Formula 1, Austria: Hamilton vince in volata, solito incidente fra le Mercedes
Finale al cardiopalma nel gran premio d’Austria di Formula 1 con la solita lotta fra le Mercedes e l’ennesimo incidente tra le frecce d’argento proprio all’ultimo giro con vittoria di Hamilton che esce indenne dal botto con Rosberg e riduce lo svantaggio in classifica portandosi a 11 punti dalla testa della classifica. Ennesima maestosa prova di Max Verstappen (secondo) e podio per Kimi Raikkonen.
FRATELLI COLTELLI – Al di là della grande rivalità e della suspance dei loro confronti ravvicinati, la rudezza degli scontri fra Rosberg ed Hamilton ha un po’ seccato. Un conto è l’agonismo e la voglia di vincere, un altro il tentativo di sbarazzarsi l’un dell’altro buttandosi fuori a vicenda; all’ultimo giro del gran premio di Zeltweg con Rosberg, partito sesto e finito in testa dopo una gara tutta in rimonta, in testa ed Hamilton a inseguire con gomma migliore, l’inglese attacca e il tedesco risponde con una mossa azzardata che prova a speronare il compagno stile Schumacher con Villeneuve a Jerez nel 1997. Va male a Rosberg che rompe l’ala, lascia strada ad Hamilton per la vittoria e si ritrova alla fine quarto, superato anche da Verstappen e da Raikkonen, ed ora con soli 11 punti di vantaggio in classifica sul campione del mondo in carica.
SOLIDITA’ E TALENTO – Max Verstappen, secondo al traguardo dopo essere partito dall’ottavo posto, continua a mostrare ad ogni gara il suo infinito talento, abbinando una sempre più crescente maturità: il diciottenne olandese prosegue il suo percorso di avvicinamento ai più grandi mettendo in pista le sue qualità ed imparando anche a gestire la macchina, le gomme ed i momenti caldi dei gran premi. Con una Red Bull sotto pressione per l’usura degli pneumatici ed un Raikkonen arrembante alle sue spalle, Verstappen ha resistito come un leone e, grazie alla collisione fra le due Mercedes, riesce a piazzarsi al secondo posto per un podio meritato e cercato dal piccolo fenomeno proprio nel gran premio di casa della scuderia austriaca.
ALLA PARI – In una Ferrari fondamentalmente anonima, nonostante le urla e le false speranze dei santoni italiani della Formula 1, Kimi Raikkonen dimostra di essere al momento all’altezza di Sebastian Vettel: il finlandese si piazza terzo (sarebbe stato quarto senza il suicidio di Rosberg) e raggiunge in classifica al terzo posto il tedesco che in Austria raccoglie il terzo zero stagionale a causa dell’esplosione della gomma posteriore destra quanto era in rimonta e vede il compagno di squadra a sua volta in rimonta nelle gerarchie interne alla monoposto di Maranello.
LAGNE ITALIANE – Ci risiamo: la Ferrari non cava un ragno dal buco, continua a collezionare podi fortunosi e nulla più, ma dal box parlano sempre e solo di sfortuna: “Ah se fosse successo questo….”, “Ah se avessimo fatto così…..”, “Ah se gli altri non avessero fatto cosà…..”. Ah ma non sarà che a Maranello proseguono a sbagliare tutte le scelte possibili ed immaginabili? Se dai box avessero fermato prima Vettel, forse la sua gomma non sarebbe andata in pezzi, se avessero capito cosa stava programmando la Red Bull ed avessero rimandato in pista davanti Raikkonen, il finlandese si sarebbe ritrovato davanti a Rosberg e chissà come sarebbe finita. In Italia, non si sa perchè, criticare la Ferrari è delitto di lesa maestà, la realtà invece è che a Maranello negli ultimi anni ci stanno capendo ben poco.
IMPRESE – Da Zeltweg escono trionfatori Grosjean, Button e soprattutto Wehrlein. Il francese della Haas torna a far punti dopo qualche domenica anonima e si piazza al settimo posto al termine di una gara costante e senza sbavature. Ancora meglio fa Jenson Button, terzo in griglia e sesto in gara per una McLaren finalmente ritrovata col motore Honda che ha improvvisamente messo in pista cavalli e velocità ottenendo un risultato insperato ma meritatissimo; peccato solo per il ritiro di Fernando Alonso, sempre più jellato e messo ko quando era in zona punti. Ma il capolavoro vero e proprio lo compie Pascal Wehrlein: il tedesco della Manor, all’esordio quest’anno in Formula 1, acciuffa il decimo posto finale ed il suo primo punto della carriera nel mondiale, primo anche per la scuderia inglese. Meglio della Sauber e della Renault, la Manor si mette alle spalle scuderie storiche ma lentissime e festeggia un gran premio leggendario, alla pari di quei due punti raccolti a Montecarlo nel 2014 dal compianto Jules Bianchi con la allora Marussia.
RESOCONTO: 1. Hamilton (Mercedes); 2. Verstappen (Red Bull); 3. Raikkonen (Ferrari); 4. Rosberg (Mercedes); 5. Ricciardo (Red Bull); 6. Button (McLaren); 7. Grosjean (Haas); 8. Sainz (Toro Rosso); 9. Bottas (Williams); 10. Wehrlein (Manor).
CLASSIFICA: 1. Rosberg 153; 2. Hamilton 142; 3. Raikkonen, Vettel 96.
di Marco Milan