Coppa Italia, festeggia la Juve. Dramma Milan
Perché poi alla fine ha vinto la migliore di squadra, la Juve, ma si sa in una finale può succedere e accadere di tutto, ad esempio che quella meno favorita di squadra, ovvero il Milan, faccia tutto quello che non è riuscita a fare e dimostrare in un intero campionato.
Fanno la voce grossa i rossoneri, disputano una partita di grande tenacia e agonismo contro i campioni d’Italia che sembrano scarichi e ormai pienamente appagati dal quinto scudetto consecutivo vinto poche settimane prima. Ma quando meno te l’aspetti i bianconeri colpiscono grazie a Morata che in scivolata a metà secondo tempo supplementare insacca alle spalle di Donnarumma. Un 1 a 0 che sa di beffa e mentre la squadra di Allegri si prende la scena tra applausi e festeggiamenti sotto il settore occupato dai propri tifosi, quella di Brocchi vede sfumare inesorabilmente l’ultima chanche di entrare in Europa e soprattutto di salvare una stagione iniziata male e finita peggio.
Appalusi e fischi, i primi per una squadra padrona del calcio nostrano e capace di dire la sua anche in Champions League, i secondi per un Milan mai così indietro in classifica, mai così lontano dal calcio che conta. I rossoneri con tutta probabilità cambieranno allenatore, di nuovo, Brocchi, che a fine partita ha dichiarato di aver visto per la prima volta in campo il suo vero Milan, verrà esonerato così come Allegri, Seedorf, Inzaghi e Mihajlovic. Tanti, troppi allenatori cambiati negli ultimi anni segno di una confusione che non ha mai abbandonato Milanello. Una squadra assemblata male e che per tutto il campionato non ha mai trovato il bandolo della matassa, una difesa troppo fragile e lenta, un centrocampo prevedibile e poco dinamico e un attacco, escludendo Carlos Bacca, poco prolifico e con poche idee hanno fatto il resto. E’ tempo di cambiare in casa Milan, lo impone una piazza esigente, lo impone una storia fatta di scudetti e finali di Champions.
Scenario completamente opposto per la Juventus di Allegri, la società bianconera è il più limpido esempio di come programmazione e vittorie vadano a braccetto, è l’esempio perfetto di una squadra mai appagata e sempre affamata. Ennesimo trofeo alzato al cielo in un ciclo di trionfi mai interrotto iniziato con Antonio Conte e continuato con Massimiliano Allegri. Le cessioni di Vidal, Pirlo e Tevez della scorsa estate avevano messo in allarme tutto l’ambiente bianconero, ma la squadra, grazie a una società competente ed estremamente organizzata, ha saputo rinnovarsi negli uomini e negli stimoli. Una squadra con molti margini di miglioramento vista la giovane età dei suoi talenti più puri come Paul Pogba e Paulo Dybala. La società bianconera interverrà sul mercato sicuramente a centrocampo visto l’infortunio di Claudio Marchisio ma anche in attacco per la quasi certa partenza di Alvaro Morata per il quale il Real Madrid sfrutterà il diritto di re-compra. Juve e Milan, due compagini diverse e distanti ad oggi anni luce, la prima protagonista sia in Italia che in Europa, la seconda, nobile decaduta, alla ricerca di riscatto dopo anni avari di soddisfazioni.
di Claudio Serratore