perchè se il tedesco saprà scavalcarlo a dovere, allora la supremazia teutonica (Mercedes-Rosberg) sarà totale.

PROFONDO ROSSO – Capitolo Ferrari: il fine settimana russo della scuderia italiana è da riporre nel cassetto alla voce “ridimensionamento”. Il terzo posto di Kimi Raikkonen non può soddisfare la Ferrari, considerando i distacchi abissali dalla Mercedes e considerando pure il ko di Vettel al primo giro dopo il tamponamento di Kvyat, ma anche dopo la partenza dalla settima posizione a causa della sostituzione del cambio a seguito dei guai al venerdì. La Ferrari non è tanto più veloce e competitiva dell’anno scorso ed è pure meno affidabile: se questo doveva essere il campionato del rilancio e della lotta con la Mercedes per vincere il mondiale, i risultati stanno dicendo tutt’altro. A Maranello, come al solito, ai tanti proclami seguono pochi fatti.

CHI SALE – Dalla Russia esce rinfrancata la Williams, tornata competitiva dopo un 2015 deludente e dopo un inizio di stagione altalenante. Bottas quarto e Massa quinto stannop lì a dimostrare che con un po’ di continuità in più, la scuderia inglese può tornare a lottare stabilmente per il podio. Bene anche il baby Verstappen, tradito da un guasto meccanico quando era a ridosso dei primi; resta l’immenso talento e l’ascesa costante di un ragazzo che fra qualche anno, c’è da scommetterci, guarderà tutti dall’alto. Primi punti per Fernando Alonso con un sesto posto che dimostra quanto la McLaren stia, seppur lentamente, migliorando; lo spagnolo è stato molto concreto a Sochi, se la vettura continua a crescere e non lo relega ai margini della zona punti, l’ex ferrarista è in grado di tener dietro di sè molti piloti. Benino pure il compagno di squadra Button (decimo), molto bene Kevin Magnussen con una Renault finalmente veloce che ha portato il danese al settimo posto.

CHI SCENDE – Male la Red Bull dopo la grande prestazione di due settimane fa in Cina: Kvyat ha speronato Vettel alla prima curva rovinando la gara del tedesco ma pure la sua davanti ai tifosi di casa, Ricciardo ha chiuso undicesimo senza prendere punti in una giornata davvero da dimenticare per la scuderia austriaca. Continua a deludere anche la Sauber che, complici problemi finanziari, non riesce a riemergere da un anonimato ormai regolare. Nonostante i motori Mercedes, poi, anche la Force India sguazza a ridosso della zona punti con Perez e Hulkenberg a sacrificare il loro talento su una vettura in calo rispetto alle passate stagioni.

RESOCONTO: 1. Rosberg (Mercedes); 2. Hamilton (Mercedes); 3. Raikkonen (Ferrari); 4. Bottas (Williams); 5. Massa (Williams); 6. Alonso (McLaren); 7. Magnussen (Renault); 8. Grosjean (Haas); 9. Perez (Force India); 10. Button (McLaren).

CLASSIFICA: 1. Rosberg 100; 2. Hamilton 57; 3. Raikkonen 43.

di Marco Milan

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