Euro 2016, gironi C e D. La Germania per la doppietta, la Spagna per confermare il titolo del 2012
Pochi giorni e sarà finalmente EURO 2016. Michael D’Costa ci presenta il girone dei Campioni del Mondo e quello dei Campioni d’Europa.
GIRONE C
Germania, Irlanda del Nord, Polonia, Ucraina: questa, in banale ordine alfabetico, la composizione del girone C di Euro 2016. Facile intuire, a bocce ferme, come la Germania Campione del Mondo (e in cerca della consacrazione continentale) sia destinata a fare la parte del leone in un raggruppamento che non propone avversarie all’altezza della Nazionale di Joachim Löw.
Consapevoli del proprio ruolo di favoriti, oltre che del girone, per la vittoria finale, i tedeschi non si faranno intimidire dalle pressioni mediatiche, nonostante tra scelte tecniche e infortuni Löw sia costretto a dover fare i conti con una serie di assenze non di poco conto: tanto per fare alcuni nomi, non partiranno per la Francia con la Nazionale teutonica Trapp e Brandt per scelta tecnica, mentre sono gli infortuni a costringere davanti al televisore Gündoğan e Reus. Nel 4-2-3-1 dei “panzer”, ad accendere la luce è chiamata una batteria di trequartisti dal tasso tecnico come Draxler, Gotze e Ozil, con Muller già pronto a leccarsi i baffi in veste di unica punta. Storicamente priva di grandissimi difensori, in Francia la Nazionale tedesca sbarca con un pacchetto difensivo finalmente affidabile, comandato da un Neuer sempre più stabilmente tra i primissimi interpreti del suo ruolo nel panorama attuale. Il superamento del girone dovrebbe rappresentare una formalità per la Nazionale di Low, che per qualità dei propri interpreti non può non ambire ad una semifinale come livello minimo al quale fissare l’asticella, con il sogno di aggiungere, alla corona Mondiale conquistata in Brasile, di aggiungere quella di Regina d’Europa.
Alle spalle della corazzata tedesca sgomitano per la seconda piazza che vale la sicurezza dell’accesso agli ottavi di finale Ucraina, Polonia e Irlanda del Nord, con le prime due che sulla carta sembrano più attrezzate della compagine britannica per un posto tra le prime sedici Nazionali d’Europa. La formazione polacca, capace di contendere fino all’ultima giornata la testa del girone di qualificazione alla Germania, ha in Robert Lewandowski una delle bocche di fuoco più spietate d’Europa; con il pass per la Francia guadagnato dopo lo spareggio vinto contro la Slovenia, l’Ucraina può invece contare sulla solidità dei blocchi di Dinamo Kiev e Shakthar Donetsk, in una lista dei 23 nella quale i nomi più quotati sono sicuramente quelli di Konoplyanka e Yarmolenko. Decisiva, per le due Nazionali dell’est-Europa, sarà lo scontro diretto della terza ed ultima giornata di gare.
Parte (a bocce ferme) con meno credito, ma non per questo con meno determinazione ed entusiasmo, l’Irlanda del Nord, all’esordio assoluto in un Campionato Europeo (tre invece le partecipazioni ai Campionati del Mondo, l’ultima delle quali a Italia ’90). Vincitori di un girone privo di grandissime squadre (con Romania, Grecia, Finlandia Far Oer e Ungheria), i britannici confideranno nello smalto del proprio centravanti principe, l’ex-palermitano Kyle Lafferty; i quotisti sembrano purtroppo non avere molta fiducia nella Nazionale guidata da Michael O’Neill ma questo, paradossalmente, potrebbe dare ulteriore slancio ai nordirlandesi.
GIRONE D
E’ il girone della Spagna Campione d’Europa in carica, e di tre Nazionali che, pur non all’altezza della Roja, possono dare del filo da torcere a chiunque: Croazia, Repubblica Ceca e Turchia. Da molti definito come il “girone della morte” di questi Europei, la definizione è azzeccata perlomeno per quanto riguarda la bagarre alle spalle della Spagna, che pure non avrà vita facile con nessuna delle tre contendenti.
Reduce dal disastroso Mondiale brasiliano, la Spagna di Del Bosque è in cerca, oltre che di riscatto per le magre figure brasiliane, di un terzo titolo continentale consecutivo che scriverebbe un record destinato a durare per decenti. La potenza di fuoco della Roja è testimoniata, più che dai presenti, da coloro che gli Europei di Francia saranno costretti a guardarli in televisione: Reina, Carvajal (infortunato), Bernat, Isco, Mata, Borja Valero, Javi Martinez, Saul Niguez, Callejon, Diego Costa, Paco Alcacer, Llorente, Fernando Torres, per una lista che, pur se non esaustiva, fa invidia a gran parte dei Commissari Tecnici diretti in Francia per l’Europeo. Nell’undici titolare, privo di centravanti peso, la casacca numero nove dovrebbe essere vestita dallo juventino Alvaro Morata, che in attesa di chiarire il suo futuro cercherà di dare il meglio di sè durante la rassegna continentale; Nolito e Silvia potrebbero completare tridente spagnolo, in un undici iniziale nel quale si fatica a trovare un punto debole. Il girone con Repubblica Ceca, Turchia e Croazia si preannuncia non privo di inside per la Nazionale Spagnola, che tuttavia non dovrebbe aver problemi a vincere il proprio girone, prefissandosi come obiettivo minimo il raggiungimento delle semifinali.
Detto di una Spagna apparentemente fuori portata, tra Croazia, Repubblica Ceca e Turchia trovare la seconda forza del girone rappresenta un rompicapo a dir poco indecifrabile. La Croazia, sulla carta, è la candidata più seria alla seconda piazza in virtù di un tasso tecnico superiore a quello delle altre due avversarie: tanti i nomi illustri per la selezione balcanica, che da Spagna e Italia pesca la maggior parte delle proprie stelline a centrocampo (Rakitic, Modric, Perisic, Brozovic) e in attacco (Mandzukic e Kalinic). Come già successo in passato,a mettere i bastoni tra le ruote alla selezione balcanica possono essere motivi “umorali” interni (questioni di spogliatioio) ed esterni ad una squadra che, per valore assoluto, vale tranquillamente le prime otto compagini del Vecchio Continente.
Partono perfettamente alla pari Repubblica Ceca e Turchia, già affrontantesi due volte nel girone di qualificazione centrando una vittoria esterna a testa. Lontana parente della Nazionale che un decennio fa figurava tra le migliori del Vecchio Continente, la Repubblica Ceca sbarca in Francia con la volontà di voler guardare oltre al girone D. Il ricambio generazionale non è stato in molti casi all’altezza delle nidiate passate, come testimonia la presenza in rosa di giocatori non più giovanissimi come Tomas Rosicky e bomber Lafata dello Sparta Praga; avversario da prendere comunque con le molle, capace in particolare in un torneo flash come l’Europeo di trasformarsi, ove ne ricorrano le condizioni, in una vera e propria scheggia impazzita.
Discorso simile, per certi versi, può essere fatto per la Turchia dell”Imperatore” Fatih Terim, che all’ennesimo ritorno sulla panchina turca è riuscito nell’impresa di qualificare la propria Nazionale (eliminando l’Olanda) come migliore terza, risparmiandosi dunque il passaggio per gli spareggi. Stelle della Nazionale turca sono senza dubbio Hakan Calhanoglu e Arda Turan, totem ai quali Terim cercherà di costruire un collettivo capace di superare le difficoltà di un girone che i turchi sono indifferentemente capaci di finire secondi e quarti. L’”Imperatore” ha imparato a stupire l’Europa sulla panchina della Turchia, come già dimostrato agli Europei del 2008 (con la Turchia che, ironia della sorte, eliminò rispettivamente Repubblica Ceca e Turchia) quando solamente un gol nel finale subito dalla Germania negò alla rappresentativa turca la possibilità di andarsi a giocare il titolo di Regina d’Europa contro la Spagna; l’intenzione, nemmeno troppo celata, è quella di provarci ancora.
di Michael D’Costa