Champions League. Atletico Madrid a testa alta, ma con un pizzico di rammarico..

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A testa alta ma con un pizzico di rammarico per quegli ultimi minuti di partita in cui il Real Madrid sembrava alle corde. Queste probabilmente le sensazioni vissute dal Cholo Simeone e da tutto l’Atletico Madrid dopo aver perso la terza finale su tre della sua storia.

atleticoI colchoneros hanno disputato l’ennesima partita straordinaria della loro stagione, sono riusciti a recuperare lo svantaggio firmato da Sergio Ramos nei minuti iniziali della partita chiudendo il Real Madrid nella sua metà e hanno messo a segno una rete fantastica, frutto di una grande azione corale, iniziata e conclusa dai due migliori giocatori di ieri. Gabi ad impostare con un passaggio fantascientifico per il destro di Juanfran e Ferreira Carrasco a deviare in rete con un tempismo e una cattiveria degne di una finale di Champions League. Sono loro i due uomini che rappresentano al meglio la filosofia di calcio di Diego Simeone.

Il capitano, Gabi Fernandez Arena, compirà 33 anni il prossimo 10 luglio ed è stato autore di una stagione strepitosa. Si tratta di un centrocampista completo, che riesce a coniugare al meglio quantità e tecnica. Un muro di temperamento davanti ai suoi quattro compagni che compongono il reparto difensivo e il primo giocatore in grado di cominciare l’azione da vero regista, con qualità ed intelligenza. Ferreira Carrasco rappresenta invece la fantasia e, come molti calciatori con queste caratteristiche, è abituato a prendersi pause e momenti di ombra nel corso delle partite e delle stagioni. Ieri non lo ha fatto: la partita non lo permetteva. Quando è entrato sul terreno di gioco ha letteralmente fatto impazzire la catena di destra del Real Madrid: dribbling, corsa e opportunismo. Il tutto coronato dal bacio alla fidanzata per festeggiare il gol del pareggio.

Il solo demerito dell’Atletico Madrid è stato quello di non essere riuscito a finire la preda. Dopo il pareggio, il Real sembrava letteralmente alle corde, una squadra che non riusciva a reagire e ad uscire dalla sua metà campo. Se i biancorossi avessero continuato a premere con la stessa determinazione con cui hanno cercato il gol del pari, avrebbero probabilmente potuto trovare anche la rete del vantaggio e la partita si sarebbe chiusa con largo anticipo. Invece Gabi e compagni si sono parzialmente accontentati del risultato, complice anche la grande stanchezza di fine stagione, hanno preferito portare la partita al centoventesimo e affidare la loro sorte ai calci di rigore. A quel punto Oblak, altro grande protagonista della stagione, si è letteralmente sciolto sotto i colpi dei precisissimi blancos. L’insufficiente opposizione del giovane portiere sloveno e il palo colpito da Juanfran hanno portato Cristiano Ronaldo sul dischetto per il rigore decisivo. Un’occasione che il fenomeno portoghese non poteva certo lasciarsi sfuggire: palla in rete e Real Madrid per l’undicesima volta sul tetto d’Europa, ancora una volta sotto il segno del giocatore più forte.

Dopo la gara i tifosi dell’Atletico Madrid hanno affollato le strade del centro di Milano in grande silenzio, con lo sguardo perso nel vuoto. Nei loro occhi la delusione del momento, nel cervello i pensieri di chi è consapevole di aver perso un’altra grandissima occasione: una di quelle opportunità che potrebbero non ricapitare mai più.

(di Giovanni Fabbri)

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