Comunali. M5S: ballottaggio a Torino, ma fuori a Bologna e Napoli
Il trend vincente a livello nazionale del M5s si conferma anche a Torino. Nel capoluogo piemontese si torna al ballottaggio dopo quindici anni. La candidata grillina Chiara Appendino, è riuscita a staccare con circa 10 punti di vantaggio Piero Fassino e la sua coalizione di centrosinistra.
Sono lontani i tempi delle vittorie senza avversari, come quella del 2011 in cui Fassino aveva stravinto la contesa con il candidato del centrodestra, Michele Coppola (56,66% contro 27,30%), ripetendo il risultato di cinque anni prima di Sergio Chiamparino su Rocco Buttiglione (66,6% a 29,4%).
Queste le prime dichiarazioni del candidato di centrosinistra: “Andiamo con fiducia al ballottaggio, dove ripartiremo dal 40%. Ci rivolgeremo ancora ai torinesi chiedendo il voto come abbiamo fatto qui: per Torino, per non interrompere il percorso di innovazione che ha consentito alla città di resistere alla crisi e di agganciare la ripresa”.
Sorpresa e soddisfazione nelle parole della candidata M5s : “E’ un risultato storico, bellissimo: erano 15 anni che questa città non andava al ballottaggio”. Ma a colpire negativamente è il crollo dell’affluenza, ferma al 57,19%. Punto percentuale che indica un netto meno 9% rispetto alle precedenti Comunali, più basso del 25% rispetto a quindici anni fa.
La destra fa solo una pavida apparizione alle amministrative torinesi, dopo il 10% delle schede scrutinate il risultato migliore lo ottiene il notaio Alberto Morano, candidato di Lega Nord e Fratelli d’Italia.
A Bologna il M5s non riesce a sbarazzarsi della candidata di centrodestra, la leghista Lucia Borgonzoni, che andrà al ballottaggio con il sindaco uscente Virginio Merola del Pd. Batosta per il Partito Democratico che ha visto il suo candidato chiudere queste amministrative nel capoluogo emilano raggiungendo solo un 39,6%, oltre dieci punti in meno rispetto a cinque anni fa, dove aveva ottenuto una vittoria stracciante al primo turno. “Il quadro nazionale è stato problematico per tutto il centrosinistra e Bologna non ha fatto eccezione: sapevamo che avremmo potuto affrontare il ballottaggio, quindi siamo pronti”, ha dichiarato Merola.
La Borgonzoni, fedelissima di Salvini, festeggia la possibilità data dal ballottaggio e punta a centrare un risultato storico per Bologna, fra due settimane. La percentuale da far salire è però un lontano 22,2%, sono 18 i punti da recuperare.
Il candidato pentastellato Massimo Bugani, con il suo 16,7% non è riuscito nemmeno ad avvicinarsi al ballottaggio.
Il caso di Cagliari si pone in controcorrente, Massimo Zedda, esponente di Sel, è l’unico candidato sindaco in Italia ad esser riuscito a conquistare il seggio al primo turno vinto al primo turno in questa tornata delle amministrative. Cinque anni fa sorprese tutti quando a trentacinque anni era riuscito a sottrarre il capoluogo sardo ai vent’anni di governo di centrodestra, oggi si conferma rappresentante indiscusso delle istanze dei cagliaritani, che hanno creduto e continuano a credere nel suo operato. Il suo sfidante, Piergiorgio Massidda, ex parlamentare di Forza Italia, negli ultimi anni ha ricoperto a Cagliari il ruolo di presidente dell’Autorità portuale. Le preferenze per Massidda si sono fermate attorno al 30%.
Il Movimento 5 stelle, presente a Cagliari con Maria Antonietta Martinez, imprenditrice di 47 anni, si attesta sul 9,2%, non riuscendo ad imporsi come forza politica determinante.
A Napoli il Pd perde e perde pesantemente. La candidata piddina Valeria Valente, eletta dopo le primarie scandalo (quelle di un euro ad elettore davanti ad alcuni seggi) si ferma a 77mila voti, con una preferenza del 21,4%, non è bastato nemmeno l’intervento di Renzi di questi ultimi tempi. E’ Luigi de Magistris ad andare avanti, verso il ballottaggio con un patrimonio di voti del 42,6%. ma non si scontrerà con il M5s che a Napoli resta solo una timida ombra politica, bensì con Gianni Lettieri, uomo del centrodestra, che arriva alle nuove votazioni con un 24,10%.
(di Azzurra Petrungaro)